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Martedi, 8 ottobre 2024 - Santa Pelagia ( Letture di oggi)

Modelli di pastorale


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Modello o paradigma nell'azione pastorale è un progetto operativo o piano concreto di azione, che mette in relazione in modo dinamico con tutti i compiti che intervengono nel processo della prassi. Naturalmente, siccome il modello è un'impostazione euristica o indagatrice, esso presuppone una rappresentazione o una conoscenza con esigenze ermeneutiche. Però, il modello emerge dalla stessa prassi, quando si confrontano vari compiti e si mettono in rapporto tra di loro. Comunque, sebbene il progetto o modello venga dedotto, in un primo tempo, dalla realtà, esso viene modificato o ritoccato con una serie di conoscenze o interpretazioni, affinché a sua volta torni ad orientare la prassi. Il progetto è fondamentale nel rapporto dialettico che esiste tra la teoria e la prassi. Il termine paradigma significa: esempio, tipo o modello. Secondo T.S. Kuhn, il paradigma o modello operativo è " tutta una costellazione di convinzioni, valori, modi di comportamento, ecc., condivisi dai membri di una data comunità.

I differenti modelli dell'azione pastorale sorgono partendo da determinate interpretazioni bibliche, da concezioni teologiche, da posizioni politiche e da pedagogie di azione. Particolarmente stretto è il rapporto tra i modelli della Chiesa e quelli dell'azione pastorale, in quanto la pastorale è vista come edificazione della Chiesa nella società. I due fattori che influiscono sull'azione pastorale, cioè, la realtà sociale in cui agiscono i credenti, e la teologia come comprensione della fede, sono decisivi nel concepire i modelli pastorali.

A seconda dell'accento posto sul sacramento o sulla evangelizzazione, emergono i modelli di pastorale di cristianità o di pastorale missionaria. Secondo gli accordi che si identificano con lo Stato, o le opzioni per il popolo e per i poveri, si ha una pastorale di autorità o una pastorale popolare. In forza del rifiuto o dell'accettazione della lettera e dello spirito del Concilio Vaticano II, abbiamo una pastorale preconciliare conservatrice, di tipo restauratore, o una pastorale postconciliare progressista, di tipo riformatore.

In ultima analisi, alcuni modelli accentuano la gerarchia, il culto, la disciplina, il potere, l'ordine, ecc., mentre altri badano di più al popolo di Dio, alla parola evangelica, alla libertà, al servizio, alla giustizia, ecc. Con molte varianti, da un lato c'è la pastorale di cristianità o di neocristianità come pastorale di continuità, centrata nella parrocchia, con la prevalenza del fattore sacramentale e amministrativo, di carattere gerarchico ed autoritario, in sintonia con le classi borghesi e coi partiti politici conservatori, sensibile ad un popolo praticante, massificato, che ha in grande stima le pratiche religiose, la dottrina ortodossa, la morale tradizionale, la nostalgia per la sicurezza e per l'ordine. Dall'altro lato, c'è una pastorale rinnovata, con tante varianti, con gruppi comunitari e movimenti apostolici, sensibile ai problemi del popolo, in cerca di autenticità evangelica, con l'opzione per le classi umili, lontana dai discorsi morali della gerarchia, vicina alle lotte liberatrici, militante in movimenti sociali e vicina alle opzioni politiche progressiste.

Ci sono a stento piattaforme di comunicazione e di dialogo tra queste due pastorali. Però, le tensioni ed i conflitti del passato sono diminuiti col calo delle aggressività e delle condanne reciproche. C'è ora un miglior clima democratico e una buona dose interna di valorizzazioni essenziali e di autocritica.

Bibl. - Arnold F.X., Storia della teologia pastorale, Ed. Città Nuova, Roma, 1970. Cappellaro J. - Franchini E., Le due anime della pastorale itailiana, Ed. Dehoniane, Bologna, 1988. Franchini E., " Pastorale in Italia ", in: Dizionario di pastorale giovanile, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1989, pp. 741-750.



Autore: A. Floristán
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)