Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Formazione mistica


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Premessa. In tanti luoghi vengono oggi organizzati dei corsi di mistica. Potrebbe essere un corso sulla storia della letteratura mistica o su un autore famoso. Spesso sono pure dei corsi in cui i partecipanti imparano ad interpretare dei testi, non di rado enigmatici e in un linguaggio ormai antiquato e inintelligibile. Così, si potrebbe parlare di una scuola di mistica oppure di una facoltà o di una Università di mistica, che curino questo tipo d'istruzione di storia e di letteratura. L'insegnamento intellettuale dello sviluppo storico delle idee, della lingua e della dottrina teologico-mistica è richiesto come condizione per una " ermeneutica spirituale " adeguata dei testi. Una tale ermeneutica deve permettere la comprensione chiara delle espressioni e del discorso del mistico.

I. Comprensione intellettuale. Si pone la questione: una comprensione intellettuale corrisponde allo scopo intrinseco del testo? Il lettore ha raggiunto il senso del testo quando, intellettualmente e con dei mezzi accademici, potrà ricostruire il significato di questo testo? A volte qualcuno comprende il testo a livello intellettuale e tecnicamente corretto senza però veramente comprendere il processo mistico articolato nel testo attraverso il linguaggio e le idee, senza personalmente essere implicato nell'incontro con Dio che il testo vuole promuovere nel lettore. Leggendo superficialmente il testo, si tiene a distanza dall'effetto interiore che il testo vuole produrre in lui. A volte accade anche che un lettore, quasi intuitivamente e in base alla propria esperienza dell'incontro intimo con Dio, comprenda profondamente ciò che il testo vuole esprimere con parole necessariamente imperfette, senza però poterlo ricostruire ed interpretare a livello intellettuale per mancanza di una preparazione intellettuale e accademica adeguata.

II. Formazione intellettuale. La f. nel senso intellettuale è semplicemente d'ordine accademico e appartiene al campo delle facoltà di spiritualità, teologia, lettere, storia, filosofia, psicologia, arte, ecc. Tale formazione comprende l'insegnamento di conoscenze necessarie per la costituzione e la lettura del testo nonché l'interpretazione cognitiva del medesimo. Come tale, questa formazione è la preparazione alla lettura vera, prevista dagli autori mistici, cioè la lettura dei testi come modelli d'iniziazione e di trasformazione della vita del lettore. Questa lettura è impegnativa perché non permette soltanto una presa di conoscenza esteriore e superficiale, ma mira, al contrario, ad una profonda trasformazione delle modalità di vita del lettore. La lettura e la comprensione dei testi mistici sono di per sé rivolti all'incontro personale e trasformante con Dio Amore, che si esprime e si coglie a livello orante e contemplativo della lettura.

III. Superamento della preparazione intellettuale. La f. che supera la preparazione intellettuale si definisce come iniziazione personale nel processo " misticamente " descritto dai testi. Allora, tale formazione parte del presupposto che il lettore autentico inevitabilmente viene implicato nel processo descritto nel testo. Non signifìca che egli dovrebbe credersi un mistico, riconoscendo nel testo la descrizione " letteraria " della propria esperienza. Al contrario, egli scopre nel testo un modello di vita spirituale e mistica e un linguaggio adatto che lo aiutano a comprendere il significato della propria esperienza d'incontro d'amore che trasforma in Dio. Il testo mistico " rivela " ciò che da tempo sta vivendo, offrendogli delle parole per comprendersi. Senza aggiungere la conoscenza di una nuova realtà " più profonda " o di una grazia straordinaria, il testo gli dà semplicemente accesso alla propria realtà, vissuta intensamente nel rapporto esistenziale con Dio, dunque gli fa sapere ciò che già sapeva. Di fatto, la mancanza di un linguaggio adeguato gli impedisce di comprendere l'esperienza travolgente che sta vivendo, mentre la scoperta di questo linguaggio, attraverso la lettura di testi che esprimono una tradizione esperienziale e autorizzata, lo rende capace di strutturare e rendere intelligibile ciò che di per sé è incomprensibile: l'Amore incondizionato che crea e ama gratuitamente.

IV. Funzione della formazione. Questi testi e la formazione alla lettura proficua possono avere la funzione della direzione spirituale, aiutando sia l'iniziazione all'esperienza estatica del mistero dell'amore incondizionato di Dio, sia la ormai crescente consapevolezza dei processi di discernimento, legati al progresso dell'esperienza susseguente. Avendo parole e strumenti di discernimento per l'esperienza vissuta al buio dell'immediatezza, la persona diventa capace d'interiorizzare, di articolare e sviluppare progressivamente le conseguenze profonde dell'incontro con Dio, dandosi completamente in preda all'amore strapotente di Dio. La f. può aiutare a sopportare l'ansia causata dal processo travolgente di decentramento totale di se stesso e di concentrazione su Dio Amore. I testi possono condurre per mano il lettore nell'esperienza di Dio, mostrandogli la strada a partire dalle esperienze vissute da altri. Spesso, i testi mirano a questa direzione spirituale di colui che è inesperto nella via mistica e che facilmente potrebbe smarrirsi o confondersi in questa strada non battuta, perché fuori corso e al di là delle capacità umane. In questo campo della f., comunque, occorrerebbe porsi la questione fondamentale, se i mistici possano essere formati e se una scuola di mistici possa esistere. Nessuno può scegliere né decidere d'intraprendere l' itinerario mistico. Chi lo pretendesse, certamente non sarebbe un mistico!

