Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Trance


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I. Con il termine t. si possono descrivere fenomeni che, per alcuni aspetti, sono molto diversi tra loro, per altri versi invece, stranamente molto simili; abbiamo perciò, t. africane, brasiliane, il devr, l'invasamento dei tarantolati (nell'Italia meridionale), il samadhi, lo zazen, e così via.1

Una t. che può sicuramente chiarire molto su tutte le altre t. è quella ipnotica.

Nel contesto cattolico, l'esperienza mistica può essere accompagnata dal cosiddetto " rapimento " o altrimenti detta t. che, dal punto di vista teologico, può avere una natura divina, umana o diabolica.2 Uno dei primi studi compiuti da un medico sulla sintomatologia della t. mistica è quello di A. Imbert-Gourbeyere su un campione di 321 casi. C'è da aggiungere che questa casistica parte da s. Francesco per finire a casi di dubbia attendibilità. Per A. Imbert-Gourbeyere la sintomatologia della t. estatica si riduce a tre elementi fondamentali: a. anestesia; b. catatonia; c. espressione gioiosa.3 Per quanto riguarda la t., la diagnosi differenziale è una delle questioni più dibattute: il rapporto tra fenomenologia della t. e natura della t. Per comparare le analogie e le diversità tra varie t. (mistica, ipnotica, medianica, farmaco-indotta e altre) cerchiamo i criteri che possano aiutare una diagnosi differenziale. A questo proposito, consideriamo due protocolli emblematici: a. il protocollo di N.W. Pahnke per definire una t. estatica; b. il protocollo di F. Granone per definire una t. ipnotica. a. Pahnke individua otto parametri fondamentali da verificare in una t. mistica: 1. unità (interna ed esterna); 2. trascendenza; 3. stato d'animo positivo; 4. sensazione di sacralità; 5. qualità noetica; 6. paradosso; 7. ineffabilità; 8. transitorietà. Ognuno di questi parametri è esplicitato complessivamente da quarantacinque items ognuno dei quali è valutato con una scala da zero a cinque per indicarne l'intensità.4 b. Per Granone la t. ipnotica è caratterizzata da: a. fenomeni di dissociazione dell'Io; b. regressione dell'Io; c. ideoplasia (ossia una buona plasticità dei processi ideativi). In particolare, la t. ipnotica si può valutare per " rapidità, intensità e durata " dei seguenti sette parametri: levitazione, catalessi, movimenti automatici rotatori, inibizione di movimenti volontari, analgesia, sanguinamento e condizionamento. Questi parametri indicano la maggiore o minore permeabilità costituzionale della ideoplasia ipnotica verso un determinato apparato.5 Da questi due protocolli e da altri6 si può vedere come sia difficile trovare dei parametri da comparare in questi due tipi di estasi. E difficilissimo, se non impossibile, differenziare fenomenologicamente la t. mistica dalla t. ipnotica autoindotta, il cui contenuto ideoplastico è di tipo mistico. Non possiamo sapere con certezza quando uno stato dissociativo viene direttamente da Dio e quando è il prodotto dell'inconscio. Di certo, Dio può intervenire direttamente e indirettamente in qualunque stato psicofisico. Non si può escludere che Dio si manifesti nell'inconscio: 7 nel sogno, nella t., nella veglia vigile, negli stati ipnagonici e così via. Un altro tentativo di comparazione e differenziazione dei parametri psicofisiologici fra t. ipnotica e t. mistica è stato quello effettuato sull'osservazione dei veggenti di Medjugorje da M. Margnelli e G. Gagliardi.8 Anche questo tentativo, se pur tra i più tecnici finora condotti, rimane sempre difficile da valutare ed ancora molto lontano da un accordo di massima tra vari psichiatri e psicologi clinici. E possibile che in alcune t. mistiche alcuni parametri siano diversi da altre t.; ciò nondimeno, quei parametri non potranno essere considerati come segni clinici obiettivi di una " autenticità " o una " proprietà " specifica della t. mistica.9 Nel contesto cattolico la t. mistica non prevede nessun mediatore chimico o meccanico né alcuna interposta persona come un medium, sciamano o ipnotizzatore. La t. mistica può dirsi naturale quando è spontanea, quindi non consciamente auto o etero-indotta e senza manipolazioni di un qualunque tipo per iniziarla, continuarla, intensificarla o per farla cessare. Resta pur vero che in modo indiretto anche una t. mistica in un contesto cattolico possa ricevere un certo influsso suggestivo (cf suggestione) dai canti, dall'incenso, dal tipo di nutrizione o dalle modalità dei digiuni e da altri elementi presenti nel sistema in cui è inserito il mistico. " Ogni qual volta una forza mistica è esaltata dalla fede, dall'aspettativa e dall'ambiente (come accade nei luoghi sacri) procura questi stati di estasi che tanti punti in comune hanno (fisiologicamente parlando) con gli stati di t. ipnotica o di sonnambulismo per quella condizione di coscienza crepuscolare e per la prevalenza in essi della parte subconscia istintivo-affettiva, con un certo grado di dissociazione della personalità ".10

