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Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Correnti psicologiche


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Se si considera lo sviluppo della psicologia, non si può parlare di una scienza unitaria in continua evoluzione. Si danno piuttosto alcuni livelli in ognuno dei quali permane la tendenza a formare rigidamente delle scuole che respingono qualsiasi evoluzione successiva. Si può parlare di quattro correnti principali, che appaiono oggi sovrapposte.

1. Il behaviorismo (teoria dei comportamenti). Possiamo indicare come data di nascita della psicologia scientifica l'anno 1879, quando W. Wundt fondò a Lipsia il primo Istituto di psicologia sperimentale. Mentre in Germania la psicologia continuava ad essere contrassegnata dalle sue origini filosofiche, in Russia ed in America andava imponendosi una psicologia orientata verso i metodi delle scienze naturali. Con I. P. Pavlov (1849-1936), cominciano in Russia le ricerche sperimentali. Quasi nello stesso tempo, in America, J.B. Watson (1878-1956), fondatore del behaviorismo, giunse a risultati simili. Il behaviorismo vuole essere oggettivo. Ignora i fenomeni interni, perché sono soggettivi e perciò poco affidabili. Egli privilegia il comportamento che si può osservare. L'uomo è prima un foglio di carta in bianco, e, mediante una serie di stimoli, viene formato, condizionato.

Uno sviluppo della teoria classica del condizionamento è la teoria del rinforzo di E.L. Thorndike e di B.F. Skinner. Col rinforzo costante di un comportamento provato (ricompensa per un'azione desiderata o castigo per una non desiderata), si porta un animale ed anche un uomo ad un nuovo comportamento.

Nella prima metà del secolo XX, questa tendenza dominò la psicologia americana.

2. La psicanalisi. Inizialmente, con più dissensi che consensi, si sviluppò una tendenza elaborata da medici e che ebbe per questo uno scarso contatto con gli psicologi. L'inizio della psicanalisi per opera di Freud (1856-1939) suole situarsi nel 1900, data di pubblicazione di Interpretazione dei sogni.

Freud trascura il comportamento. L'interesse sta esclusivamente nel vissuto interiore, partecipato verbalmente. Si osserva che l'uomo è in gran parte determinato da processi inconsci che occorre decifrare e rendere consci. Si ha qui un'immagine dell'uomo tetra e pessimista, in quanto Freud si occupa soprattutto di processi psichici morbosi. L'uomo è visto come un essere distruttivo e aggressivo, mosso da impulsi che vanno indeboliti e canalizzati, affinché sorga una cultura umana e affinché sia possibile la convivenza umana.

Per gli psicanalisti ortodossi, Freud era un'autorità intoccabile. Altri criticarono le sue teorie ed ipotesi e le modificarono notevolmente. Tra i dissidenti, vanno ricordati A. Adler (1870-1937) e C.G. Jung (1876- 1961) che diedero origine a nuovi indirizzi. Negli Stati Uniti, si sono formati numerosi centri di ricerche con l'intento di sviluppare la psicologia dell'Io (H. Hartmann), come anche le implicanze sociali della psicanalisi (E.H. Erikson). È sorta così un'immagine più positiva dell'uomo ed è stata preparata la strada al cambiamento umanista successivo.

3. Psicologia umanista. Ricordiamo gli indirizzi più importanti di questo movimento: la psicologia della Gestalt = forma, configurazione (F. Perls), l'evoluzione della psicanalisi (C.G. Jung, R. Assagioli, W. Reich, K. Horney, E. Fromm, la logoterapia (V. Frankl), come anche una serie di orientamenti e di personalità tra cui spicca C.R. Rogers (1902-1987): questi, negli anni '40, cominciò a sviluppare una psicoterapia orientata in senso psicologico.

Questo orientamento è caratterizzato da un'immagine dell'uomo più positiva, che accentua Libertà umana e la tendenza all'autorealizzazione, alla creatività, alla crescita, al senso... Queste idee incontrarono improvvisamente negli anni '50 una vasta eco e diventarono un movimento. A. Maslow (1908-1970) fu colui che diede al movimento la qualifica di umanista, formando una terza forza, oltre alle due correnti fino allora dominanti.

Sono tecniche importanti lo psicodramma di J.L. Moreno (1889-1974), la terapia gestaltica di F. Perls (1893-1970), e varie terapie creative. Si dà una maggiore importanza alle terapie corporali: M.F. Alexander, I. Rolf, M. Feldenkreis, A. Löven.

4. Psicologia transpersonale. La sua origine può essere fissata al 1966. In essa, si studiano esperienze in cui si dà un ampliamento della coscienza, al di là dei limiti abituali dell'Io e dei limiti di tempo e di spazio. La grande varietà di esperienze appare come una selva confusa, ma in fondo, si ha una linea unitaria.

Una fonte importante è la parapsicologia. Si possono distinguere i seguenti fenomeni: la telepatìa o trasmissione di pensiero senza ricorrere ai mezzi conosciuti; la pre-cognizione, o conoscenza previa di avvenimenti futuri; la chiaroveggenza, o percezione di oggetti o persone distanti; la psicocinesi, o influenza diretta, non meccanica, su sistemi materiali.

Nella tradizione europea, sono fonti importanti vari sistemi esoterici, come l'antroposofia di R. Steiner e Gurdjeff; la psicosintesi di R. Assagioli; la terapia iniziatica di K. Dürckheim.

Il pensiero orientale è un'altra fonte essenziale: il Vedanta indiano, il tantrismo e il buddismo, come anche autori recenti: Aurobindo, Ramakrishna, Krishnamurti, Baghwan Shree Rajneesh, ecc.; il taoismo cinese, il buddismo giapponese e le varie tecniche, come lo Yoga, la meditazione Zen, il Vipasana, la meditazione in movimento (Tai chi), l'autodifesa spirituale (Aikido).

È una corrente che si trova tuttora in fase di sperimentazione.

Bibl. - Aa.Vv., Psicologia, Ed. Zanichelli, Bologna, 21991. Arnold W. - Eysenck H.J. - Meili R. (a cura di), Dizionario di Psicologia, Ed. Paoline, Roma, 1975. DACO P., Che cos'è la psicologia, Ed. Rizzoli, Milano, . Ronco A., Introduzione alla psicologia, I. Psicologia dinamica; II, Conoscenza e apprendimento, LAS, Roma, 1991-1994. Sillamy N., Dizionario di psicologia, Ed. Gremese, Roma, 1995.



Autore: F.J. Calvo
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)