V. L'iniziativa resta di Dio. Di fatto, sembra impossibile che un testo letterario o un maestro mistico vivente, dunque mezzi o strumenti creati, possano indurre il lettore o il discepolo all'incontro con Dio. L'iniziativa dell'incontro non potrà venire che da Dio, che come Creatore non può essere ridotto alla realtà creata. Non possiamo incontrare Dio per conto nostro, perché quel dio incontrato non sarebbe nient'altro che noi stessi, un progetto nostro e fatto a nostra immagine. Visto che soltanto Dio sarà il vero direttore spirituale che potrà condurre l'uomo nel cammino spirituale, non esiste altro formatore mistico che Dio stesso. Egli prende la persona umana liberamente e gratuitamente per mano per introdurla nella sua intimità, irraggiungibile con le forze umane, ineffabile col linguaggio umano, irreale secondo la logica razionale. Nessun mezzo umano potrà provocare od insegnare esperienze di tipo mistico, perché l'Altro - in senso assoluto - è per definizione al di là. Dio non appartiene alla realtà creata dell'uomo, perché Egli è il Reale per eccellenza, l'Essere del nostro essere.

VI. Preparazione all'incontro. L'uomo potrà soltanto prepararsi all'incontro con Dio, lasciando indietro proiezioni, trascendendo i propri desideri e bisogni in un'apertura totale, entrando nella solitudine, nel silenzio, nel deserto, o nella povertà totale, in cui Dio potrà essere accolto nella sua alterità totale ed irriducibile. Ma quando avrà fatto tutto ciò che sarà possibile per prepararsi, l'uomo non incontrerà nessun altro che se stesso e non contemplerà che le tracce del suo proprio volto. L'uomo rimane per forza imprigionato nel mondo chiuso del creato, in cui non incontrerà nient'altro che il riflesso di se stesso. Nell'ambito della natura umana, la formazione - anche la cosiddetta " mistica " - sarà sempre il passaggio da forma in forma, da realtà creata a realtà creata. Anche la formazione migliore non sopprime questa legge fondamentale della natura.

VII. L'intimità con Dio. Pertanto, soltanto l'intimità amorosa con Dio Amore è veramente formativa nell'itinerario mistico. Potremmo parlare di f. nella misura in cui la forma umana diventa invisibile per l'uomo stesso, perdendosi completamente nella " forma " senza forma dell'Amore incondizionato di Dio, che sopprime totalmente la logica della forma condizionata e ristretta dell'esistenza umana. Quando l'uomo è trasformato dalla forma divina, le modalità della vita divina s'incarnano nella realtà umana, gratuitamente, perché la grazia divina e l'autocomunicazione di Dio lo rendono partecipe immediatamente della vita divina. La trasformazione mistica provoca all'improvviso, e superando ogni mescolanza intenzionale, l'oblio totale di se stessi e della " forma " della propria vita umana, perdendosi sempre più profondamente nell'abisso smisurato dell'Amore divino. La f., essendo veramente la trasformazione inevitabile in Dio, non è altro che il pellegrinaggio nel deserto della divinità, senza strada praticabile e certa. La f. toglie la deformazione umana, risultato dell'avversione a Dio, e instaura nell'uomo la contemplazione immediata dell'Amore che Dio sta operando in lui, senza di lui. Nell'annientamento della forma " autonoma " del proprio essere, la f. introduce l'uomo - solo per l'opera di Dio - alla contemplazione della sua forma sostanziale: l'Essere divino, l'Amore incondizionato e l'Atto creativo. I testi mistici promuovono questa f. da parte di Dio, smascherando e disfacendo tutte le resistenze umane, aprendo gli occhi del contemplativo alla realtà divina, dando slancio alla dinamica dell'amore mistico.

Bibl. H. Blommestijn, In der Schule der Mystik, in Mystik I: Ihre Struktur und Dynamik, Düsseldorf 1983, 168-175; Id., Progrès - Progressants, in DSAM XII, 2383-2405; Id., Spiritualiteit als omvormingsproces, in Ruimte om op adem te komen, bezinning over spiritualiteit (red. Auke Jelsma en Harry Juch), Kampen 1987, 92-100; Id., Geestelijke volwassenheid vraagt om vorming - Wilem van Saint-Thierry, in Speling, 39 (1987)3, 108-114; Id., Mystiek lezen, in H. Blommestijn - F. Maas, Kruispunten in de mystieke traditie, L'Aya 1990, 9-20; Id., Initiation into Love: The Mystical Process according to John Ruusbroec (1293-1381), in Studíes in Spirituality, 2 (1992), 99-126; Id., Learning to See the Other with the Eyes of God in St. John of the Cross, in H. Alphonso (cura di), Esperienza e spiritualità. Miscellanea in onore del R. P. Charles André Bernard, S.J., Roma 1995, 195-208; H. Blommestijn - K. Waaijman, L'homme spirituel à l'image de Dieu selon Jean de la Croix, in Aa.Vv., Juan de la Cruz, Espiritu de Llama, Estudios con ocasión del cuarto centenario de su muerte (1591-1991), Roma-Kampen 1991, 623-656; H. Blommestijn - K. Waaijman, The Carmelite Rule as a Model of Mystical Transformation, in Aa.Vv., The Land of Carmel, Essays in Honor of Joachim Smet O.Carm., Rome 1991, 61-90; J. Dan, The Language of Mystical Prayer, in Studies in Spirituality, 5 (1995), 40-60; K. Waaijman, A Hermeneutic of Spirituality, in Studies in Spirituality, 5 (1995), 5-39.

Autore: H. Blommestijn
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)