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Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Pastorale del mondo rurale


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L'aggettivo rurale, applicato al sostantivo pastorale o all'azione pastorale, proviene dalla parola latina rus, che significa: campagna. La pastorale del mondo rurale è rivolta dunque alle persone che vivono in campagna o nel mondo rurale e che fanno parte dei contadini.

La campagna è intesa in un duplice senso: come qualcosa di rurale, arretrato rustico, il contrario di urbano o cittadino; o come qualcosa di idillico, equivalente a luogo che si trova in piena natura. Nel primo caso, sono contrapposti due concetti di società: quello tradizionale o contadino (agricoltura, economia domestica, religiosità e cultura popolare); quello industriale e urbano (industria, commercio, politica, scienza e cultura raffinata), sopravvalutando la città come luogo privilegiato nei sogni del contadino, e la campagna come idealizzata in anelli dei cittadini. In qualsiasi caso, si nota che il contadino è passato dall'invidia per la città alla fierezza per il suo paese.

Un tratto importante d'oggi nel mondo contadino, segnalato dai sociologi, è la scomparsa dell' "agire comunitariamente ", a causa dell'influsso sempre più grande e sempre più diffuso del comportamento urbano. Ciò nonostante, l'ambiente contadino stenta a morire, nonostante fattori tanto forti come l'emigrazione in città e all'estero (rimangono gli anziani e i bambini), la mobilità (si va e si viene con facilità), la diffusione dei mass-media (la televisione influisce enormemente), il cooperativismo (crescono le associazioni dei lavoratori), l'uso della tecnica nell'agricoltura (sono scomparse quasi interamente le bestie da soma).

Esistono comunque differenze fondamentali nel mondo rurale da una regione ad un'altra.

Nella pastorale del mondo rurale, il tratto piu importante da tenere presente è Quello della religiosità popolare delle campagne, caratterizzata dal dualismo sacro-profano, dall'universo magico-simbolico, dal senso di colpa, dal gregarismo religioso e dalle norme rigide e tradizionali. Il mondo della campagna continua ad essere religioso, anche se in certi aspetti non è cristiano coerente.

Un secondo tratto del mondo rurale è il senso del pratico e dell'esperienza, del vissuto e del sentito, come si manifesta nel suo folclore, nelle sue tradizioni e nei suoi costumi. Il mondo della campagna è capace di celebrare e alle volte commemora gli interventi di una divinità che benedice o castiga e che risiede lontano ed in alto.

In terzo luogo, il mondo della campagna tende a scomparire o ad essere assorbito da un modo di vita tipicamente urbano. I suoi uomini emigrano e i paesi rimangono deserti. È un mondo spopolato ed invecchiatO e, conseguentemente, emarginato economicamente. Ha la capacità di rassegnarsi e di sopportare, ma anche una fetta di fatalismo e di disfattismo. Il mondo della campagna ha bisogno di una nuova evangelizzazione.

Infine, ci sono stati e ci sono in certe zone di campagna dei lati positivi circa le condizioni della vita di campagna, assieme alle grandi virtù che si nutrono del contatto con la natura. Il mondo della campagna è capace di aiutare per una rigenerazione spirituale.

In ultima analisi, la pastorale del mondo rurale deve tener conto della religiosità popolare, della presenza e della responsabilità dei laici; deve vivere l'equilibrio tra il gruppo e la moltitudine; deve tener presenti certi ritmi della natura e della tradizione e deve cercare il terreno per una nuova iniziazione cristiana.

Bibl. - Mattai G., " Religiosità popolare ", in: Nuovo Dizionario di spiritualità, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 1316-1331. Orlando V., Religione " popolo " e pastorale popolare, Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1986. Pizzuti D. - Giannoni P., Fede popolare, Ed. Marietti, Torino, 1979.




Autore: C. Floristán
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)