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Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Infanzia spirituale


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I. Il termine. L'i. attinge tutta la sua legittimità e la sua ragion d'essere nella nostra filiazione adottiva in cui poggia le sue radici profonde e feconde. Noi siamo " filii in Filio ", figli e figlie nel Figlio Gesù. Dio è nostro " Abbà, Padre " (Rm 8,15; Gal 4,6), che " rivela ai piccoli ciò che ha nascosto ai sapienti e agli intelligenti " (Mt 11,25).

L'espressione i. che si ritrova già in Adamo de Perseigne ( 1221), o in Giuliana di Norwich, è soprattutto resa celebre, fino a penetrare nei discorsi pontifici, dall'insegnamento di Teresa di Lisieux, benché la santa stessa non abbia mai usato questa formula: è stata la sua priora, madre Agnese di Gesù, che, riassumendo la sua dottrina, gliela attribuisce, avendola scoperta, per esempio, negli scritti di Mons. Gay.1 Noi ci limitiamo qui all'insegnamento di s. Teresa che riguarda la sua " piccola via ", sinonimo di " infanzia spirituale ".

La " piccola via " è per Teresa il risultato di una lunga ricerca. Desiderosa di diventare " una grande santa " e di " amare Gesù più che non sia stato mai amato ", Teresa pone a lungo l'accento sulla generosità dei propri sforzi. Inizialmente, l'esperienza della sua debolezza, non fa che incitarla ad amare di più, in maniera più pura, con maggiore umiltà. Constatando la sua impotenza, per così dire, irrimediabile dinanzi all'ideale della santità (" un granello di sabbia " ai piedi di una " montagna ") e presentendo che Dio diventa sempre più amabile a misura che lo si ama, a vent'anni ella comincia ad attendere il compimento della sua santità da " Gesù solo ": " E Gesù solo che fa tutto ed io non faccio nulla ". S'incontra, allora, per la prima volta nei suoi scritti la parola " abbandono " (Lettera 142). In realtà, solo un anno più tardi ella scopre la sua " piccola via molto diritta, molto breve, tutta nuova " (autunno 1894, cf Ms C 3vo-3ro). Ella è dapprima colpita dall'espressione biblica " Chi è piccolo venga a me " (cf Prv 9,4). " Piccolo " (è il suo problema!), Teresa è toccata dall'invito di " venire ", termine che considera collegato con tutti gli inviti di Gesù a " venire " a lui (per esempio, Mt 11,28; Gv 6,35; 7,37 e soprattutto Mt 19,14: " Lasciate che i bambini vengano a me ").

Proseguendo le sue ricerche, ella leggerà (per la prima volta!) Is 66,12-13: " I suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò ". Molto sensibile all'amore di una madre (ella ha presto perduto la sua), Teresa coglie come l'amore di Dio sia maternamente comunicativo nei riguardi di colui che si affida a lui con una confidenza filiale, confidenza di figlio adulto, ma che conserva la semplicità e la spontaneità del fanciullo. Se Teresa del B.G. favorisce l'immagine del fanciullo e il paragonarsi a lui, lo fa essenzialmente alla luce della misericordia di Dio: dopo la sua scoperta, la parola " misericordia ", fino allora assente, per così dire, nel suo vocabolario, vi abbonderà; diventerà il tema centrale della sua autobiografia, immergerà Teresa sempre più in una luce abbagliante, la spingerà a pronunciare la sua " offerta all'Amore misericordioso ", in cui ella esprime tutta la sua speranza che la " santità " del Signore sarà deposta nelle sue " mani vuote ", fino a " consumarla incessantemente ", facendola " vivere in un atto di Amore perfetto ".

E intorno all'asse misericordiafiducia che ruotano ormai la sua attesa e la sua spiritualità dell'amore perfetto: " Gesù si compiace di mostrarmi l'unica via che conduce a questa fornace divina, questa via è l'abbandono del fanciullo che si addormenta senza timore tra le braccia del Padre ", ella scrive allegando i testi biblici fondanti della sua " piccola via " (Ms B 1ro). Ella aggiunge l'indomani: " Ciò che piace (al buon Dio nella mia piccola anima) è vedermi amare la mia piccolezza e la mia povertà, è la speranza cieca che ho nella sua misericordia... Comprendete che per amare Gesù, essere sua vittima d'amore, più si è deboli, senza desideri, né virtù, più si è adatti alle operazioni di questo Amore consumante e trasformante... E la fiducia, e nient'altro che questa, che deve condurci all'Amore " (Lettera 197 del 17 settembre 1896).

A partire da questi principi di teologia spirituale, Teresa elaborerà immagini e parabole, esempi e consigli, atteggiamenti pratici dinanzi alla sua debolezza e al suo peccato. Uno spirito di i. colora il suo abbandono filiale nella prova e la sua generosità nelle " piccole cose " della vita quotidiana ove ella si difende da ogni ricerca di ciò che è " eclatante ". Affidandosi all'azione di Dio, che ella sperimenta in sé, applica la sua " piccola via " così bene sia sul terreno della carità fraterna (Ms C 12vo) che su quello della preghiera (Ms C 36ro), sul terreno dell'apostolato (Ms C 22vo) come su quello della sua debolezza e del peccato (Ms C 36ro e Ultimi Colloqui 11.7.6.).

Non solo la " piccola via " di Teresa è " tutta nuova " paragonata alla sua epoca, ove un approccio giansenista di un Dio severo paralizza lo slancio della vita spirituale e mistica, ma il realismo della fede, con la quale Teresa opta per le piccole cose della vita quotidiana come campo d'azione preferito a molti, contribuisce a fare di lei un dottore molto ascoltato della " piccola via dell'i. ": ella ne ha vissuto tutta la profondità mistica raggiungendo il cuore della teologia paolina sulla fede-fiducia nella grazia dello Spirito, simpatizzando così, a sua insaputa, con i migliori accenti di Lutero ( 1546). La " piccola via " di Teresa è al centro del cristianesimo poiché poggia tutta la sua sostanza nel Cuore del Salvatore.

Note: 1 Mons. Gay, De la vie et des vertus chrétiennes considérées dans l'état religieux, III, Paris-Poitiers 1888, 180.

Bibl. M.F. Berrouard - François de S. Marie - Ch.-A. Bernard, s.v., in DSAM IV, 682-714; C. De Meester, Dinamica della fiducia, Cinisello Balsamo (MI) 1997; C. Gennaro, s.v., in DES II, 1312-1313; S. Piat, S. Thérèse de Lisieux à la decouverte de la voie d'enfance, Paris 1964.



Autore: C. De Meester
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)