Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Pellegrinaggio


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I. L'origine e il significato. L'origine risale al di là dell'antichità cristiana e conserva ancora oggi tutto il suo valore. Il luogo di p. è legato sia a personaggi reali o leggendari sia ad avvenimenti storici o a manifestazioni divine. Il termine peregrinatio, che significa " percorrere ", " andare lontano " (peragere), darà peregrinus per indicare colui che parte per un altro paese, poi, per estensione " straniero ".

L'AT riferisce i viaggi dei credenti verso un luogo consacrato da un'epifania, per presentarvi la loro preghiera e la loro offerta. La molteplicità dei luoghi di p. sarà ridotta, con la riforma di Giosia, accennata da Ezechia (cf 2 Re 18,4-22; 2 Cr 29-31), al solo tempio di Gerusalemme per la celebrazione della Pasqua (cf 2 Re 23; 2 Cr 35) e per le altre due feste delle Settimane e delle Capanne (cf Dt 16,1-17). L'esperienza del popolo di Dio che sale a Gerusalemme (cf Sal 120-134) in una stessa comunione di fede dà alla speranza escatologica una nuova espressione. Il giorno del Signore è considerato il p. definitivo del popolo di Dio unito ai pagani (cf Is 2,2-5; 60; 66, 18-21; Mi 7,12; Zc 14,16-19; Tb 13,11). Il NT non sconvolge questa visione. Gesù sale a Gerusalemme con i suoi genitori (cf Lc 2,41-50) e durante tutta la sua missione fino alla croce. La sua risurrezione gloriosa orienta il culto dei fedeli verso il nuovo tempio (cf Gv 2,19-21) in cui Dio è adorato in spirito e verità (cf Gv 4,23). Ormai è la vita stessa del cristiano che diventa un p. della fede (cf LG 58), un cammino verso il Signore Gesù (cf Eb 2,10). La Chiesa stessa " in pellegrinaggio sulla terra " (CCC 675) assume e favorisce queste realtà per dare ai credenti la possibilità di comunicare nella fede e nella preghiera al mistero pasquale del Cristo Signore e Pastore.

I viaggi verso i luoghi santi (Gerusalemme, Roma, Compostella) o verso luoghi di apparizioni mariane [Medaglia miracolosa (1830), La Salette (1846), Issoudun (1857), Lourdes (1858), Pontmain (1871), Fatima (1917), Beauraing (1932) e Banneux (1933), Goli-Toulia (Camerun), Dassa-Zoumé (Dahomey)], o verso Paray-le-Monial e Montmatre o, infine, verso luoghi legati a un santo (Ars, Avila, Donrémy, Lisieux, Nevers, Montréal ecc), non esauriscono il senso della parola p. Questo può anche evocare disposizioni interiori e spirituali.

Partire per andare lontano implica il distacco dalla patria, l'allontanarsi volontariamente dal proprio ambiente sull'esempio di Abramo (cf Gn 12,1) che cammina verso la terra sconosciuta che Dio gli destina. " E, dunque, a giusto titolo che, lasciando tutta la propria parentela terrena, egli seguiva il Verbo di Dio facendosi straniero (peregrinans) con il Verbo per diventare concittadino del Verbo ".1 L'atteggiamento del padre dei credenti porta alla percezione della vita terrena come un esilio " lontano dal Signore ",2 una lunga marcia verso la terra promessa, la Gerusalemme celeste (cf Eb 13,14, Ap 23).

