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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

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I. Nozione. L'i. equivale ad una " totale e prolungata mancanza di alimentazione ".

Il fenomeno viene preso in considerazione solo se la persona conserva integre le forze fisiche, psichiche, morali, spirituali insieme all'attività ordinaria della propria condizione di vita.

Qui, pertanto, non si tiene conto dell'anoressia né di quelle sobrietà che, pur riducendo di molto la richiesta di cibo, non lo escludono del tutto.

Dalla scienza e dall'esperienza sappiamo che nessuno sopravvive a un digiuno assoluto che si protragga oltre tre mesi. L'i., perciò, non trova alcuna spiegazione naturale soddisfacente. Infatti, ogni attività assorbe energia che, se non viene reintegrata mediante adeguata nutrizione, produce deperimento organico, esaurimento psichico e morte.

II. Nella vita spirituale. Il fenomeno dell'i. si verifica soltanto in persone di elevata vita spirituale e si accompagna, quasi sempre, all'assenza di sonno. Ne segue che l'i. sembrerebbe effetto di quella singolare intensa partecipazione alla vita divina che costituisce la pienezza della vita cristiana e umana che corrisponde al matrimonio spirituale. Nei " perfetti ", " la parte sensitiva e inferiore è ormai così riformata, purificata e resa conforme allo spirito che non solo non pone più ostacoli a ricevere i beni spirituali, ma (...) già ne partecipa nella misura in cui è capace ".1 Notiamo che in questo mondo, l'amore di Dio produce anche nei " perfetti " una certa consunzione 2 che prelude la fine della vita.

Tale ipotesi è più attendibile di quelle scientifiche, se non altro perché abbiamo esempi verificati dall'esperienza,3 esempi che la scienza, da parte sua, non è ancora in grado di offrire.

Note: 1 Giovanni della Croce, Cantico spirituale, 40, 1; Teresa d'Avila, Vita, 29,13; 2 Giovanni della Croce, Cantico..., 39,14; 3 A. Royo Marín, Teologia della perfezione cristiana, Roma 19656, 1105: la b. Angela da Foligno visse dieci anni senza prendere alimento, s. Caterina da Siena otto anni, la b. Elisabetta de Reute oltre quindici anni, s. Lidvina di Schiedman vent'otto anni, s. Nicola de Flüe vent'anni, la b. Caterina da Racconigi dieci anni, Rosa Maria Andreani vent'otto anni, Domenica Lazzari e Luisa Lateau quattordici anni.

Bibl. J. Aumann, Teologia spirituale, Roma 1991, 511; I. Rodríguez, s.v., in DES II, 1308-1309; A. Royo Marín, Teologia della perfezione cristiana, Roma 19656, 1105-1107.




Autore: C. Zorzin
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)