Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Gersone Giovanni


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I. Vita e opere. Nato il 14 dicembre 1363 da povera famiglia, Jean Charlier prende il nome del luogo di origine, Gerson-lez-Barby, nella diocesi di Reims. Educato a Parigi, al famoso Collegio di Navarra, diventa discepolo di Pierre d'Ailly ( 1420), il futuro cardinale che lo avvia alla carriera ecclesiastica ed universitaria. Nel 1395 G. è già cancelliere dell'Università di Parigi ed assume un ruolo di primo piano nella vita della Chiesa, allora dilaniata dal Grande Scisma, e in quella della nazione francese in preda alla guerra dei Cento anni.

Massima autorità spirituale al Concilio di Costanza dal 1414 al 1418, G. ha un ruolo determinante nel far passare la tesi De auferibilitate papae: insieme al d'Ailly sostiene che i primi quattro Concili ecumenici non erano stati convocati dal Papa e che imperatore, principi, vescovi ed anche semplici cristiani possono convocare un Concilio per l'elezione di un papa unico ed universalmente riconosciuto. Il suo parere è molto influente anche nella condanna delle tesi di Wycliff ( 1384) e di Hus ( 1415).

Da Costanza G. non può rientrare a Parigi per timore del Duca di Borgogna al cui partito è fieramente avverso. Passa gli ultimi anni della sua vita in Austria, poi a Lione, ospite di un fratello membro dell'Ordine dei celestini ed a Lione muore nel luglio del 1429.

Poco prima della fine, ha scritto su Giovanna d'Arco ( 1431) difendendone la missione divina. Scrittore fecondissimo in prosa e in versi, in latino e in volgare francese, G. ha lasciato un'opera molto ampia (dieci volumi nell'edizione Glorieux) e varia, che copre diversi campi: quello della filosofia, della teologia, del diritto, della politica, ecc. Non c'è dubbio che una parte essenziale di quest'opera sia costituita dagli scritti di mistica cui il cancelliere parigino si dedica soprattutto a partire dai primi anni del Quattrocento quando vuole intraprendere un itinerario più sicuro per la propria anima affaticata in mezzo alle cure temporali e di governo. Importanti, in tal senso, sono i soggiorni compiuti a più riprese a Bruges (G. è anche decano del Capitolo di Saint Donatien in quella città), ove viene in contatto più diretto con l'eredità spirituale di Ruusbroec e della mistica fiamminga.

II. Dottrina mistica. Un posto davvero particolare spetta alla Teologia mistica, l'opera a lui più cara e sulla quale ritorna, a più riprese, nel corso della sua attività. Divisa in due parti - un Trattato primo, speculativo, e un Trattato secondo, pratico - essa si presenta come un compendio dell'intera tradizione spirituale cristiana a partire da Dionigi Aeropagita per terminare con la mistica fiamminga del Trecento. Polemico contro la teologia scolastica del suo tempo, ormai estenuatasi in raffinatezze formali meramente verbali, G. sostiene la possibilità di una vera conoscenza sperimentale di Dio ottenibile con l'amore da parte di ogni uomo, anche del semplice fedele. Questa teologia, che egli chiama appunto " mistica ", si configura, perciò, essenzialmente come esperienza interiore, in certo modo indipendente dalla dogmatica e perfino dalla conoscenza della Scrittura.

D'altra parte, G. non smette mai la polemica contro una parte della mistica del Trecento (in qualche misura anche Ruusbroec vi rientra), che suppone un'unione ontologica dell'uomo con Dio, o una perfetta conoscenza dell'essenza divina anche in questa vita, conoscenza da realizzarsi con l'unione estatica. Di fronte ad esiti che rischiano di far saltare la mediazione ecclesiastica, l'unicità della rivelazione attraverso la Scrittura, il significato salvifico dell' Incarnazione - o che sul piano etico giungono a sostenere l'impeccabilità dell'uomo divinizzato, magari deducendo dalla paolina libertà dell' uomo spirituale (cf 1 Cor 2,12-15) la superiorità nei confronti della legge, dell'istituzione ecclesiastica, dei sacramenti - G. ribadisce con forza il valore delle distinzioni intellettuali, ovvero della conoscenza definita non nel calore dell'affetto, ma nella precisione della ragione, anche con l'aiuto delle risoluzioni dogmatiche del magistero. Caratteristiche squisitamente pastorali mostra il Trattato secondo, pratico, che fornisce consigli utili alla concreta messa in atto di una vita contemplativa alla quale non tutti sono portati nello stesso modo. Su questo stesso piano si muovono anche diversi altri scritti gersoniani: la Montagna di contemplazione e La mendicità spirituale (in volgare, indirizzate alle sorelle), il De probatione spirituum, il De meditatione cordis e il De illuminatione cordis, ecc., un complesso di opere che, a buon diritto, meritò a G. il titolo di " Doctor christianissimus ". Purtroppo, alla diffusione del suo insegnamento nel mondo cattolico hanno nociuto, nei secoli moderni, la sua appartenenza al partito conciliarista, cosa che invece gli fruttò le simpatie dei giansenisti e, in una certa misura, anche quelle dei protestanti.

Bibl. Opere: P. Glorieux (cura di), Jean Gerson, Oeuvres complètes, voll. 10 (tomi 11) Tournai-Roma 1960-1973; Teologia mistica (pubblicata in italiano con testo latino a fronte, a cura di M. Vannini), Cinisello Balsamo (MI) 1992; J. Gerson, La via semplice all'amore di Dio, a cura di B. Iacopini, Casale Monferrato (AL) 1997. Studi: C. Burger, s.v., in WMy, 186-187; A. Combes, Essai sur la critique de Ruysbroeck par Gerson, 4 voll., Paris 1946-1972; Id., La théologie mystique de Gerson. Profil de son evolution, 2 voll., Tournai-Roma 1963-1964; Id., s.v., in DES II, 1076-1080; J.L. Connolly, John Gerson, Reformer and Mystic, Louvain 1928 (con bibl.); P. Glorieux, s.v., in DSAM VI, 314-331; F. Marxer, La vie chrétienne dans un temps de crise. Étude théologique des premières oeuvres de Jean Gerson, Paris 1984; L.B. Pascoe, Jean Gerson. Mysticism, Conciliarism and Reform, in Annuarium Historiae Conciliorum, 6 (1974), 135-153.




Autore: M. Vannini
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)