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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Servo di Dio


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Nella Bibbia il nome di « servo di Dio » è un titolo di onore. Jahve dà il nome di « mio servo » a colui che Chiama a collaborare al suo disegno. Per compierlo, egli manda il suo Figlio, servo di Dio per eccellenza; anzi, questo titolo esprime l'aspetto più misterioso della sua missione redentrice: di fatto Cristo, mediante il suo sacrificio, espia il rifiuto di servire Costituito dal peccato ed unisce tutti gli uomini nello stesso servizio di Dio.

I. I SERVI DI DIO ED IL POPOLO DELL'ALLEANZA

Il titolo di servo di Dio è dato a uomini la cui missione concerne sempre il popolo eletto; dato sovente a Mosè, mediatore dell'alleanza (Es 14,31; Num 12,7; Deut 34, 5; 1 Re 8, 56), ed a David, tipo del re messianico (2 Sam 7, 8; 1 Re 8, 24 s; Sa] 78, 70; Ger 33, 26), designa pure i patriarchi: Abramo (Gen 26,24), Isacco (Gen 24,14), Giacobbe (Es 32,13; Ez 37, 25), poi Giosuè che guida il popolo nella terra promessa (Gios 24, 29); è applicato ai profeti che hanno la missione di Conservare l'alleanza (Elia: 1 Re 18, 36; « i miei servi, i profeti »: Am 3,7; Ger 7,25; 2 Re 17,23), nonché ai sacerdoti che celebrano il culto divino in nome del popolo- sacerdote (Sal 134,1; cfr. Es 19,5s). La scelta di tutti questi servi è destinata in definitiva a rendere il popolo fedele al servizio che Dio si attende da esso (cfr. Sal 105, 66 ss. 26. 45), come sono fedeli gli angeli, servi della volontà divina (Sal 103,20s).

II. DAI SERVI INFEDELI AL SERVO FEDELE

Ora il popolo eletto, fin dai primi tempi, è infedele alla sua vocazione di servo, indocile ai servi di Dio (Deut 9,24; Ger 7,25); quindi è castigato Con l'esilio ad opera di un re pagano,Nabuchodonosor, Che, a questo titolo, è servo di Dio (Ger 27,6). Ma Dio, che non vuole la morte ma la vita del peccatore, si sceglie un resto che diventerà fedele sotto il regno del suo servo, il nuovo David (Ez 34, 23 s; 37, 24 s). A questo resto sono rivolti gli oracoli del Libro della Consolazione (Is 40-55)- 1. Il servo infedele. - Il profeta che in questo libro svolge il tema di Israele, servo di Dio, vi intreccia il tema di Sion, sposa di Dio. Questa sposa è stata abbandonata soltanto perché i suoi figli sono stati infedeli (Is 50, 1); Israele, ribelle fin dal seno materno (48, 8), è, per colpa sua, un servo pigro, sordo e cieco (42, 18 s. 24;43, 8. 22 ss; cfr. 30, 9 ss); tuttavia, lungi dal dimenticare questo servo eletto, Dio gli perdona (44, 21 s) e lo salverà gratuitamente (41, 8 ss) per mezzo del re pagano Ciro, suo pastore, suo unto, suo amico (44, 28;`45, 1; 48, 14). Sembra persino Che il re liberatore sia il servo di cui si fa l'elogio in 42, 1-7; più tardi questo Canto, riletto senza tener conto del contesto, è stato applicato al servo Israele, la cui vocazione, missione e sacrificio formano l'oggetto di tre altri canti (49, 1-6; 50, 49; 52, 13 - 53, 12). Questa è già l'interpretazione dei LXX, che sarà seguita da Matteo (12, 18-21). In ogni caso, grazie a Ciro, Israele, servo infedele e liberato, attesta tra le nazioni l'impotenza degli idoli di Babilonia di fronte al solo Dio vero e salvatore (43, 10 ss; 45). 2. Il servo fedele. - Ora Dio, di questo testimone passivo, vuol fare un servo fedele Che, Con la sua testimonianza, apporti alle nazioni la luce della salvezza. La seconda metà del libro della consolazione (Is 49-55) è dominata dal volto misterioso di un profeta Che Dio chiama suo servo(49, 3. 6; 52, 13). Come il patriarca Giacobbe è inseparabile dal popolo che porta il suo nome e nel quale continua a vivere, Così questo servo che ha i lineamenti,purificati, di Geremia (49, 1; 50, 7; 53, 7; cfr. Ger 1, 5; 15, 20; 11, 19) è inseparabile da questo resto « nel quale Dio manifesterà la sua gloria » (Is 49, 3); egli tuttavia è distinto da questo Israele nella misura in cui ha la missione di raccoglierlo (49, 5 s) e di istruirlo (50, 4-10). La sua pazienza (50, 6) e la sua umiltà (53, 7) lo rendono Capace di offrire la sua vita e di Compiere, mediante la sua sofferenza, il disegno di Jahve (53, 4 ss. 10): giustificare i peccatori di tutte le nazioni (53, 8. 11 ss). Mediante questo sacrificio Sion è consolata, la sposa sterile è nuovamente unita a Dio per mezzo di un'alleanza eterna e diventa la madre feconda di tutti i servi di Dio (Is 54,1 - 55, 4). Al ritorno dall'esilio Israele sembra aver dimenticato le prospettive universalistiche della salvezza di cui il servo doveva essere l'artefice mediante la sua sofferenza. Ed il profeta, la Cui vocazione è di annunciare agli esiliati la gloria della nuova Gerusalemme, non fa più allusione alla espiazione del servo (Is 61, 1 ss). Il titolo di « servo » è dato allora da Dio a Zorobabele (Agg 2, 23), « germoglio » Che egli suscita nella stirpe di David (Zac 3, 8; cfr. Ger 23, 5). Quanto ai servi di Dio, la gioia Che essi attendono (Is 65, 13 s. 17 s) sarà bensì la fine delle loro sofferenze; ma non è più come il frutto di un'offerta che trasforma la morte in sacrificio e ne fa sgorgare la vita- (cfr. 53, 10 s).

