Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Agrapha


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Vengono così designate, in senso ben ristretto, le parole dette da Gesù, durante la sua vita terrestre, e non scritte nei Vangeli canonici. Ne offrono, oltre all'unico nel N. T. (Act. 20, 35: «maggior felicità è dare che ricevere»): i manoscritti evangelici (specialmente il codice D - di Beza o cantabrigense -: ad es., dopo Lc. 6, 4 «In quello stesso giorno, vedendo uno che lavorava di sabato, (Gesù) gli disse: O, quell'uomo, se tu sai quello che fai, te beato! Ma se non lo sai, tu sei maledetto e trasgressore della legge»); la letteratura patristica (in molti Padri, ad es., «Siate banchieri degni d'approvazione»; «Quale ti avrò trovato, tale ti giudicherò», s. Giustino Dial. 47, ed altri); i vangeli apocrifi (cf. Ev. s. gli Ebrei, in Origene, PG 13, 1393 s.); i papiri (specialmente di Ossirinco e di Egerton; ad es., «Dice Gesù: Fui in mezzo al mondo e ad essi apparvi in carne e trovai tutti ubriachi e nessuno che sente sete; e mi fa una pena all'anima lo stato dei figliuoli degli uomini che hanno la mente accecata e non vedono la propria miseria»); i libri liturgici; gli scritti rabbinici (due soli a. nel Talmud babilonese: Aboda Zara 16 b, 17 a; shabbat 116) e quelli islamici (A. Palacios, Logia et A., I, Parigi 1916, ne ha raccolto 103, da scritti del sec. XII).

Escluse queste tre ultime fonti, troppo recenti e derivate per garantire l'autenticità dei loro a., gli autori han raccolto e discusso gli a. delle fonti suddette. A. Resch, un entusiasta, ne numera 177 (Agrapha, Lipsia 1889) di cui autentici 77 e nella 2a ed. del 1906 soltanto 36. J. H. Ropes (Die Spruche Jesu..., ivi 1896) ne ritiene 13 di valore probabile, autentici 14; E. Jacquier, in RB, 27 (1918) 93-135, autentici 13, probabili 26, dubbi 15. J. Jeremias (Unbekannte Jesuworte, Zurigo 1948) 21 di valore storico. Molto più riservato L. Vaganay, nell'ottimo art. A. in DBs, I, coll. 159-98. «Oltre a 4 o 5 più seriamente attestati, ma anch'essi dubbi, il solo a. certo è quello citato da Paolo in Act. 20, 35» (A. Romeo, Enc. Catt., I, 568 ss.).

In realtà, dei criteri a nostra disposizione, il contenuto e la forma, da soli non bastano a decidere la questione dell'autenticità; sono sufficienti a fare scartare molti a. di origine ereticale o fantastica. L'autenticità non può esser decisa che dal valore storico delle fonti; ma il testo breve, avulso dal contesto, per lo più difficile a intendersi, non permette un giudizio sicuro. «Anche in pochi casi in cui le attestazioni esterne sono maggiormente rassicuranti per il numero e l'autenticità, sorgono dei dubbi, più o meno fondati, che l'a. possa essere un testo biblico, erroneamente attribuito a Gesù, o un pensiero evangelico intercalato da un commento umano» (L. Randellini). D. Merezkowskij, Gesù sconosciuto, trad. it., Firenze 1933, pp. 84·91 dà agli a. eccessiva importanza. Ma cf. TOMMASO (Vangelo di).
[F. S.]

BIBL. - L. RANDELLINI, Le parole estraevangeliche di Gesù, in Palestra del Clero, 29 (1950) 1121-27; 30 (1951) 9-17.193-99.241-48.289-94.

Autore: Mons. Francesco Spadafora
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora