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Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Meditazione


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Meditazione è una parola che nella spiritualità va diffondendosi progressivamente e costantemente e che, nella cultura contemporanea, acquista dimensioni nuove e reazioni molto varie.

Frequentemente, la meditazione è stata considerata come sinonimo di orazione e contemplazione. Soprattutto in Occidente, per ragioni ovvie, ci fu la tendenza a privilegiare, quasi esclusivamente, il senso discorsivo a danno di altre forme.

In altri ambienti, la meditazione era solo una parte, ben differenziata, all'interno del processo dell'orazione (precedeva la contemplazione). Santa Teresa d'Avila dava questa definizione: " Io chiamo meditazione un discorso fatto con l'intelletto " (Seste Mansioni, VII,10).

Nella cultura contemporanea, o meglio, attuale, si parla della scienza della meditazione (W. Johnston), intendendola come " la scienza della coscienza, della diffusione della mente, dell'ampliamento della coscienza ". Questa penetrazione negli strati più profondi e sconosciuti della persona è accompagnata da un rilassamento profondo e favorita da metodi orientali, come lo yoga, lo zen e la meditazione trascendentale.

Pare che sempre più la parola meditazione significhi quest'ultima tendenza culturale. In questo senso, è un fatto sociologico la cui presenza ed il cui sviluppo nel mondo occidentale ha acquistato un'attualità sorprendente, fino al punto che si parla di " fascino orientale ".

" Ci troviamo di fronte al fatto paradossale di persone che meditano iorno e notte, e ciò nonostante, affermano di non credere in nulla, né in Dio ne in Cristo, né in Krishna né in Budda " (W. Johnston). Il fatto stesso che si tratti forse soprattutto di studenti, professori, impiegati, negozianti, che si dedicano maggiormente alla meditazione, ha dato ad essa un carattere religiosamente asettico, almeno apparentemente. È una corrente secolare all'interno del mondo della meditazione. Eppure, la meditazione ha un'origine religiosa. I più eminenti conoscitori dello yoga e dello zen affermano che questa base presiede nel fondo ed anche inevitabilmente ogni approccio a questi sistemi. Il distacco religioso di alcune modalità, anche se viene affermato consciamente e sinceramente, è ritenuto o una deturpazione o una ignoranza inconscia.

Non ogni religione è cristiana, evidentemente. Il cristiano si incontra con la realtà culturale della meditazione, radicalmente vincolata all'induismo e al buddismo e si interroga sulla compatibilità di queste due realtà: la meditazione e la fede cristiana.

Nel dibattito, ci sono risposte viscerali e fanatiche. Qualcuno si è arrischiato a parlare di un tradimento (H.U. von Balthasar). Altri ritengono questa posizione del teologo svizzero semplicemente " grottesca " (S. Guerra).

Forse la discussione più serena, che accetta la sfida in tutta la sua gravità, affronta due concezioni. Secondo alcuni, la meditazione, sia secondo il metodo yoga, sia secondo il metodo zen, è asettica, al disopra di ogni ideologia. Essa è valida per qualsiasi tipo di religione. Tutti possono trovare in essa il cammino per la propria fede e camminare lungo questo cammino. Secondo altri, invece, la meditazione è un metodo adeguato per vivere e camminare secondo l'induismo e il buddismo: essi hanno una visione del cosmo totalmente differente e divergente dal cristianesimo. Per questo, la meditazione accentua gli aspetti come il viaggio nell'interiorità, mentre il cristianesimo chiama alla comunicazione con gli altri.

Andiamo dal più generale al più particolare nel campo cristiano e spirituale in concreto. Non molti anni fa, qualcuno ha scritto: " Il peso dell'attuale posta in gioco dell'orazione può essere compendiato in questa formula molto semplice: meditazione, sì; orazione, no. Ora, la meditazione, l'esercizio di concentramento, il ricuperare forze per dominare la vita quotidiana, non è un privilegio nella fede cristiana. Tutto questo si può apprendere, e forse anche meglio, dai maestri di meditazione indù " (O.H. Pesch). Questa presa di posizione è importante, ed anche il suo autore. Però, bisogna riconoscere che non è l'unica.

Per molti, la meditazione, che tende ad essere meditazione senza oggetto, è una forma di orazione che cerca di superare il razionalismo orazione mentale, soprattutto con sant'Ignazio, accentuando la dimensione discorsiva (vera bestia nera per lo yoga e lo zen). La meditazione privilegia, secondo questa forte tendenza, l'elemento contemplativo, come esercizio e come atteggiamento.

È difficile analizzare con realismo i rapporti tra meditazione e orazione, soprattutto perché nell'applicare la prima alla seconda, c'è molto dilettantismo, estrapolazione di tecniche e cose simili. Ci sono sufficienti stravaganze battezzate come tecniche orientali per dover stare in guardia. D'altra parte, ci sono anche centri ed attività molto più seri. Con questi, si può essere d'accordo o meno, ma la loro serietà è fuori questione.

Che oggi si faccia uso di teniche di rilassamento, copiate o " imparate " dallo yoga e dallo zen, è un fatto che non va dimenticato. Si usano come preparazione o primi passi, alle volte cronometricamente lunghi, per l'orazione, a volte cronometricamente molto brevi.

Molti pensano che una buona parte del futuro religioso dell'umanità dipenda dal dialogo che saranno capaci di intavolare l'Oriente e l'Occidente. Senza arrivare a questi estremismi, è difficile negare l'importanza che ha per la religione-fede-orazione il dialogo tra questi due mondi. È importante anche per l'umanità, ma qui non consideriamo la cosa direttamente.

Il fanatismo nelle posizioni radicali otterrà ben poco, o niente. Il dialogo è difficile: esige una conoscenza reciproca, che non è a portata di tutti. Oggi sono probabilmente pochi ad averla.

In questo dialogo, hanno una importanza particolare i mistici, soprattutto santa Teresa d'Avila e san Giovanni della Croce. L'Oriente dice che con l'esperienza di questi uomini, ci si può intendere, mentre comincia a sentirsi estraneo e tagliato fuori quando si imbatte con le teorie scolastiche. I mistici sembrano essere il ponte per le due sponde. L'unica mia parola in questo momento, e in questa problematica, vuole essere questa: assieme ad una maggiore captazione del momento contemplativo, i mistici occidentali vengono ad essere mutilati dall'Oriente e dall'orientalismo.

Bibl. - Aa.Vv., Il mistero della preghiera cristiana, Teresianum, Roma, 1960; Bernard Ch. A., " Meditazione ", in: Nuovo Dizionario di spiritualità, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 947-954. Bortone E., Invito alla meditazione, Roma, 1963. Congregazione per la Dottrina della fede, Alcuni aspetti della meditazione cristiana, 15.10.1939. Lercaro G., Metodi di orazione mentale, Ed. Massimo, Milano, . Stachel G., " Meditazione " in: Dizionario di Scienze dell'educazione, Elle Di Ci, LAS, SEI, Torino-Roma, 1997, n. 679.



Autore: A. Guerra
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)