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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Apocrifi


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Gli apocrifi sono un complesso di scritti giudaici o cristiani che, nonostante il loro contenuto religioso, non furono mai accettati come fonte di rivelazione divina; perciò non sono ritenuti ispirati da Dio. Nei primi secoli del cristianesimo, si diffusero sempre in modo clandestino (apòkryphos = nascosto, segreto) ed erano usati da gruppi minoritari che cadevano spesso in comportamenti ereticali. Siccome la letteratura apocrifa è abbondante, si cerca di classificarla in base alle sue tematiche:

Apocrifi dell'AT (sec. II a.C. - sec. I d.C.). È una letteratura molto abbondante, dove la fantasia serve ad avallare la pietà. Esistono varie categorie di apocrifi veterotestamentari:

a) storici, dove l'autore espone le sue idee collocandole in uno scenario concreto collegato con una data epoca o con un evento storico del passato o del presente. Tra questi scritti, si possono citare: il Libro dei Giubilei, 3 Esdra, 3 Maccabei, l'Apocalisse di Mosè, le Vite di Adamo ed Eva, il Testamento di Adamo, l'Assunzione di Isaia, la storia di Giuseppe e di Asenat, il Testamento di Giobbe, il Testamento di Salomone e la Lettera di Aristea.

b) didattici: cercano di fissare norme di comportamento morale. I più importanti sono: i Testamenti dei Dodici Patriarchi, i Salmi di Salomone, la Preghiera di Manasse, 4 Maccabei e le Appendici a Giobbe.

c) apocalittici: si propongono di svelare il futuro, mescolando idee religiose e politiche riguardo alla venuta del Messia. Tra questi, vanno ricordati: il Libro di Enoc, l'Assunzione di Mosè, 4 Esdra, l'Apocalisse di Baruc, di Abramo, di Elia, di Sofonia, di Ezechiele, il Testamento di Abramo e gli Oracoli Sibillini.

Apocrifi del NT (sec. II-III d.C.). Hanno tutti dei riferimenti con l'attività di Gesù o con qualche personaggio importante dell'epoca neotestamentaria. Alcuni sono stati composti per la pietà popolare; altri sono frutto di riflessioni esoteriche, specialmente di carattere gnostico. Si è soliti distinguere le seguenti categorie:

a) Vangeli, scritti con l'intento di colmare presunte lacune nella vita di Gesù. I più importanti sono: il Vangelo degli Egiziani, degli Ebrei, degli Ebioniti, di Pietro, di Mattia, di Bartolomeo, di Nicodemo, dello Pseudo-Matteo, il Protovangelo di Giacomo, il vangelo arabo dell'infanzia di Gesù, la storia di Giudeppe il falegname, il transito di Maria.

b) Lettere: scritte per valorizzare alcune Chiese locali o per ricuperare l'opera perduta di autori famosi. Si possono ricordare: la Lettera degli Apostoli; la Lettera ai Laodicesi, la Lettera agli Alessandrini, Lettere si Corinzi, la Corrispondenza di Gesù con Abgar, re di Edessa, e la Corrispondenza di Paolo con Seneca.

c) Atti, dove si celebrano le gesta e i portenti di qualche apostolo o discepolo di Gesù. I titoli più noti sono: gli Atti di Pietro, di Paolo, di Andrea, di Giovanni, di Tommaso, di Pietro e Paolo, di Filippo, di Mattia, di Barnaba e la Predicazione di Pietro.

d) Apocalissi, che deplorano il presente auspicando un futuro migliore, e tutto ciò mediante estasi o visioni fantastiche. Le più importanti sono: l'Apocalisse di Pietro, di Paolo, di Tommaso e Stefano, di Giovanni e di Maria.

Bibl. - Aa.Vv., Il messaggio della salvezza, 1, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1973, pp. 284- 294. Bonsirven J., La Bibbia apocrifa, Milano, 1962. Erbetta M., Gli apocrifi del Nuovo Testamento, 3 voll., Torino, 1966-1969. Schmithals W., L'apocalittica, Ed. Queriniana, Brescia, 1976. Vanni A., " Apocalittica ", in: Nuovo Dizionario di Teologia Biblioa, Ed. Paoline, Cinisello B., 1988, pp. 98-106.





Autore: A. Salas
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)