Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Potenza


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In tutte le religioni, la potenza è un attributo essenziale della divinità. La fede cristiana formula così il primo articolo della rivelazione biblica: «Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del Cielo e della terra». Questa formula indica tre aspetti della onnipotenza del vero Dio: è universale, perché Dio ha Creato tutto (Gen 1, l; Gv 1, 3); amorosa, perché Dio è il Padre che è nei cieli (Mi 6,9); misteriosa, perché soltanto la fede la può discernere nelle sue manifestazioni talvolta sconcertanti ed aprirsi alla sua azione salvatrice (1 Cor 1, 18; 2 Cor 12, 9 s). Essa si dispiega nella storia della salvezza. I. LA POTENZA DI JAHVE, DIO DI ISRAELE 1. Dio manifesta la sua onnipotenza con i suoi interventi in terra. Nei racconti concernenti la vita dei patriarchi, questa potenza si esercita sovrana: nulla è impossibile a Dio (Gen 18,14); dovunque egli può proteggere i suoi eletti e realizzare in loro favore ciò che vuole (Gen 12, 2 s; 28, 13 ss). Con questo Dio onnipotente deve lottare Giacobbe; al termine della lotta, Dio lo benedice e gli dà il nome di *Israele (Gen 32, 27-30), *nome che il popolo eletto porterà Come un augurio: «Dio si riveli forte!». Di fatto la forza di Israele risiede nella invocazione e nel soccorso del Dio che lo ha scelto (Sal 20, 2. 8 ss; 44, 5-9; 105, 3 s; 124, 8), che è «il potente di Giacobbe» (Gen 49, 24; Is l,24; 49,26; 60,16; Sal 132,2). Questo Dio, con la sua mano forte (Es 3, 19) e con il suo *braccio teso (Deut 4, 34), *libera il suo popolo nell‘atto deli ?*esodo; con questa liberazione senza precedenti, *Jahve, Dio di Israele, si rivela Come il solo onnipotente in cielo e sulla terra (Deut 4, 32-39). Capo degli eserciti di Israele (Es 12, 41), Jahve è un guerriero che dà al suo popolo la *vittoria; tale è il senso primo del suo nome Sabaoth (Sal 24, 8 ss; Es 15, 12 ss; 1 Sam 17,45; 2 Sam 5, 10; Am 5,14 s); per mezzo dell‘*arca, l‘onnipotente assicura al suo popolo la sua presenza (2 Sam 6,2; Sal 132,8). 2. Talvolta Jahve interviene rendendo forte il suo popolo (Deut 8,17 s) ? ed i suoi capi: giudici come Gedeone (Giud 6, 12 ss), re come David (2 Sam 7, 9; 22, 30 ss; 1 Sam 2, 10). 1 Maccabei Conteranno su questa forza Che viene da Dio e che rende invincibili (1 Mac 3,18 s; 2 Mac 8, 18). Altre volte Dio, dietro preghiera del suo popolo, interviene in modo tale Che il popolo non ha nulla da fare (2 Re 19, 35; 2 Cron 20, 15 ss. 24). Le due forme di intervento sono riunite al momento della battaglia di Gabaon, sotto Giosuè (Gios 10, 8-11). In ogni modo Jahve è la *forza del popolo; i Salmi lo cantano nelle loro lodi (Sal 144, 1 s; 28, 7 s; 46, 2; 68, 34 ss) o nei loro appelli al soccorso (Sal 29, 11). Israele certamente sarà salvato, perché questa forza è quella del Dio che ama Israele (Sal 59,17 s; 86,15 SS) e Che fa «tutto ciò che vuole» (Sal 115,3; Is 46, 10). II. LA POTENZA DEL CREATORE E DELL‘UOMO, SUA IMMAGINE 1. Il Dio di Israele è onnipotente in cielo e sulla terra perché li ha fatti (Gen 2, 4); nulla quindi gli è impossibile (Ger 32,17), ed egli dispone a suo piacere dell‘*opera sua (Ger 27, 5), *creata mediante la sua parola ed il suo soffio (Sal 33, 6. 