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Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Esequie


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Le esequie sono un complesso di riti e di preghiere che la Chiesa pratica per la morte di un fedele cristiano, dal momento in cui esala l'ultimo respiro fino al momento in cui la salma è collocata in un sepolcro o cremata. Le esequie cristiane hanno notevoli somiglianze con i riti religiosi pagani e con le celebrazioni puramente umane che, presso tutti i popoli e in tutti i livelli culturali, accompagnano la morte. Dal punto di vista fenomenologico, i riti esequiali della Chiesa sono spesso il risultato della cristianizzazione di riti religiosi preesistenti o di usanze sociali comunemente accettate.

Così, la Chiesa primitiva accettò pratiche funebri del suo tempo, purificandole da residui idolatrici o superstiziosi, e dando loro un significato cristiano: la toilette funebre, le àgapi di funerali, che probabilmente diedero origine alla celebrazione dell'eucaristia in suffragio del defunto, ecc. Un'usanza specificamente cristiana è il canto dei salmi, che sottolinea il carattere festoso della celebrazione esequiale cristiana, e la veglia di preghiera accanto al defunto, dal momento della morte fino al funerale. Però, l'aspetto tipicamente cristiano delle esequie viene dato dalla capacità di esprimere la fede e la speranza nella risurrezione. Perciò, anche se la celebrazione cristiana della morte è situata, in parte, nella stessa prospettiva che troviamo nella religiosità naturale, essa tuttavia la supera ampiamente in due direzioni: l'oggetto principale della celebrazione cristiana è il mistero pasquale di Gesù Cristo, partecipato nella e con la morte concreta di un credente; ciò che conferisce senso cristiano alla morte, facendola motivo di celebrazione, non è tanto il rito, ma la fede e la carità con cui il fedele ha " vissuto " la sua morte, e la speranza di tutta la comunità nella risurrezione.

Il rituale romano del 1614 stabiliva i riti funebri in tre " stazioni ": a casa del defunto, in chiesa, nel cimitero. Queste tre tappe erano legate da due processioni intermedie. La riforma del 1969 ha segnalato, inoltre, altri due tipi di celebrazione: o soltanto nella casa del defunto, o solo nel cimitero. Rivalorizzò anche il rito dell'ultimo saluto, insistendo sul suo significato di speranza ed eliminando gli aspetti troppo negativi di purificazione del peccato.

Oggi, c'è la tendenza a svincolare la celebrazione cristiana della morte dall'atto civile della sepoltura o della cremazione, per dare ai riti cristiani il loro carattere di espressione genuina della fede. I sostenitori di queste tendenza vorrebbero che si andasse verso esequie cristiane organizzate in questo modo: in primo luogo, dare una grande importanza alla celebrazione domestica o familiare, eseguita in casa o in una cappella dei servizi funebri, già prevista nel rituale attuale. Questa celebrazione potrebbe consistere semplicemente in letture, canti e orazioni, ma potrebbe anche essere accompagnata dall'eucaristia. Tutti gli atti necessari per il trasferimento delle spoglie mortali, per la sepoltura o per la cremazione, potrebbero essere considerati come puramente civili, compiuti da persone professionalmente abilitate. Questo potrebbe essere il momento per gli omaggi postumi o per gli atti necrologici, di carattere puramente civile, che eventualmente si volessero dedicare al defunto.

La comunità cristiana, o in una riunione speciale, o in una riunione ordinaria, celebrerebbe l'eucaristia con l'intento di pregare per il defunto. Ciò si potrebbe fare lo stesso giorno della sepoltura o in un altro giorno opportuno, d'accordo con le convenienze dei familiari o della comunità. Staccando così l'atto sociale della sepoltura dalla celebrazione esequiale cristiana, sarebbe più facile superare le ambiguità inerenti a molte situazioni che si presentano attualmente, in cui persone non credenti o agnostiche si vedono costrette a partecipare ad atti liturgici cattolici, non perché abbiano fede nella risurrezione, ma vi partecipano per le componenti puramente umane di solidarietà nel lutto.

Bibl. - Aa.Vv., L'ultima pasqua del cristiano dalla morte alla vita. Problemi pastorali delle esequie cristiane, Ed. Opera Regalità, Milano, 1977. Brovelli F., " Esequie ", in: Nuovo Dizionario di Liturgia, Ed. Paoline, Roma, 1984, pp. 463-476. Falsini R., La nuova liturgia dei defunti, in: Aa.Vv., Liturgia cristiana messaggio di speranza, Ed. Messaggero, Padova, 1973. Gozzelino G., Il nuovo rito delle esequie e la teologia contemporanea della morte, in: " Rivista Liturgica ", 58(1971). " Rivista Liturgica ": il n. 266 (1979) è interamente dedicato a I Rituali delle esequie in lingua nazionale.




Autore: J. Llopis
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)