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Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Atteggiamento morale


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In campo morale, l'atteggiamento indica il modo caratteristico con cui una persona affronta le sue situazioni umane, cioè, morali. È il modo tipico del soggetto di comportarsi dal punto di vista della morale. Si differenzia direttamente dalle azioni morali: queste sono risposte diversificate e risolutive, suscitate da una determinata situazione. L'atteggiamento non è un'azione, ma è la forma tipica, soggiacente a tutte le azioni, di affrontare radicalmente la realtà morale.

Da sempre, l'atteggiamento che comunemente è stato chiamato " abito ", è stato una categoria a parte la cui funzione è quella di disegnare, in forma originale e fondamentale, la figura morale di una persona nella storia, collocandola, nello stesso tempo, in una linea fissa e continua.

L'atteggiamento morale ha due versanti complementari. Primariamente, dice riferimento all'essere stesso della persona a cui dà un profilo storico determinato e intimo. Gli attepgiamenti, anche quelli di passività e di inattività, dànno alla persona col trascorrere della sua vita una configurazione tipica che comunemente è chiamata personalità morale. La personalità morale è quella figura che tende ad essere permanente, una figura di intimità personale disegnata dai suoi atteggiamenti fondamentali.

Il secondo versante riferisce l'atteggiamento alle azioni della vita morale. Gli atteggiamenti sono operativi, sono forme di ciò che è morale, in funzione dell'azione. Gli atteggiamenti fanno sì che la persona morale abbia una biografia che interpreta se stessa negli atti della vita. Questi dànno, inoltre, alla vita dell'uomo che si esprime nelle sue azioni, una linea di continuità che forma l'unità della vita morale di una persona. L'uomo è una realtà morale, perché è l'unico che può dare a se stesso un volto determinato lungo la sua storia.

Il versante dell'atteggiamento verso l'azione è quello più importante. Come essere morale, l'uomo è fattura di se stesso; deve realizzarsi nelle sue azioni come persona, partendo dalle esigenze della situazione storica. Non può impadronirsi delle sue possibilità storiche senza agire. Questa condizione umana si esprime appunto nell'atteggiamento: questo comporta non solo l'impulso della persona verso l'appropriazione delle possibilità che la situazione offre, ma anzi aumenta la qualità dell'azione, la sua energia e la sua facilità.

Mentre l'atteggiamento qualifica la moralità della persona, dando ai suoi orientamenti un vigore ed una stabilità maggiori, l'azione stessa che la concreta rafforza l'atteggiamento.

Questa dinamica di intensificazione della vita morale, che proviene dagli atteggiamenti, è applicata sia agli atteggiamenti buoni che a quelli cattivi. La formazione di atteggiamenti, buoni o cattivi, entra in modo importante nel campo della responsabilità morale della persona.

Non esistono soltanto gli atteggiamenti della persona singola, ma esistono anche gli atteggiamenti morali,sociali, collettivi. Anche i gruppi sociali si autodefiniscono radicalmente mediante i loro atteggiamenti. Essi trasmettono anche una morale concreta di atteggiamenti, di fronte a cui le persone singole tenderanno a definirsi in modo responsabile.

La questione della morale non è soltanto la questione del profilo morale intimo della persona: è anche la questione del profilo di una morale collettiva concreta che delimita le possibilità morali di ogni individuo.

Bibl. - Demmer K., " Opzione fondamentale ", in: Nuovo Dizionario di Teologia Morale, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 854-861. Gergen K.J. - Gergen M.M., Psicologia sociale, Ed. Il Mulino, Bologna, 1990. Haering B., Liberi e fedeli in Cristo, 3 voll., Ed. Paoline, 1982. Privitera S., " Etica normativa ", in: Nuovo Dizionario di Teologia Morale, pp. 374-380. Vidal M., L'atteggiamento morale, 1Morale fondamentale, Ed. Cittadella, Assisi, 1976.




Autore: J. de la Torre
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)