9; Gen 1). Egli dà all‘universo la sua stabilità (Sal 119, 90) e domina le forze Che potrebbero turbarne l‘ordine, come il *mare in tempesta (Sal 65, 8; 89, 10 s); ma se ha stabilito quest‘ordine (Giob 28, 25 s; Prov 8, 27 ss; Eccli 43), lo modifica a suo piacere: fa danzare o sciogliere i *monti (Sal 114, 4; 144, 5), cambia il *deserto in sorgente ed inaridisce il mare (Sal 107, 33 ss; Is 50, 2). Il suo sguardo fa tremare tutto (Eccli 16, 18 s). 2. La potenza di Dio è quindi manifestata dalla sua creazione (Sal 19,2; 104; Sap 13,4; Rom 1,20), ed agisce in favore di coloro che hanno una *fede perfetta in essa. Così Abramo crede che colui che Chiama il nulla all‘esistenza può risuscitare i morti (Rom 4, 16- 21; Ebr 11, 19); Dio quindi gli concede di essere il padre della moltitudine innumerevole dei credenti (Gen 22, 16 ss). $ pure il caso di Giuditta, per mano della quale l‘onnipotente si rivela padrone del cielo e della terra (Giudit 9,12 ss; 16,1- 17), perché essa ha dato ad Israele l‘esempio di una fiducia e di una sottomissione incondizionate (8, 11-27; 13, 19). Come non confidare in colui, la cui parola può tutto (Est 4,17; Sap 18, 15), che manovra i cuori a piacer suo (Prov 21, 1) ed alla mano del quale nessuno può sfuggire (Tob 13, 2; Sap 11, 17; 16, 15)? Questa potenza è infinitamente sapiente nella sua opera di creazione e di governo del mondo (Sap 7, 21. 25; 8, 1); ma di questa *sapienza infinita e del tuono della sua potenza la creazione fa sentire soltanto una debole eco (Giob 26, 7-14); eco tuttavia sufficiente perché, anche nella prova più pesante, il giusto non si scandalizzi, ma si affidi all‘onnipotente nell‘adorazione silenziosa (Giob 38, 1- 42, 6). 3. L‘uomo che ha fede in Dio diventa il collaboratore dell‘onnipotente, di Cui non è soltanto la creatura, ma anche l‘immagine (Gen 1, 26 ss). Lo fa vedere particolarmente con il dominio che esercita sulla terra e sugli animali (Eccli 17, 2 ss). Lungi dal *temere le potenze della natura, egli deve padroneggiarle; 1 Che può fare, se rimane sottomesso al suo Creatore con una umiltà fiduciosa. Ora, pretendendo l‘indipendenza, Adamo ha commesso il peccato fondamentale ed ha disconosciuto il mistero della onnipotenza amorosa di Dio (Gen 2, 17; 3, 5; Rom 1, 20 s); per via di conseguenza, ha perso il suo potere sul mondo (Gen 3, 17 s). 111. LE POTENZE MALVAGIE CHE ASSERVISCONO L‘UOMO L‘inizio della Genesi pone in luce gli effetti della volontà di potenza che fa insorgere l‘uomo Contro Dio. Caino si serve della sua forza per uccidere il fratello, e Lamec si vendica senza misura (Gen 4, 8- 23 s); la *violenza riempie la terra (6, 11). Il peccato collettivo di *Babele è della stessa natura del peccato di Adamo; gli uomini vogliono raggiungere il cielo con la loro propria potenza. Dio, non senza ironia, esprime la loro pretesa: «Nulla sarà loro impossibile» (11, 4 ss). Questa pretesa porta l‘uomo ad un duplice asservimento. 1 potenti asserviscono i deboli; ed asserviscono se stessi a potenze malvagie, ai demoni. 