Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Penitenza


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I. La p. in quanto virtù cristiana e non come sacramento, detta anche riconciliazione, dice rapporto, anche se non identificazione, con i concetti di compunzione (in quanto dolore intenso dei peccati) conversione o metanoia (in quanto il dolore si trasforma in impegno di vita nuova) con mortificazione (in quanto la p. suppone rinuncia o distacco da qualche cosa, persona, situazione e da se stessi) con pentimento, perdono, e in generale con ascesi. Possiamo dire che la compunzione e la conversione o metanoia stanno alla radice della p., e che la vera conversione evangelica si prolunga nella vita penitente. La p. cristiana secondo la Poenitemini, Costituzione Apostolica di Paolo VI, è un atto religioso, personale o comunitario che ha come termine l'amore di Dio, anche se ad essa l'uomo ricorre per lo più come riparazione dei propri peccati. La virtù della p. si esprime, dunque, in atti di pentimento (interni od esterni) e in uno " stato " di pentimento tipico di chi si sa bisognoso di perdono e di misericordia. A livello di pentimento si può parlare di un dolore di attrizione (la terminologia compare circa nel sec. XIII) oppure di contrizione, a seconda della motivazione che fonda il medesimo pentimento; l'attrizione è detta " dolore imperfetto " perché motivata più dal dolore della colpa commessa o dal disagio prodotto dal peccato; la contrizione si dice " dolore perfetto " perché più motivata dall'amore di Dio, offeso a causa del peccato personale.

II. Nella vita cristiana. Nel sacramento, la p. si esprime in un atto o preghiera con la quale si conclude la celebrazione di questo sacramento. Esiste realmente il pericolo di svigorire il senso di questa p. adempiendo tale atto o preghiera in senso pietistico o formalistico, quasi il " pagamento " o riparazione compensatoria delle proprie mancanze. La p. virtù, invece, scaturisce dalla contemplazione o dall'esperienza della misericordia di Dio, come espressione di partecipazione alla croce di Cristo, come celebrazione del perdono e come prolungamento, lungo il quotidiano, dell'esistenza cristiana. Il sentimento, l'atteggiamento e l'azione di riparazione acquistano così verità, perciò consistenza cristiana. La p. riparatrice è difficile da comprendere dall'attuale cultura, a partire dagli oggetti, che una società consumistica " dell'usa-getta ", sa poco riparare, fino all'aspetto morale della riparazione di un'offesa e a quello religioso della riparazione dei propri peccati davanti a Dio, anche per espiare quelli degli altri. Tuttavia, il nostro tempo conosce un'ondata di interesse e di effettivo ricorso a esercizi e pratiche di p. anche fuori dal cristianesimo, offerte da altre religioni o sette. Si constata, inoltre, il sincero desiderio di donazione, specialmente nei giovani, che si offrono per il servizio degli altri, assumendo con coraggio e reale sacrificio compiti ardui nelle nazioni in guerra, tra gli emarginati, nelle missioni. Aumenta, inoltre, il numero di coloro che scelgono la vita di austerità e di contemplazione nei monasteri e nei chiostri, non come moda transeunte, bensì come sincera espressione della loro donazione a Dio e di riparazione per il male del mondo. Ciò significa che, sebbene venga meno il tema " penitenziale " sia nella letteratura religiosa che nella prassi, non viene meno la dimensione penitenziale come forza purificatrice e realistico ricupero di equilibrio in se stesso, nel mondo, davanti a Dio, equilibrio che apre ad un'autentica vita cristiana e che è fondamento di ogni sincera esperienza di comunione trinitaria.

Bibl. Aa.Vv., La Constitution apostolique " Paenitemini " dans la ligne du Concile, in LMD 90 (1967), nn. 47-48; P. Adnès, s.v., in DSAM XII1, 943-1010; Id., La Penitencia, Madrid 1981; S. Babolin, Riconciliazione e penitenza, Milano 1983; T. Goffi, Peccato e penitenza, in NDS, 1176-1183; Paolo VI, Costituzione apostolica Paenitemini, 17 febbraio 1966; F. Ruiz, s.v., in DES III, 1924-1928; B. Schlink, I doni dello Spirito e la gioia del pentimento, Milano 1983.




Autore: M.E. Posada
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)