II. Uno dei criteri di verifica della t. mistica nel contesto cattolico è la tipologia, naturale o artificiale, dei fenomeni che si verificano. Un altro criterio molto difficile è quello dell'originalità. In che cosa la t. mistica cattolica rivela la sua " autenticità "? Cos'ha che altre t. non hanno? Se cerchiamo la differenza tra gli epifenomeni (ossia nella fenomenologia che appare all'osservazione scientifica, quindi, dei sensi) sarà molto difficile se non impossibile cogliere delle originalità strutturali che non si verificano in altre t. di tipo medianiche, sciamaniche, ipnotiche o chimicamente indotte. Resta legittima e sempre aperta la domanda sul biochimismo cerebrale: il funzionamento del cervello durante una t. naturale e spontanea, come quella che avviene in un mistico è uguale al funzionamento biochimico in t. di altra natura, come quella ipnotica o medianica? Anche se la psicofarmacologia potrà verosimilmente trovare delle molecole che potranno riprodurre lo stato di t. mistica in maniera molto simile a quella che avviene in contesto cattolico, tuttavia questa similitudine psico-neuro-fisiologica è pur sempre un epifenomeno così come altri parametri fisiologici esterni quali la catalessi, la midriasi, la conduzione elettrica della pelle, l'EEG, l'ECG, il tono muscolare e così via.

Per ora si può solo affermare che ogni qual volta abbiamo una prevalenza delle funzioni rappresentativo-emotivo su quelle

critico-intellettive con una dissociazione (variabile con la correlazione soggetto-contesto) abbiamo quei presupposti che sono comuni a tutti i tipi di t. Questi presupposti comuni a tutte le t. possono portare a concludere che tutte le t. hanno una natura comune? Le ricerche non portano a una risposta certa e univoca, perciò l'atteggiamento più prudente e anche quello più realistico sia tra clinici (psicologi e medici) e sia tra questi e i teologi è quello di sospendere ogni giudizio definitivo sulla validità degli attuali criteri per una attendibile diagnosi differenziale sulla t. mistica. In altre parole, possiamo dire quando c'è una t. ma non possiamo affermare sempre con certezza i criteri che dovrebbero differenziare tutte le t. mistiche da quelle ipnotiche, o medianiche, o di altro tipo.

Questi criteri, infatti, sono ancora lontani sia da un consenso tra esperti che da una conoscenza adeguata per le continue scoperte che vengono fatte sugli stati di coscienza. Infine, quand'anche fossimo sicuri che una t. sia certamente di natura mistica questo non potrebbe deporre nulla a favore né a sfavore della santità del soggetto in questione.

I segni di santità non dovrebbero essere basati su una fenomenologia dissociativa più o meno strabiliante quanto piuttosto sull'aderenza della vita interiore e relazionale con il messaggio di Cristo.

III. Nella psicologia della religione la riflessione più importante è quella pertinente il significato dell'evento che resta di competenza della teologia. Il fatto che vi sia una similitudine fenomenica non può portare a un riduzionismo semplicistico per cui un fenomeno si riduce ad un altro fenomeno solo perché è simile in apparenza. La psicologia della religione potrà studiare la struttura psichica della persona che ha una t. con le psicodinamiche soggettive e culturali, tutte le correlazioni sistemiche implicate nel fenomeno, ma nessuno psicologo potrà mai tracciare una diagnosi di santità. Questo non è di competenza neanche del teologo. Lo psicologo clinico potrà rilevare eventuali patologie personali, familiari e di relazione, ma nessuna patologia potrà escludere la possibilità di santità.

A questo proposito ci può essere di aiuto l'antropologia ontologica di V.E. Frankl che affronta appunto il significato di un evento mistico in psicologia: qual è la differenza tra la visione di una mistica come Bernadette di Soubirous ( 1879) e l'allucinazione di uno psicotico? Se guardiamo alla sola fenomenologia esterna, ossia agli epifenomeni dovremmo constatare una stretta somiglianza; il significato, invece, può essere diverso. Tre persone che piangono possono manifestare nella meccanica della lacrimazione una notevole similitudine, ma è possibile che una pianga di gioia, una di dolore e una perché sbuccia la cipolla.