1. L‘oppressione dell‘uomo da parte dell‘uomo appare di fatto non appena i potenti dimenticano che il loro potere viene da Dio (Rom 13, 1; 1 Piet 2, 13; Gv 19,11) e che essi devono rispettare in ogni uomo l‘immagine dell‘onnipotente (Gen 9, 6). Il faraone, Che non riconosce Jahve, pretende di mantenere il suo popolo in schiavitù e di imporgli norme di lavoro sempre più dure (Es 5,2.6-18). I tiranni, che pretendono di troneggiare in Cielo e di uguagliare Dio, pretendono pure di soggiogare le nazioni (Is 14,12 ss). Gli *orgogliosi abusano della loro potenza esercitando violenze che i profeti denunciano sia in Israele che nei pagani (Am 1, 3 - 2, 7). Il fatto che Jahve si serva delle *nazioni pagane per Castigare il suo popolo non scusa la loro ingiusta violenza (Is 47, 6); ancor più colpevoli sono coloro che hanno il potere in Israele e ne abusano per dissanguare i poveri, ai quali rifiutano di rendere giustizia (Is 3,14 s; 10, 1 s; Mi 3, 9 ss; Sal 58,2 s). I potenti si ricordino di colui che li «giudicherà Con potenza». Egli è il padrone di tutti e vuole che essi amino la *giustizia (Sap 1, 1; 6, 3-8). x2. D‘altronde, coloro che disconoscono l‘onnipotente che li ha creati, onorano degli dèi che si fabbricano e Che non possono essere Che impotenti; profeti e sapienti vanno a gara nel deridere gli *idoli e la loro impotenza (Is 44, 17 ss; Ger 10, 3 ss; Sal 115, 4-7; Dan 14,3-27; Sap 13,10-19). Onorando gli *astri o le diverse creature di Cui si fanno immagini, con pratiche di *magia o di stregoneria, i pagani cercano di conciliarsi le forze naturali che divinizzano, e disconoscono il padrone che ne è l‘autore (Sap 13, 1- 8). Ora, dietro questi falsi dèi delle nazioni, si nascondono potenze *demoniache (Sal 106,36s; Deut 32,17; 1 Cor 8,4; 10, 19). Il demonio, dopo aver spinto l‘uomo a peccare (Gen 3, 5; Sap 2, 24), cerca di farsi adorare sotto maschere diverse, seducendo gli uomini per mezzo della potenza che Dio gli lascia per un tempo (2 Tess 2, 9; Apoc 12,2-8; cfr. Mt 4,8s). La sua potenza agisce in coloro che resistono a Dio (Ef 2, 2); è una potenza di *morte, e mediante il timore della morte egli asservisce gli uomini (Ebr 2, 14 s). Di fronte ai falsi dèi, il nome di Jahve Sabaoth assume un senso nuovo; il vero *Dio è il Dio degli eserciti, Cioè di tutte le potenze dell‘universo, eserciti degli astri (Is 40,26; Sal 147,4) ed eserciti degli *angeli (Sal 103,20s; 148,2; Lc 2,13s). Egli interverrà per liberare gli uomini. IV. LA POTENZA DEL SALVATORE E DEL SUO SERVO 1. Il modo in cui l‘onnipotente pone termine alla *schiavitù sociale dei deboli ed all‘asservimento spirituale dei peccatori è già rivelato dall‘esodo, *liberazione che è il tipo di tutte le altre, e di cui la Pasqua Conserva per sempre il ricordo in Israele (Es 13, 3). La resistenza del faraone oppressore è per Jahve l‘occasione per mostrare meglio la sua potenza a tutta la terra con nuovi prodigi (Es 9,14 s). Quanto allo strumento di questi prodigi e della liberazione di Israele, di un uomo Cosciente della sua debolezza, il più *umile degli uomini, *Mosè (Es 4, 1013; Num 12, 3), Dio fa un profeta senza uguale (Deut 34, 10 ss). Il popolo liberato resiste anch‘esso al suo liberatore; Dio *castiga Coloro che, malgrado tanti prodigi non hanno creduto nella sua potenza; essi moriranno nel deserto, dopo avervi soggiornato per quarant‘anni (Num 14, 22 s). Ma Dio, dietro preghiera di Mosè, non distrugge questo popolo ribelle per tema Che i pagani dubitino della sua potenza (Num 14,16), o per lo meno della salvezza che essa apporta (Es 32, 12); perciò la manifesta *perdonando (Num 14, 17 ss). 