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Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Via Crucis


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La Via Crucis è un pio esercizio legato alla devozione verso la croce di Cristo. Esso consiste nel percorrere le varie " stazioni " pregando e meditando gli episodi avvenuti durante il tragitto di Gesù al Calvario (di qui, il nome di via crucis: il cammino verso il monte calvario). Questo cammino va dal pretorio di Pilato fino al luogo della crocifissione. Di solito, questo pio esercizio si fa a gruppi, ma può essere fatto anche singolarmente: si fa il giro della chiesa dove abitualmente sono erette le stazioni. In certe occasioni, la Via Crucis è praticata per le vie e nelle piazze, processionalmente, portando solennemente un'immagine di Cristo crocifisso o una semplice croce spoglia. Da vari anni, ha un'importanza speciale la Via Crucis che si celebra il Venerdì Santo al Colosseo di Roma, a cui partecipa personalmente il Papa e che viene trasmessa per Eurovisione.

La pratica della Via Crucis sorse nel tardo Medioevo, per il desiderio di riprodurre l'antica pratica dei pellegrini che a Gerusalemme percorrevano devotamente la via dolorosa che va dalla casa di Pilato al Calvario e al Santo Sepolcro. Questa pratica si diffuse in tutta la Chiesa latina, soprattutto nel secolo XV. Il numero di stazioni fu fissato a quattordici nel secolo XVII: la maggior parte di esse richiamano episodi che si trovano nei vangeli, eccetto alcune che sono fondate su racconti leggendari. I francescani furono i grandi propagatori di questa devozione, specialmente san Leonardo da Porto Maurizio. I papi Clemente XII e Benedetto XIV diedero alcune norme riguardanti il modo migliore di praticare questo pio esercizio. Le sue radici popolari possono armonizzarsi facilmente col vero spirito della liturgia, soprattutto, se viene praticato in Quaresima e nel tempo di Passione. È un esercizio basato su un aspetto centrale della fede e della vita cristiana: la morte redentrice di Cristo. Oggi, si fanno tanti lodevoli tentativi per attualizzare questa pia pratica. Si nota la tendenza a terminare l'intera celebrazione con una quindicesima stazione dedicata alla risurrezione di Cristo: essa completa in questo modo l'intera prospettiva del mistero pasquale.

Bibl. - Basadonna G., Tenebrae factae sunt. Una riflessione per la via crucis, Ed. Ancora, Milano, 1983. Boros L., Irruzione su Dio. Una via crucis, Ed. Paoline, Bari, 1972. Lignires J. De, Una morte segnata da una croce. Via Crucis scomoda per il cristiano d'oggi, Ed. Massimo, Milano, 1966. Mazzolari P., La Via Crucis del povero, Ed. Borla, Torino, 1962. Pronzato A., Via Crucis del peccatore, Ed. Gribaudi, Torino, 1971. Röper A., La via crucis dell'uomo contemporaneo, Ed. Queriniana, Brescia, 1968. Vagaggini C., Il senso teologico della liturgia, Ed. Paoline, Roma, , pp. 632-641.




Autore: J. Llopis
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)