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Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Possessione diabolica


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I. Il fenomeno. Con l'espressione p. si indica la presenza del demonio in un corpo umano che, pertanto, non è più libero nelle sue azioni poiché diventa uno strumento cieco, docile, obbediente al potere di satana. La persona posseduta può attraversare periodi di crisi in cui l'azione diabolica si manifesta con maggiore evidenza e periodi di relativa calma dell'attività diabolica in essa. In ogni caso, non essendo cosciente, tale persona non è moralmente responsabile delle azioni che compie. Essendo il diavolo essere spirituale, può contemporaneamente essere in più persone o ve ne possono essere diversi in una sola persona.

Tra le azioni che compie l'indemoniato è facile osservare, prima di tutto, una forte e violenta avversione al sacro, che insorge improvvisa e immotivata in individui anche pii, resa più spettacolare da atteggiamenti ed espressioni duri e rabbiosi. Più spesso l'individuo vive con doppia personalità.

II. Sul piano spirituale. Il demonio può fare del male alla persona di cui si è impossessato, ma sempre entro i limiti imposti da Dio. Molti sono i tormenti che i demoni vorrebbero infliggere all'uomo, ma Dio non li permette tutti, come si vede nella storia di Giobbe. Grande è il potere di satana, ma rimane pur sempre controllato da un potere superiore, come afferma s. Agostino.

Perché Dio permette la p.? Le manifestazioni sovrumane e raccapriccianti della p. possono scuotere chi non crede né in Dio né nel diavolo, e con ciò riavvicinare a Dio gli atei; possono indirettamente rafforzare la fede dei credenti portandoli alla meditazione delle verità eterne. Inoltre, lo spettacolo dell'odio terribile che satana nutre nei riguardi dell'uomo e le sofferenze terribili ch'egli infligge agli indemoniati, possono portare i testimoni a lottare con maggior impegno contro le forze del maligno nonché a respingere le sue mosse e i suoi inganni.

Una grande mistica inglese del Medioevo, Giuliana di Norwich, chiedeva con insistenza a Cristo il perché del peccato nella vita degli uomini. Il Signore la invitò ad un atto di fiducia in Dio, la cui provvidenza dirige tutti e tutto verso il vero bene dell'uomo. Fede e pazienza le consigliò Gesù: " Alla fine, tu stessa vedrai che tutto (quello che oggi ti sconcerta) era per il vostro vero bene ".

Quando " vedremo Dio faccia a faccia - afferma il CCC - conosceremo pienamente le vie, lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione... " (n. 314).

Bibl. C. Balducci, La possessione diabolica, Roma 19889; F.M. Catherinet, Gli indemoniati nel Vangelo, in Aa.Vv., Satana, Milano 1953, 185-198; R. Laurentin, Il demonio: mito o realtà?, Milano 1995; J. Lhermitte, Le pseudopossessioni diaboliche, in Aa.Vv., Satana, o.c., 299-318; Id., Veri e falsi ossessi, Vicenza 1957; I. Mischo, La "possessione diabolica". Sulla psicologia delle reazioni irrazionali, in W. Kasper - K. Lehmann (edd.), Diavolo - demoni - possessione, Brescia 1983, 112-168; T. Ortolan, Démoniaques, in DTC IV, 409-414; L. Roure, s.v., in Ibid. XII, 2635-2647; A. Veronnet, La possession diabolique. Étude critique à propos d'un fait récent, in Revue du clergé français, 37 (1903-1904), 570-602; G.I. Waffelaert, Possession diabolique, in Aa.Vv., Dictionnaire apologétique de la foi catholique IV, Paris 1928, 53-81.



Autore: G. Huber
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)