Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Inanizione


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I. La nozione. Termine lessicalmente derivato dal latino inanire ossia vuotare, è usato piuttosto dal linguaggio medico, significando lo stato di denutrizione per mancanza di cibo. Negli scritti di alcuni mistici designa un'operazione divina nell'animo di chi si è rimesso del tutto al volere di Dio, perché egli amorosamente la svuoti di ogni residuo di peccato e di ogni imperfezione che possa compromettere la sua presenza d'amore e di gloria.

La i. può trovare identità e stretta analogia con altri termini degli scrittori mistici: annichilimento, distacco, disimpegno, nudità, fame, negazione, rinuncia, aridità, solitudine, tenebre interiori. Ciò che prevale nel concetto di i. è l'operazione di Dio nella persona. Poiché ogni persona ha un suo mondo interiore, singolarmente caratterizzato, lo Spirito Santo ha, di certo, particolari attenzioni per l'anima che si abbandona liberamente alla sua azione. C'è però una modalità d'intervento che viene tratteggiata con tempi e modi costanti.

II. Nell'esperienza mistica. La persona, che tende alla perfezione della carità, deve anzitutto promuovere un' ascesi di mortificazione su tutto ciò che risulta dilettevole alla propria sensualità e affettività, tanto in riferimento alle realtà naturali quanto a quelle soprannaturali che non sono direttamente Dio-Trinità e i suoi attributi. Motivo unico di questa ascesi è l'amore a Dio in Gesù Cristo. Con il progressivo esercizio delle virtù teologali, che invadono sempre più la vita della persona, l'i. si va operando con la sostituzione dei valori umani propri delle facoltà superiori con quelli divini. Difatti, quanto più sul piano intellettivo vengono meno le certezze razionali, su quello affettivo e volitivo le tendenze ai beni terreni, su quello mnemonico i ricordi piacevoli naturali, tanto più si allarga lo spazio ad accogliere l'invasione dello Spirito Santo. La sua presenza può rendersi operante in progressione, a mano a mano, che aumenta l'i., radicando l'anima nell'umiltà, pazienza e sacrificio, oppure, dopo una sofferta i. più o meno lunga, colmando di luce e d'amore, sicché l'anima è certa dell'amore di Dio e della sua infinita amabile provvidenza.

Bibl. Cf rimandi nel testo.




Autore: G.G. Pesenti
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)