Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vittoria


font righe continue visite 1072
La vittoria suppone lotta e rischio di sconfitta. E di fatto su una sconfitta si apre nella Bibbia il dramma dell'umanità, vinta da Satana, dal peccato, dalla morte. Ma già in questa sconfitta si delinea la promessa di una vittoria futura sul male (Gen 3, 15). La storia della salvezza è quella del cammino verso la vittoria definitiva.

VT

Il popolo di Dio fa l'esperienza della vittoria e della sconfitta anzitutto nella sua storia temporale. Ma la sconfitta ha Come risultato di indirizzare finalmente la sua fede verso l'attesa di un'altra vittoria, realizzata su un altro piano.

l. Le vittorie del popolo di Dio. - Gli Israeliti misurano da prima la forza del loro Dio ad un livello molto imperfetto: quello dei loro successi militari. Ai loro occhi il trionfo di Dio sul male si confonde con le vittorie che riportano. Quando sono in guerra, non costituiscono essi forse « gli eserciti di Jahve » (Es 12, 41; Giud 5, 13; 1 Sam 17, 26)? Egli dunque combatte per essi ed assicura i loro successi: sotto Mosè (Es 14, 14; 15, 1-21; 17, 8-16), sotto Giosuè (Gios 6, 16; 10, 10), sotto i giudici (Giud 7, 15), sotto i re (1 Sam 14, 6; 2 Cron 14, 10 s; 20, 15- 29). Bisogna Combattere, ma bisogna pure ricevere da Dio la vittoria Come una grazia e come un dono (Sal 18, 32-49; 20, 7-10; 118, 1027). Nell'epoca tarda dei Maccabei, questi non esiteranno ad attribuire a Dio il successo delle loro armi (1 Mac 3, 19; 2 Mac 10, 38; 13, 15; 15, 8-24). Dio appare quindi Come l'alleato invincibile (Giudit 16, 13; Deut 32, 22- 43; Is 30, 27-33; Nah 1, 2-8; Ab 3; 1 Cron 29, 11 s). Come alle origini egli ha dominato le forze del caos (Gen 1, 2), personificate dalle sue bestie mostruose (Sal 74, 13), così nella storia continua a trionfare sui popoli pagani che incarnano queste forze e si oppongono al suo disegno di salvezza. Per questo gli Israeliti possono prevalere sui loro nemici; esperienza il cui contenuto religioso è innegabile, ma che rimane ambigua: non saranno essi tentati di pensare che la vittoria di Dio coincida necessariamente con la loro potenza temporale? Un'esperienza Complementare li preserverà da questo errore.

2. Le sconfitte del popolo di Dio. - Già al momento del successo i profeti ricordano agli Israeliti che la vittoria data da Dio non è necessariamente una ricompensa della buona condotta (Deut 9, 4 ss). Ma i rovesci sono loro necessari perché prendano veramente coscienza della loro miseria morale. Le prove dell'esodo (Num 14, 42 s; Deut 8, 19 s), le lungaggini nella conquista di Canaan (Gios 7, l-12; Giud 2, 10-23), le sconfitte subite dalla monarchia (2 Cron 21, 14; 24, 20; 25, 8-20) e soprattutto la catastrofe dell'esilio (Ger 15, 1-9; 27, 6; Ez 22) fanno veder loro che Dio non esita a combattere Contro di essi quando lo tradiscono. Queste sconfitte sono un castigo della infedeltà (Sal 78; 106). Lungi dal significare una sconfitta di Dio, padrone degli imperi, esse rivelano Che la vittoria di Dio è di ordine diverso da quello del successo temporale. Esse portano in tal modo Israele a Comprendere ed a preparare la sola vera vittoria.

3. Verso un'altra vittoria. - Di fatto gli oracoli profetici annunziano per gli « ultimi tempi » una vittoria divina Che supererà in tutti i modi quelle del passato, ed i sapienti pongono in evidenza una vittoria spirituale che non si riporta Con le armi.

a) La vittoria escatologica. - I profeti postesilici amano rappresentare la Crisi finale della storia come una guerra gigantesca in cui Dio affronterà i suol nemici Collegati. E li schiaccerà sicuramente (cfr. Is 63, 1-6), come schiacciò i mostri primordiali (Is 27, 1). Questa vittoria sarà preludio al suo regno finale (Zac 14; cfr. Ez 38 - 39). Altri testi presentano colui che sarà l'artefice di questo trionfo definitivo. Ora egli assume i tratti del messia regale (Sal 2, 1-9; 110, 5 ss); ora è personificato nel Figlio dell'uomo trascendente, dinanzi al quale Dio annienta le bestie (Dan 7). Più paradossale è la vittoria del servo di Jahve, che trionfa con il suo sacrificio (Is 52, 13 ss; 53, 11 s) e porta a realizzazione il disegno di Dio. Se la vittoria del figlio dell'uomo superava il piano temporale perché era posta al di là della storia, quella del servo è posta di Colpo sul piano spirituale, il solo Che infine abbia importanza.

b) La vittoria dei giusti. - Questa vittoria può già essere acquistata dai giusti che trionfano del peccato. L'idea sta sullo sfondo di tutto l'insegnamento dei sapienti. Ma prende corpo al termine del VT, nel libro della Sapienza: avendo vinto nelle lotte immacolate, i giusti cingeranno nell'eternità la corona dei vincitori (Sap 4, 1 s); il Signore darà loro questa ricompensa meritata, nel momento stesso in cui lancerà un ultimo assalto contro i malvagi (Sap 5,15-23). Questa è pure la vittoria che riporterà Cristo, e dopo di lui i Cristiani.

