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Lorenzo da Brindisi (Santo)


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I. Vita e opere. Giulio Cesare Russo nasce a Brindisi il 22 luglio 1559, dove intraprende gli studi umanistici presso i minori conventuali che l'accolgono orfano. A Verona veste l'abito dei cappuccini e il 18 dicembre 1582 viene ordinato sacerdote. Nel 1592 diviene a Roma predicatore degli Ebrei. Missionario a Praga nel 1599, si distingue per la sua abnegazione. Intorno al 1607 pubblica a Dresda le sue prediche nelle quali prende posizione in particolare contro alcuni predicatori protestanti. Muore a Lisbona nel maggio del 1619, a sessant'anni. Beatificato nel 1783, L. viene canonizzato nel 1881. Nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo proclama Doctor apostolicus.

La sua Opera omnia in 10 voll. e 15 tomi, pubblicata a Padova tra il 1928 e il 1964, evidenzia una dottrina saldamente ancorata alla teologia e ricca di applicazioni concrete.

II. Insegnamento spirituale. Rivolgendosi ai semplici fedeli, L. parla della perfezione cristiana come di una chiamata valida per tutti. Il principio da cui muove è la creazione dell'uomo ad immagine di Dio, perciò il cristiano non è tale se non diventa immagine e somiglianza di Cristo mediante l'obbedienza allo Spirito e la resistenza alle tentazioni del maligno. Questi due atteggiamenti costituiscono i due aspetti di un'unica realtà che si può sintetizzare nel " seguire Cristo ". La sua dottrina è fondamentalmente cristocentrica perché basata sul primato di Cristo nell'universo creato. L'anima deve " ritirarsi nel deserto ", cioè mortificare i sensi esterni ed interni per servire unicamente Dio, disprezzando il mondo. Egli riprende la dottrina relativa alle classiche tre vie: purgativa, illuminativa, unitiva nelle quali dominano rispettivamente la lotta contro il peccato, l'esercizio delle virtù che porta alla conoscenza di Dio, quindi alla fase unitiva. La dottrina di L. è essenzialmente cristocentrica, non solo perché egli vi trasfonde la sua sensibilità francescana, ma per la sua concezione del primato universale di Cristo cui riconduce ogni forma di ascesi, quindi di perfezione e di santità.

L. ha contribuito ampiamente ad edificare il culto accessorio di Maria: Mariamare di amarezza stella del mare mirra del mare e mare di mirra. Egli ha insistito anche, nella sua mariologia, sull'immacolato concepimento di Maria e sulla sua mediazione universale, legandoli alla dignità e maternità divine.

Bibl. Opere: Aa.Vv., Lexicon cappuccinum, Roma 1951, 925-930; Felix a Mareto, Bibliographia laurentiana opera complectens an. 1611-1961 edita, Roma 1962. Studi: Arturo da Carmignano di Brenta, S. Lorenzo da Brindisi, Dottore della Chiesa, 5 voll., Venezia 1960-1963; Id., s.v., in BS VIII, 161-180; Dominic of Herndon, The Absolute Primacy of Christ Jesus and His Mother according to St. Lawrence of Brindisi, in Collectanea Franciscana, 22 (1952), 113-149; Hilarius a Wingene, s.v., in DSAM IX, 388-392; Id., Spiritualitatis laurentianae lineamenta fundamentalis, in Laur 10 (1969), 413-433; Lázaro de Aspurz, Espiritualidad de san Lorenzo de Brindis, in Estudios franciscanos, 53 (1952), 221-234; Metodio da Nembro, s.v., in DES II, 1468-1470; Id., Teologia e missioni in san Lorenzo da Brindisi, Roma-Padova 1960.





Autore: M. Baldassarre
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)