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Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Kempe Margery


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I. Vita e opere. M. Brunham nasce intorno al 1373 nei pressi dell'importante porto medievale di Lynn (ora King's Lynn) a Norfolk, in Inghilterra, e vi muore nel 1439. Di buona famiglia, vivace figlia del sindaco della città, M. sposa un benestante signore del luogo, John Kempe, a circa vent'anni e da lui ha quattordici figli. Ha la sua prima esperienza mistica durante una dura e prolungata depressione post-parto, dopo la nascita del primo figlio. Vede Cristo guarirla dal suo stato d'infermità. Nei primi anni della sua vita, K. è una donna ambiziosa e presuntuosa, ma questo atteggiamento dura fino al fallimento di una sua stravagante impresa finanziaria. Questo la spinge a cambiare vita, così M. persuade il marito ad acconsentire al suo desiderio di fare un voto di castità e ad intraprendere un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1413-1415. Sosta a Roma per circa sei mesi ed ha un'ulteriore e forte esperienza mistica. Familiarizza con la vita e gli scritti di s. Brigida di Svezia che ha su di lei una grande influenza. Compie un ulteriore pellegrinaggio a Santiago di Campostella (1417) e più tardi, già in età avanzata, dopo aver accudito il marito durante la sua ultima malattia durata sei anni, si reca in Scandinavia e nella Germania settentrionale (1433).

M. trascorre la maggior parte dei suoi giorni vestendosi singolarmente di bianco, piangendo ad alta voce e singhiozzando per le sue colpe e per le sofferenze del Redentore; rimprovera, quindi, giustamente ma senza diplomazia, la mancanza di fervore degli altri, perfino dei vescovi. Durante le celebrazioni liturgiche, e specialmente durante le prediche o la Comunione, viene assalita da un terribile turbamento, come rapita da un'emozione spirituale. Simili manifestazioni pubbliche la rendono sospetta di lollardismo, di nutrire simpatie per altre dottrine eterodosse o di avere una condotta ipocrita, perciò viene ripetutamente interrogata dalle autorità ecclesiastiche, inclusi gli arcivescovi di York e di Canterbury, anche senza alcun fondamento. Malgrado le accuse mosse contro di lei, M. conserva sempre viva la sua testimonianza di fede.

Anche se analfabeta, M., negli ultimi anni della sua vita, decide di narrare in un libro le sue esperienze mistiche. Ciò la obbliga a dettare le sue memorie, con una considerevole difficoltà, a due scrittori, nel 1431-1438. Il testo è diviso in due parti, rispettivamente di ottantanove e dieci capitoli. Quest'opera non era molto conosciuta ed è stata riscoperta solo nel 1934. E stata pubblicata con il titolo The Book of Margery Kempe ed è la prima autobiografia scritta in inglese. Ciò è tutto quello che possediamo di M.

II. Esperienza mistica. Sebbene il suo silenzio e il suo appartarsi la facciano sembrare vittima di una spiacevole mania religiosa, M. è considerata sempre più un'importante figura nella storia della mistica inglese del sec. XIV e annoverata tra le più illustri mistiche europee.

Malgrado il suo analfabetismo, la sua personalità è molto vicina a quella di numerosi mistici e reclusi, come Giuliana di Norwich. Conosce ampi passi della Bibbia e alcune opere come quelle dello Pseudo-Bonaventura Stimulus amoris, di W. Hilton, La scala della perfezione e di R. Rolle Incendium amoris, anche se evidentemente non conosce la Nube della non-conoscenza, mentre forse conosce i mistici olandesi e quelli di lingua germanica. Certamente per M. sono un modello di vita spirituale la beghina Maria d'Oigniès ( 1213) e Angela da Foligno.

M. mostra una tenera e forte devozione per l'umanità del Cristo, con il quale dialoga affettuosamente. Con forza d'animo e coraggio, M. vive le sue sofferenze così intensamente da immedesimarsi in Cristo. E probabilmente vero che M. abbia sofferto una serie di disordini psicosomatici ed emozionali, ciò nonostante incarna una grande spiritualità e santità. La grandezza di M. sta soprattutto nell'appassionata devozione verso la persona di Gesù all'interno delle ristrettezze sociali a cui è costretta una donna del suo tempo, senza l'ausilio di una elaborazione dottrinale.

Bibl. Opere: S.B. Meech - H.E. Allen (edd.), The Book of Margery Kempe, London 1940; B.A. Windeatt (cura di), The Book of Margery Kempe, Harmondsworth 1985 (inglese moderno). Studi: K. Cholmeley, Margery Kempe Genius and Mystic, London 1947; M. Glasscoe, The English Medieval Mystics, London-New York 1993, 268-319; J.C. Hirsch, The Revelations of Margery Kempe, Leiden 1988; D. Knowles, La tradizione mistica inglese, Torino 1976, 137-145; Id., s.v., in DSAM VIII, 1696-1698; I.R. O'Connell, Mistress M.K. of Lynn, in The Downside Review, 55 (1937), 174-182; L. Oliger, s.v., in EC VII, 671; F. Wöhrer, s.v., in WMy, 307-309.




Autore: A. Ward
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)