NT

1. Vittoria di Cristo. - Con Cristo il piano delle lotte temporali è definitivamente superato. La lotta reale che egli conduce è di altro ordine. Già nella sua vita pubblica egli si dichiara Come il « più forte » Che trionfa del forte (Lc 11, 14-22), cioè di Satana, principe di questo mondo. Alla vigilia della morte, egli ammonisce i suoi di non temere il mondo malvagio che li perseguiterà col suo odio: « Abbiate fiducia! Io ho vinto il mondo » (Gv 16,33). Questa vittoria riprende i tratti paradossali di quella del servo di Jahve, Che realizza alla lettera. Ma si afferma come una realtà concreta e definitiva con la risurrezione. Qui Cristo ha trionfato del peccato e della morte; ha trascinato le potenze vinte dietro il suo carro di vincitore (Col 2, 15). Meglio che gli antichi re di Israele, egli ha vinto, questo leone di Giuda (Apoc 5, 5), questo agnello immolato (5, 12), divenuto signore della storia umana. E la sua vittoria si manifesterà infine con splendore quand'egli prevarrà su tutte le forze avverse (17, 14; 19,11- 21) e vincerà per sempre la morte, ultimo nemico (1 Cor 15, 24 ss). La croce, sconfitta apparente, ha assicurato la vittoria del santo sul peccato, del vivente sulla morte.

2. Vittoria del nuovo popolo. - Tale è la vittoria di Cristo, tale quella del nuovo popolo che egli trascina dietro di sé. Non è neppure essa una vittoria temporale; su questo piano può comportare una sconfitta apparente. Così i martíri, schiacciati dalla bestia (Apoc 11, 7; 13, 7; cfr. 6, 2), l'hanno nondimeno già vinta, grazie al sangue dell'agnello (12, 10 s; 15, 2). Così gli apostoli, che Cristo ha condotto con sé nel suo trionfo (2 Cor 2, 14), ma che le prove dell'apostolato possono abbattere (4, 7-16). Così, infine, tutti i cristiani. Avendo riconosciuto il loro Padre ed essendosi nutriti della sua parola, essi hanno vinto il maligno (1 Gv 2, 13 s). Nati da Dio, hanno vinto il mondo (5, 4). La loro vittoria è la loro fede nel Figlio di Dio (5, 5), grazie alla quale essi vincono pure gli anticristi (4, 4). Questa vittoria resta da consolidare mediante una lotta spirituale: invece di essere vinti dal male, essi devono vincere il male mediante il bene (Rom 12,21). Ma sanno che, con la forza dello Spirito, possono trionfare ormai di tutti gli ostacoli: nulla più li separerà dall'amore di Cristo (8, 35 ss). Condividendo la vittoria del loro capo, essi Condivideranno pure la sua gloria. Il NT evoca questa ricompensa dei vincitori mediante varie immagini. E' una Corona preparata loro lassù; corona di vita (Giac 1, 12; Apoc 2, 10), di gloria (1 Piet 5, 4), di giustizia (2 Tim 4, 8); Corona incorruttibile, a differenza di quelle che si ottengono in terra (1 Cor 9, 25); corona vivente fatta di coloro che gli apostoli hanno portato alla fede (Fil 4, 1; 1 Tess 2, 19). Soprattutto l'Apocalisse, così attenta alla situazione dei Cristiani in guerra Contro la bestia, descrive la sorte riservata ai vincitori: saranno figli di Dio (Apoc 21, 7), prenderanno posto sul trono di Cristo (3, 21) e governeranno con lui le nazioni (2, 26); riceveranno un nome nuovo (2, 17), mangeranno all'albero di vita (2, 7), diventeranno Colonne nel tempio del loro Dio (3, 12): entrati nella vita eterna, non avranno più da temere la seconda morte (2, 11), a differenza dei vinti, dei vili e dei rinnegati (21, 8). Il NT si Chiude con questa vittoria radiosa. Per i vincitori si realizza così, al di là di ogni speranza, la promessa originale: l'uomo, vinto un tempo da Satana, dal peccato e dalla morte, ne ha trionfato grazie a Cristo Gesù.

Autore: P.E. Bonnard
Fonte: Dizionario di Teologia Biblica