II. Tipi di p. Il " p. interiore " sviluppato dall'XI al XIII secolo ha come scopo il predicare la penitenza e la conversione. Nel sec. XIV gli succede un genere nuovo di cui occorre distinguere due tipi: 1. I " pellegrinaggi in spirito " ai luoghi santi, che sono dei pellegrinaggi suppletivi - la vita monastica ne è uno - 2. I " pellegrinaggi della vita umana ", che derivano dalla peregrinatio come cammino verso la Gerusalemme celeste.3

Si possono riallacciare le Meditationes vitae Christi dello Pseudo-Bonaventura e la Vita Christi di Ludolfo di Sassonia ( 1378) alla categoria dei " pellegrinaggi in spirito ". Nel primo testo, con la meditazione della vita del Cristo, l'anima è condotta ad una certa familiarità con lui. In una serie di quadri l'autore compone la scena (soprattutto la passione), porta l'anima a fermarsi dinanzi ad un argomento di meditazione: " Guarda, contempla ogni dettaglio, non ti stancare di meditare; renditi presente a tutto ciò che si dice, a tutto ciò che si fa " (c. 4). Con " l'applicazione dei sensi l'anima si rende presente e contemporanea al soggetto meditato ". Lo scopo delle meditazioni della Vita Christi è quello di rinnovare l'immagine di Dio sfigurata nell'uomo, " rinnovamento della memoria (memoria) con il ricordo (recordatio), dell'intelligenza per mezzo della sapienza, della volontà per mezzo dell'amore ". L'anima che medita una scena della vita del Cristo si rappresenta il luogo dell'avvenimento e l'avvenimento stesso; si rende presente all'azione di Dio e si inserisce in spirito nel gruppo dei testimoni per beneficiare con loro della grazia del mistero. " Dovunque e sempre, l'uomo pio porta il suo sguadro sul Cristo come si è presentato in actu et moribus. A chi medita in questo modo, il Cristo diventa presente " (II, c. 58).

I racconti dei pellegrini e soprattutto le rappresentazioni delle scene della passione susciteranno nei fedeli il desiderio di recarsi a Gerusalemme, ciò che pochi potevano realizzare. Stampando nel sec. XV dei " pellegrinaggi spirituali " si volgarizzò maggiormente la meditazione della passione e si confermò che la visita in ispirito godeva degli stessi privilegi e vantaggi spirituali del p. in Terra Santa. In quest'epoca appare la devozione alle cadute, ai " gradini " e alle " stazioni ", che porterà alle quattordici stazioni della Via Crucis.

Il p. effettivo, quello della vita umana o " interiore " è, dunque, la ricerca della terra promessa attraverso l'esilio volontario in una specie di rottura con il mondo. L'essenziale è partire mettendosi in viaggio alla ricerca del Signore attraverso i pericoli e le fatiche del cammino in un ideale di purificazione e di unione. " Così il popolo di Dio in p. "avanza per la porta stretta della croce" verso il banchetto celeste quando tutti gli eletti siederanno alla tavola del Regno " (CCC 1344).

Note: 1 S. Ireneo, Adversus haereses, IV, 5,4; 2 Lettera a Diogneto 5,5; 3 Cf R. Ciboule, Livre du chemin de la perfection, Paris [s.d.].

Bibl. Aa.Vv., s.v., in DSAM XII1, 888-940; Aa.Vv., Il pellegrinaggio, in Con 4 (1996), tutto il numero; Fr. Bourdeau, La Route du pardon. Pèlerinage et réconciliation, Paris 1982; P. Cabanne, Les longs cheminements. Les pèlerinages de tous les temps et de toutes les croyances, Paris 1958; C. De Hueck Doherty, Strannik, la chiamata al pellegrinaggio per l'uomo occidentale, Milano 1981; E. Delaruelle, Le pèlerinage intérieur au XV siècle, in Aa.Vv. La piété populaire au Moyen age, Torino 1975, 555-561; T. Keating, The Spiritual Journey: A Guide Book with Tapes, Colorado Springs 1987; G.G. Merlo, s.v., in Aa.Vv., Dizionario delle religioni, Torino 1993, 559-560; R. Oursel, Pellegrini nel Medioevo, Milano 1997; L. Sartori (cura di), Pellegrinaggio e religiosità popolare, Padova 1983; P.A. Sigal, Les marcheurs de Dieu. Pèlerinages et pèlerins au moyen age, Paris 1974.



Autore: S.M. Morgain
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)