Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Giovanni degli Angeli


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I. Vita e opere. Non si hanno notizie precise sui primi anni del futuro francescano spagnolo G. Lo stesso anno di nascita si fa oscillare tra il 1536 e il 1540. Probabilmente verso il 1555 entra tra i Frati Minori della provincia di San José, fondata da s. Pietro d'Alcántara, ed è ordinato sacerdote nel 1565.

G. ricopre vari uffici nell'Ordine, ma la sua attività preferita è la predicazione, a cui si aggiunge un'intensa opera di scrittore. Muore a Madrid nel 1609.

Di G. possediamo undici opere. Conquista del reino de Dios (Diálogos de la), Madrid 1595; Consideraciones sobre los Cantares, Madrid 1606-1607; [Esclavitud Mariana]: Cofradia y devoción de las esclavas y esclavos de nuestra señora la Santissima Virgen Maria, Alcalá 1608; Lucha espiritual y amorosa, Madrid 1600; Manual de vida perfecta, Madrid 1608; Presencia de Dios, Madrid 1604; Salterio espiritual, Madrid 1604; Sermón que en las honras de la católica cesárea majestad de la emperatriz nuestra reina predicó el P. fray Juan de los Angeles..., Madrid 1604; Tratado espiritual de los soberanos misterios y ceremonias santas del divino sagrificio de la misa, Madrid 1604; Triunfos de amor de Dios, Medina 1589-90; Vergel espiritual del ánima religiosa, Madrid 1609-1610.

II. Dottrina mistica. Quale il valore di questa notevole produzione?

Da un punto di vista letterario il giudizio sembra unanime: G. è un classico della lingua spagnola del secolo d'oro. Divergente è invece quello sul valore della sua dottrina. C'è chi vede in lui solo un " eccellente volgarizzatore, ma un pensatore sprovvisto di forte personalità e di spirito sintetico " (F. De Ros). C'è invece chi scrive: " La pienezza della scienza mistica ispano-francescana si ritrova in G. In lui si concentra non solo la spiritualità spagnola, ma la spiritualità cristiana di tutti i tempi. L'opera del padre Angeles è opera di pienezza, di maturità e perfezione. Confluiscono sul suo nome tutti i fiumi dottrinali: in lui si riunisce tutto, e tutto il buono, autentico e bello trova in lui risonanza... I fogli dei suoi libri sono veri favi di dolcezza spirituale, come nessun altro scrittore li ha fabbricati " (J.B. Gomis).

E probabile che la verità si trovi tra i due estremi. Di fatto G. mostra di possedere una conoscenza molto vasta sia degli autori classici che degli autori che l'hanno preceduto nella grande produzione mistica spagnola, da quelli francescani a s. Giovanni della Croce. Ma non solo di quella spagnola. In particolare gli si attribuisce il merito di essere un testimone dell'influenza della mistica renano-fiamminga in Spagna.

G. ritiene che ci siano due scuole per l'anima: " Una di devozione e affetto, l'altra di conoscenza e intelligenza, perché la perfezione nostra è duplice e consiste nella virtù e nella scienza. Dunque, l' uomo spirituale ed evangelico dev'essere adornato di queste due cose, perché con la prima sia orientato al bene, con la seconda alla verità, per la prima arda, per la seconda risplenda e doni luce " (Triunfos, p. 1, c. 3).

L'autore, in pratica, usa le sue larghe cognizioni delle varie scienze per esaminare attentamente l'uomo, la sua anima, le sue potenze e passioni. E convinto che " nessuno potrà conseguire cosa alcuna nella contemplazione, senza aver raggiunto la conoscenza di se stesso " (Conquista, d. 7,10).

Tuttavia, in linea con la dottrina dei mistici di cui si fa valido diffusore, insegna che l'anima si eleva a Dio mediante gli affetti e le aspirazioni " fondati specialmente sopra i principali misteri della vita, passione e morte del Salvatore " (Manual, d. 6).

C'è un grado di contemplazione che, sia pure con la grazia di Dio, l'anima può raggiungere con l'esercizio delle sue potenze (cf Conquista, d. 8-10). Al di là, però, si entra nella contemplazione dove solo lo Spirito Santo opera, nel silenzio totale, nella tenebra, nell' unione d'amore, dove si realizza pienamente il principio: " Vale più amare senza vedere che vedere senza amare, perché vedendo e non amando non si possiede Dio né si ha amicizia con lui; invece, benché non lo veda, se lo amo lo possiedo e io sono suo amico e lui lo è per me " (Triunfos, Prologo).

Bibl. Opere: Obras misticas, a cura di J. Sala, Madrid 1912-1917. Studi: M. de Castro, s.v. in DSAM VIII, 259-264; J.B. Gomis, Introducciónes a Misticos franciscanos españoles, 3 voll., Madrid 1948-1949; F. de Ros, La vie et l'oeuvre de Jean des Anges, in Aa.Vv., Mélanges F. Cavallera, Toulouse 1948.



Autore: U. Occhialini
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)