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Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Famiglia


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La famiglia è costituita da una gruppo di persone che condividono la loro vita in un modo più o meno stabile. Tutto ciò avviene partendo da un fatto basilare e fondamentale che è il rapporto genitori-figli.

La famiglia esiste fin da tempi remotissimi per i vincoli di consanguineità, quando nei clans primitivi tutti erano più o meno parenti e consaguinei. Più tardi, con la rivoluzione agricola, con l'aumento della popolazione, in seguito al miglioramento dell'alimentazione e con la comparsa dell'urbanesimo, ci furono matrimoni non consanguinei e sorse il fatto della famiglia politica. Si impose la famiglia monogamica, sebbene in alcuni ambienti ci siano state distinte forme di poligamia, ma sempre integrando il matrimonio nel clan familiare e sottoponendolo ad esso.

Con Roma, il matrimonio, compresa la moglie, guadagnò in libertà (non fu così per il matrimonio degli schiavi), ma rimasero i legami con la gens, ossia col clan familiare. Nel secolo XIII, con la rivoluzione borghese, la coppia acquistò la sua definitiva autonomia rispetto al clan, anche se continuò ad esistere fra le due realtà un forte legame affettivo (culto alla Sacra Famiglia).

Fino alla rivoluzione industriale dei nostri giorni, la famiglia è stata patriarcale rurale, cioè, una famiglia numerosa e con molte competenze. I figli ricevevano dai genitori la vita, la cultura (lingua materna) e la capacità di lavorare (eredità paterna). L'autorità del padre era molto forte (patria potestà) ed influiva in campo religioso, nell'ideologia politica e nello stile di vita. Si avevano molti figli per colmare l'alto tasso di mortalità infantile. In famiglia, vivevano tante volte anche i nonni, le zie celibi e i domestici (famigli).

Con la rivoluzione industriale, la famiglia patriarcale rurale si trasformò in nucleo urbano. Si abbandonavano i campi per abitare in città, acquistando così una grande mobilità. I genitori si ridussero ad avere due o tre figli, perdettero certe competenze delegate alla società. I 25 anni di vita matrimoniale passarono a 50 come termine medio. Crebbe la libertà, il dialogo, l'intimità e la tenerezza. Fu promossa la dignità della donna e la sua promozione culturale e professionale. Fu accettata la paternità responsabile quando venne a diminuire fortemente la mortalità infantile. Grazie alla scienza e alla tecnica, divenne possibile regolare il processo di procreazione e porlo in maniera responsabile al servizio dell'uomo.

Tutto questo ha grandi vantaggi e suppone un grande progresso, ma presenta anche degli inconvenienti. Cresce la instabilità coniugale; aumentano numericamente i divorzi; la rivoluzione tocca più la sfera sessuale che non il dialogo e la tenerezza; non c'è posto in casa per gli anziani; i malati mentali e gli infermi cronici, soprattutto le persone usate e consumate secondo la società dei consumi, si sentono condannate alla solitudine.

Per uscire da queste difficoltà, e pensando già all'èra post-industriale, si sta promuovendo un nuovo tipo di famiglia capace di superare la famiglia dal nucleo urbano. Si tratta di gruppi di famiglie o comunità familiari che formano una autentica super-famiglia, integrate con vari matrimoni, con figli e amici di questi, che vogliono condividere per sempre le loro vite, e cioè, quello che pensano, che decidono, che fanno e che sono, sulla base di un amore forte e rispettoso. Se sono credenti, lo fanno nel nome del Signore. Queste esperienze sembrano avere un grande futuro.

Bibl. - Campanini G., " Famiglia ", in: Nuovo Dizionario di Teologia Morale, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 407-413. Galli N., Educazione dei coniugi alla famiglia, Ed. Vita e pensiero, Milano, 1986. Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Familiaris consortio, 22.11.1981. Lazzati G., La carta dei diritti della famiglia, Città del Vaticano, 1985. Piana G., Famiglia comunità di fede, Ed. AVE, Roma, 1970.




Autore: A. Hortelano
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)