Frankl per spiegare ciò si rifà anche alle proiezioni ortogonali: vi possono essere una sfera, un cono e un cilindro che, se hanno lo stesso diametro, proiettano su di un piano: un cerchio, un triangolo e un rettangolo; e su un altro piano proiettano tre cerchi perfettamente identici tanto da non poter stabilire quale si riferisce alla sfera, quale al cono e quale al cilindro. Analogamente, un'allucinazione psicotica, un'allucinazione in t. ipnotica e una visione mistica sul piano psichiatrico potrebbero presentare delle sorprendenti analogie tanto da non poter differenziare la natura e la motivazione dei tre fenomeni.

Dal punto di vista psicodinamico, la regressione a stadi evolutivi precedenti differenzia l'allucinazione psicotica da quella ipnotica o quella nella t. mistica.

In certi casi, alcuni parametri possono differenziarsi tra loro, ma sono tanto sottili e tanto discutibili che non possono essere, almeno per ora, generalizzati anche perché quanto detto varrebbe solo per i parametri neuro-fisiologici, la cui misurabilità è relativamente facile rispetto alla misurabilità dei processi cognitivi consci e soprattutto poi quelli inconsci. A questi bisognerebbe aggiungere anche i parametri personologici e, a questo punto, come si potrà osservare, la complessità è tale da non poter facilmente ridurre uno stato di coscienza all'altro. Rimane pur sempre vero che molti tratti sono comuni fra t. diverse. In questi casi lo scienziato non può essere certo che un'estasi sia solo uno dei tanti stati di coscienza alterato e il teologo non può essere certo che si tratti di santità.

Note: 1 G. Lapassade, Saggio sulle trance, Milano 1980; C.T. Tart, Stati di coscienza, Roma 1975; M.S. Gazzaniga, Stati della mente e stato del cervello, Firenze 1990; 2 Benedetto XIV, De Servorum Dei beatificatione et Beatorum canonizatione, in Opera omnia, 1747-51; 3 A. Imbert-Gourbeyre, La stigmatisation, l'extase divine et les miracles de Lourdes: résponse aux libres penseurs, Clermont F. 1873; Altri studi di questo periodo sono: F. Lefebvre, Louise Lateau de Bois-d'Haine: sa vie, ses extases, ses stigmates; étude médicale, Louvain 1873; M. Warlomont, Louise Lateau: Rapport médicale sur la stigmatisée de Bois-d'Haine, in Bul. Soc. Roy. Méd. de Belgique, 15 (1875), 144-314; 4W.N. Pahnke, Psichiatria clinica e religione, E. Mansell Pettison (ed.), Milano 1973; 5 F. Granone, Trattato di ipnosi, I, Torino 1989, 88, 136, 251; 6I.M. Lewis, Ecstatic Religion, Harmondsworth 1978, 38; I.P. Couliano, Esperienze dell'estasi dall'ellenismo al Medioevo, Bari 1984, 1-17; 7 Cf V.E. Frankl, Dio nell'inconscio, Brescia 1990; 8 M. Margnelli e G. Gagliardi, Le apparizioni della Madonna. Da Lourdes a Medjugorje, in Riza Scienze, 16 (1987) tutto il numero; 9 A. Pacciolla, Ipnosi, Cinisello Balsamo (MI) 1994, 224-239; 10 F. Granone, Trattato..., o.c., 289.

Bibl. Aa.Vv., Extase, in DSAM IV2, 2045-2189; I.P. Couliano, Esperienze dell'estasi dall'ellenismo al Medioevo, Bari 1984; M.S. Gazzaniga, Stati della mente e stato del cervello, Firenze 1990; F. Granone, Trattato di ipnosi, I, Torino 1989, 88, 136, 251; A. Imbert-Gourbeyre, La stigmatisation, l'exstase divine et les miracles de Lourdes: résponse aux libres penseurs, Clermont F. 1873; G. Lapassade, Saggio sulle trance, Milano 1980; F. Lefebvre, Louise Lateau de Bois-d'Haine: sa vie, ses extases, ses stigmates; étude médicale, Louvain 1873; I.M. Lewis, Ecstatic Religion, Harmondsworth 1978, 38; A. Pacciolla, Ipnosi, Cinisello Balsamo (MI) 1994; V. Satura, Ekstase, in WMy, 132-134; C.T. Tart, Stati di coscienza, Roma 1975; M. Warlomont, Louise Lateau: rapport médicale sur la stigmatisée de Bois-d'Haine, in Bul. Soc. Roy. Méd. de Belgique, 15 (1875), 144-314.



Autore: A. Pacciolla
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)