Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Teoria Pratica


font righe continue visite 374

Negli ambiti della teologia pastorale o teologia pratica e dell'azione pastorale o prassi ecclesiale, sono usati con frequenza i termini azione, pratica, prassi e teoria. Vediamone l'uso.

Il termine azione (in latino: actio) è un contenuto sostantivato corrispondente al verbo: fare o realizzare, che si usa spesso come sostantivo nei testi conciliari, assieme agli aggettivi " ecclesiale ", " sacro ", " pastorale ", " apostolico ". Si cerca di sostituire questo vocabolo al termine pratica, che equivale alla ripetizione di un lavoro o di un esercizio, fatto per abitudine, con una consapevolezza comune e con una certa abilità per ottenere un profitto materiale immediato. La pratica si oppone alla teoria o conoscenza che rende capaci di eseguire qualcosa. Con ciò, si vuol dire che l'azione pastorale non è una semplice pratica, poiché comporta una teoria o teologia. Ricordiamo che il vocabolo pratica deriva dal greco praktikòs che significa: atto a fare, attivo. Questo termine proviene a sua volta dal verbo pràsso che significa: operare, compiere, adoperarsi.

Per sottolineare meglio la tensione tra teoria e pratica nell'azione pastorale, alcuni ricorrono al termine prassi, unito all'aggettivo ecclesiale. La parola greca pràxis (che anch'essa deriva dal verbo pràsso) è entrata nell'uso moderno con Karl Marx. È l'equivalente di una azione rivoluzionaria che esige impegno e coscienza critica, di fronte ad un cambiamento radicale, partendo dalla mutazione nella radice dell'uomo o della società. È logico che si può parlare, quindi, della prassi di Gesù. È invece un abuso parlare della prassi ecclesiale o della prassi dei cristiani. Comunque, in pratica, azione e prassi sono interscambiabili e non creano problemi.

L'azione nell'uomo è sempre-previa alla riflessione. Per questo, l'atto di fede precede la teologia; l'azione pastorale precede la teologia pratica. La funzione pastorale è una pratica che consiste nella prassi di Gesù Cristo attraverso l'azione della Chiesa e dei cristiani. La funzione dottrinale o teologica sta nel riflettere sulle manifestazioni e sugli interventi di Dio verso gli uomini e verso la società mediante Gesù Cristo e la Chiesa. Come la funzione dottrinale è un atto riflessivo o teorico, è anche un atto secondo. Prima di pensare, uno è; prima di avere una teologia, c'è un cristianesimo. Evidentemente, questa operazione riflessiva produce una teoria teologica, che è stata preceduta da un atto di fede.

Il Magistero ufficiale della Chiesa è stato spesso più sensibile alla " esattezza " nel dire (formulazione di verità) che non alla " rettitudine " del fare (trasformazione della società). Esso si è rinchiuso spesso nell'ortodossia, nel canonizzare il concetto greco di verità (adeguazione della mente alla realtà mediante la conoscenza), a scapito del senso biblico di verità (portare avanti la giustizia mediante l'impegno). In questo modo, si è arrivati ad interpretare la realtà in un modo idealista, esprimendo le essenze immutabili e disdegnando gli elementi contingenti e storici. Partendo da questo modello " soprannaturalista " del cristianesimo, non viene apprezzata l'azione dell'uomo nel mondo. Oggi, si interpreta l'azione e la prassi in un altro modo. Gesù non propose nessun modello rivoluzionario di prassi, ma si fece egli stesso prassi di salvezza. Le teologie post-conciliari più importanti sono appunto teologie della prassi (teologia politica e teologia della liberazione), fino al punto che la teologia può essere intesa come teoria della prassi ecclesiale.

Bibl. - Cambon E., L'ortoprassi. Documentazione e prospettive, Ed. Città Nuova, Roma, 1974. Dumont C., Nuove dimensioni della teologia: escatologia, ortoprassi, ermeneutica, Milano, 1972. Habermas J., Prassi politica e teoria critica della società, Bologna, 1973. Mancini I., Teologia, ideologia, utopìa, Ed. Queriniana, Brescia, 1974. O' Collins G., Teologia fondamentale, Ed. Queriniana, Brescia, 1982, pp. 10-20.



Autore: A. Floristán
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)