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Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Alleanza


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I popoli dell'Antico Oriente coltivavano molto i valori comunitari. Per salvaguardarli, moltiplicavano i patti o contratti (berith) che creavano vincoli molto stretti fra i contraenti.

Gli Israeliti, una volta che fu fissata da Mosè la loro esperienza religiosa (yahvismo), decisero di ratificarla con un patto solenne tra il popolo e la divinità. Lo scenario fu il Sinai (Es 19 e 24), dove i figli dei patriarchi giurarono fedeltà a JHWH in cambio della sua protezione e del suo aiuto. Solo allora il popolo trovò la forza per iniziare la conquista di un territorio che si riteneva era stato promesso da Dio al suo capostipite Abramo (Gen 15). Una volta conquistato il paese dei Cananei, l'alleanza sinaitica fu riaffermata a Sichem (Gs 24). A partire da allora, tutta l'esperienza religiosa d'Israele era destinata a cimentarsi su questa alleanza coo Dio, dando origine con ciò ad una autentica teocrazia, che più di una volta fu messa in pericolo dalla monarchia. Per questo, i profeti non cessavano di richiamarsi all'alleanza ogni volta che il popolo dimenticava i suoi doveri religiosi (Hm 3,3; Os 6,7; 8,1). La preoccupazione per l'alleanza raggiunse il suo vertice con la tradizione deuteronomista (Dt 4,30-32; 7,a-12; 26,17-19). Intanto, il profetismo, ossessionato dalla genesi del regno messianico, invitava a nutrire la speranza di una nuova alleanza con JHWI che avrebbe mandato il Messia atteso per porre fine ad ogni ingiustizia e per instaurare un'èra di pace paradisiaca. Sarebbero allora scomparsi gli abusi che avevano scosso così profondamente la società di quel tempo (Is 40-55; Ger 31,31-34; Ez 16,19-53; 36,25-29...).

Gli scrittori neotestamentari ricordano frequentemente il concetto di alleanza (berith diathèke) e lo collegano con l'opera di Gesù. Soprattutto san Paolo elabora una teologia della nuova alleanza in relazione con il sangue di Cristo (1 Cor 11,25) e la presenta come la liberazione dei credenti (Rm 8,1-4) che vengono trasformati (Gal 6,5; 2 Cor 5,17). Ad essi, viene elargita la dignità di " figli di Dio " (Rm 8,14; Gal 4,6). Così, dunque, con l'atto redentore (morte-risurrezione di Cristo), il mondo viene invitato a contrarre un patto nuouo con Dio, un patto sigillato non su tavole di pietra, ma nel fondo dei cuori (cf 2 Cor 3,3). Questo patto si rese effettivo a Pentecoste, quando la forza del Risorto penetrò nei discepoli ai quali venne infuso una spinta capace di rinnovare la terra. Coloro che rimagono fedeli a questa nuova alleanza costituiscono il nuovo Popolo di Dio (= la Chiesa di Cristo).

Bibl. - Bonora A., " Alleanza ", in: Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, Ed. Paoline, Cinisello B., 1988, pp. 21-35. Deissler A., L'annuncio dell'Antico Testamento, Ed. Paideia, Brescia, 1980. Grelot P., Leggere la Bibbia, Ed. Piemme, Casale M., . Lohfink N., La promessa della terra come giuramento, Ed. Paideia, Brescia, 1973. Schoonenberg P., Creazione e Alleanza, Ed. Queriniana, Brescia, 1972.





Autore: A. Salas
Fonte: Dizionario sintetico di pastorale (Casiano Floristan - Juan Josè Tamayo)