Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Maria di Gesù d'Agreda


font righe continue visite 543

I. Vita e opere. Nasce ad Ágreda in Spagna nel 1602 da Francesco Fernández Coronel e da Caterina Araña e muore nel 1665 nella medesima città. Vive in un ambiente familiare di intensa religiosità. Dopo che suo padre, insieme a due fratelli, si è ritirato nel convento francescano di Sant'Antonio di Nalda, ella, con il sostegno della madre, trasforma la sua casa in un convento. Nel 1627 è eletta priora e conserverà questo incarico fino alla morte. I fenomeni mistici che accompagnano la sua vita svaniscono quando ella chiede di essere privata delle estasi sensibili per non esporsi a sguardi indiscreti. Continua, però, ad avere visioni di Gesù sofferente, tutto piagato, che l'esorta a soffrire per suo amore in una vita di unione con Dio. Le penitenze sono particolarmente austere: dorme solo due ore al giorno sul nudo pavimento, si flagella a sangue, porta cilici, per tre giorni alla settimana si nutre di pane e acqua. Nel suo desiderio di salvare anime riceve il dono della bilocazione presso gli Indiani del Nuovo Messico ai quali annunzia il messaggio cristiano, come testimoniato da un missionario recatosi in seguito sul luogo. Nel 1637 inizia a scrivere la Mistica città di Dio e Vita della Vergine, su ordine del confessore. Questa prima stesura viene distrutta per ordine di un confessore di passaggio nel monastero. Nel 1650, un nuovo confessore le ordina di riscrivere la vita della Madonna nonché la sua, descrivendo le grazie singolari ricevute da Dio. In cinque anni (1655-1660) riscrive una seconda copia perfettamente conforme alla prima tranne piccoli dettagli. Oltre che nella gestione del monastero si prodiga per la pace delle nazioni, scrivendo ad Alessandro VII ( 1667); ha una lunga corrispondenza con Filippo IV di Spagna ( 1665), cui offre consigli di alta spiritualità per l'anima e sagge indicazioni per il buon governo. Tra gli altri scritti, che meritano di essere citati, ricordiamo: Esercizi quotidiani e dottrina per compiere le opere con una maggiore perfezione (1712); Autobiografia, pubblicata nel vol. V dell'ultima edizione spagnola della Mistica città di Dio (1914); Scala spirituale per ascendere alla perfezione (1916); Leggi della Sposa tra le figlie di Sion dilettissima, apice del suo casto amore (1916). L'opera principale di M., che fu pubblicata solo dopo la sua morte è una delle più originali vite della Madonna, scritte nel ’600. Narra la vita della Vergine seguendo, nell'ordine narrativo, il criterio cronologico: dalla predestinazione della Vergine all'Incarnazione (l.7-8); dall'Incarnazione alla ascensione di Cristo (l.3-6); dall'ascensione alla incoronazione della Vergine (l.7-8). La figura principale, la Vergine Maria, è la protagonista del cielo, nella cui " città mistica " abita Dio, il quale si compiace della immacolata dimora della Vergine. Si tratta di una " storia divina " e non umana della Vergine Maria totalmente scritta per rivelazione privata, fatta alla veggente nelle sue contemplazioni teofaniche.

Pur nell'accoglienza favorevole, la Mistica città di Dio ha avuto critiche e riserve da parte di molti studiosi.

II. Insegnamento mistico. La mariologia affermata nell'opera di M. risente dei forti influssi francescani del tempo: l'immacolata concezione, l'assunzione, la corredenzione, la mediazione universale, la regalità, il ruolo di madre e maestra di Maria nell'ambito della Chiesa. In questo clima di intensa devozione mariana s'inseriscono tesi che sotto il profilo teologico difficilmente troverebbero una giustificazione come " la visione chiara della divina essenza in Maria Santissima " e " la visione astrattiva della divinità avuta da Maria Santissima " (l.1, cap. XIV). Al di là della " povertà scientifica " e della " prolissità " del dettato (Görres) nelle esortazioni morali che fanno quasi da antitesi alla dimensione mistica sempre presente, l'opera mostra un certo valore devozionale. Ciò non toglie che non si possano raccogliere valori morali e mistici in un libro in cui la tensione mistica non viene mai meno. E sulla rilevante personalità mistica di M. non sorgono dubbi da parte degli specialisti (B. Jiménez Duque) poiché ella sperimentò la morte mistica in grado eminente con la passività (morte a tutte le sue potenze purificate radicalmente) e con l'attività conseguente nel fare e rifare le vie della perfezione con un sempre maggiore grado qualitativo. Fu dotata di percezioni supernormali, di visioni, di locuzioni che appartengono ai fenomeni mistici. La molteplicità della morte mistica - in lei avvenuta tre volte - e la sua irreversibilità caratterizzano la sua personalità con una connotazione mistica straordinaria che si accompagna ad un senso lucido di realismo nelle relazioni umane: " I due poli sui quali poggia la vita del giusto consistono nel procurare l'amicizia con Dio con se stessi e con il prossimo " (Massime e riflessione). Tra le relazioni umane, ella dà molta importanza a quella con il direttore spirituale, considerato come colui che verifica e determina la possibilità di un'autentica esperienza mistica.

Bibl. Opere: Mística ciudad de Dios. Vida de la Virgen Maria, C. Solaguren (cura di), Madrid 19822. Studi: Antonio M. da Vicenza, Vita della Ven. suor Maria d'Agreda, Bologna 1870; Id., Della mistica città di Dio.... Allegazione storico-apologetica, Bologna 1873; A. Blasucci, s.v., in BS VIII, 995-1002; Id., La " Mistica città di Dio " di Maria d'Agreda, in MImm 2 (1966), 286-292; J. Campos, s.v., in DSAM X, 508-513; J. van den Ghein, s.v., in DTC I, 627-631; P. Juan-Tous, s.v., in WMy, 345-346; P. Pourrat, La spiritualité chrétienne, III, Paris 1927, 341-343; A. Winklhofer, s.v., in LThK I, 207.



Autore: P. Zovatto
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)