III. IL VERO SERVO, SALVATORE DEGLI UOMINI

1. Gesù fa sua la missione del servo; maestro mite ed umile di cuore (Mt 11, 29) che annunzia la salvezza ai poveri (cfr. Lc 4, 18 s), egli è in mezzo ai suoi discepoli «come Colui che serve » (LC 22, 27), pur essendo il loro Signore ed il loro maestro (Gv 13, 12-15), e giunge fino al colmo delle esigenze dell'amore che ispira questo servizio (Gv 13, 1; 15, 13), dando la sua vita per la redenzione della moltitudine dei peccatori (MC 10, 43 ss.; Mi: 20, 26 ss); perciò, trattato come uno scellerato (LC 22, 37), muore sulla croce (MC 14, 24; Mt 26, 28), sapendo che risorgerà, secondo quanto è scritto del figlio dell'uomo (MC 8, 31 par.; 9, 31 par.; Lc 18, 31 ss par.; 24, 44; cfr. Is 53, 10 ss). Se dunque è il Messia atteso, il figlio dell'uomo non viene a ristabilire un regno temporale, ma per entrare nella sua gloria ed introdurvi il suo popolo, passando attraverso la morte del servo. 2. La predicazione apostolica ha applicato a Gesù il titolo di servo per annunciare il mistero della sua morte (Atti 3, 13 s. 18; 4, 27 s), fonte di benedizione e di luce per le nazioni (Atti 3, 25 s; 26, 23). Agnello ímmolato ingiustamente Come il servo (Atti 8, 32 s), Gesù ha salvato le sue pecore sviate; le piaghe del suo corpo hanno guarito le anime dei peccatori (1 Piet 2, 21-25). Per Matteo, Gesù è il servo che annuncia la giustizia alle nazioni ed il Cui nome è la loro speranza (Mt 12, 18-21 = Is 42, 1-4). Infine un inno permette a Paolo di presentare il mistero di Cristo e della sua carità in una sintesi potente: esso proclama che Cristo è entrato nella gloria assumendo la condizione di servo e morendo sulla Croce per obbedire a Dio suo Padre (Fil 2, 5-11); la profezia del servo annunziava quindi il sacrificio redentore del Figlio di Dio fatto uomo. Perciò il nome del santo servo di Dio, Gesù, Crocifisso e risorto, è la sola fonte della salvezza (Atti 4, 10 ss. 29 ss). 3. I servi di Dio sono ormai i servi di Cristo (Rom 1, 1; Gal 1, 10; Fil 1, 1; cfr. Tito 1, 1). Come il Signore ha preso per madre colei che si chiamava la sua serva (LC 1, 38. 43. 48), così fa dei suoi servi i suoi amici (Gv 15, 15) ed i figli del Padre suo (20, 17). Essi d'altronde, come il loro maestro, devono passare per la stessa via della sofferenza (15,20); trionfando della prova i servi di Dio entreranno nella gloria del regno (Apoc 7, 3. 14 s; 22, 3 ss).

Autore: C. Augrain M. F. Lacan
Fonte: Dizionario di Teologia Biblica