Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Mortificazione


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I. Il termine deriva evidentemente da morte e la realtà della m. ha come radice e motivazione il mistero pasquale del Cristo, cioè la sua passione, morte e risurrezione. Difficilmente si riscontra questo termine tra le voci delle virtù cristiane, sia nei dizionari, anche di spiritualità, sia come tematica a sé stante nei trattati di teologia spirituale. Appare, invece, collegata ad altri concetti come penitenza, purificazione, conversione, metanoia, crescita spirituale, ascesi. Nei trattati di teologia spirituale di solito appare prevalentemente identificata all'ascesi cristiana.

II. M. e crescita spirituale. La m. rientra, evidentemente, nell'ambito più ampio della crescita umana e cristiana, come dominio di sé, che rende possibile la costruzione dell'autentica personalità, richiesta al discepolo di Cristo. Essa, infatti, impedisce ad una tendenza peccaminosa o deviante, di sussistere, facendo compiere alla persona un cammino di liberazione autentica.

Per questo motivo, la m. è parte costitutiva di una vera educazione umana, lasciando "vivere" ciò che è bene, incanalando e orientando (non negando o sopprimendo in modo masochistico) le tendenze non buone. La m. viene ad essere così condizione di umanizzazione.

Come l'ascesi e le cosiddette " virtù passive ", la m. si colloca anch'essa, a livello di teologia spirituale, in un ambito più vasto. Innanzitutto essa va riportata al mistero pasquale del Cristo, in modo particolare alla partecipazione alla sua croce, e la si considera come parte integrante del cammino che l'uomo intraprende come risposta all'amore di Dio. Essa, infatti, aiuta a realizzare, gradualmente, quella pienezza di vita a cui è chiamato il cristiano senza che le esigenze evangeliche vengano addolcite a detrimento della stessa realizzazione dell'uomo e del figlio di Dio.

Bibl. L. Bouyer, Introduzione alla vita spirituale, Torino 1960 (in particolare 129-251); R. Garrigou-Lagrange, Vita spirituale, Roma 1965 (specificamente 95-110). Ch. Morel, s.v., in DSAM X, 1791-1799; A. Tanquerey, Compendio di teologia ascetica e mistica, Roma-Tournai-Paris 1928; Tra gli Autori recenti: Aa.Vv., La spiritualità come teologia, Torino 1993 (in particolare, per una collocazione del tema nell'attuale impostazione della teologia spirituale: K. Waaijman, Cambiamenti nell'impostazione dei trattati di spiritualità, 311-335); Ch.-A. Bernard, Teologia spirituale, Cinisello Balsamo (MI) 1982 (in particolare 257-280; 433-454); L. Borriello, Lineamenti di antropologia spirituale cristiana, in Aa.Vv., L'esistenza cristiana, Torino 1990, 132-170; A. Guillaume, Prière, jeûne et charitè. Des perspectives chrétiennes et une espérance pour notre temps, Paris 1985; G. Rovira, Teologìa y pastoral de la mortificaciòn cristiana, in Scripta Theologica, 16 (1984), 781-811.




Autore: M.E. Posada
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)