2. Le vie di Dio rimangono identiche lungo tutta la storia; per compiere il suo disegno egli suscita i potenti di questo mondo. Quando vuole Castigare il suo popolo con l‘esilio, Nabuchodonosor è il suo servo (Ger 25,9); e quando la prova è finita, Ciro riceve da lui il suo potere universale per ordinare il ritorno a Sion (Is 44,28-45,4; 2 Cron 36, 22s); questo nuovo *esodo è opera dell‘onnipotente che dà nuove forze a coloro che sperano in lui (Is 40, 10 s. 29 ss). Per mezzo del suo *spirito, forza divina che i profeti oppongono alla debolezza dell‘uomo che è «*carne» (Is 31, 3; Zac 4, 6), o per mezzo della sua *parola sempre efficace (Is 55, 11), Dio rende forti gli umili stru menti che ha scelto. *David, il pastore, ripieno dello spirito per mezzo dell‘unzione regale (1 Sam 16, 13), libera Israele da tutti i suoi nemici (2 Sam 7, 8-11); dalla sua stirpe nascerà il *messia il cui nome sarà «Dio forte», sul quale riposerà lo spirito di Dio (Is 9, 5 s; 11, 1 s) e che avrà Dio per padre (2 Sam 7, 14; Sal 89, 27 ss). Geremia, benché inetto a parlare, proclama con una forza invincibile le parole Che la mano di Dio gli pone in bocca (Ger 1, 6-10.18 s). Lo stesso popolo di Israele, del quale l‘esilio sembra aver fatto perire la speranza, sarà *risuscitato dallo spirito di Dio (Ez 37,11-14). Salvando questo popolo, che le nazioni disprezzavano e che era lo schiavo dei tiranni, popolo che è il suo servo e di cui egli è la forza (Is 49,3-7), Jahve si rivela, di fronte agli *idoli impotenti a salvare, il salvatore unico ed onnipotente che tutte le nazioni devono adorare (Is 45, 14 s. 20-24). 3. Dal peccato Dio vuole salvare tutte le nazioni; il braccio di Jahve realizza questo disegno di salvezza mediante un *servo misterioso, che muore saturo di sofferenza e di disprezzo (Is 53), ma dalla sua morte la potenza divina fa uscire la vita delle moltitudini giustificate; essa è una potenza di risurrezione. Poiché la *morte è la conseguenza del peccato, Dio libererà dalla morte coloro Che libera dal peccato. Il giusto risorgerà per una vita eterna; questo è l‘insegnamento dei sapienti in un tempo in cui i giusti devono morire per la loro fede (Dan 12,2 s); la speranza di essere risuscitati dalla potenza del loro creatore rende forti i perseguitati (2 Mac 7, 99. 14. 23). Al tempo stabilito avrà termine il potere degli oppressori; allora il popolo dei santi avrà parte al dominio eterno che sarà dato al *figlio dell‘uomo che viene sulle nubi (Dan 7, 12 ss. 18. 27). 4. Al termine dell‘antica alleanza un sapiente, meditando sulla storia della salvezza, Così delinea il ritratto dell‘onnipotente che la dirige: egli ama tutto Ciò che ha creato (Sap 11, 24 ss); giusto e pieno di misericordia, egli fa posto al pentimento e lo suscita (11,23; 12,2.10-18); protegge i giusti e darà loro la vita eterna, perché essi sono in mano sua ed egli è il loro Padre (2, 16 ss; 3, 1; 5, 15 s; cfr. Mt 22, 29-32). Tuttavia li lascia morire agli occhi degli insensati ed in tal modo mette alla prova la loro speranza, affinché la loro Corona sia la ricompensa del loro olocausto (Sap 3, 2-9). POTENZA POTENZE CELESTI POVERI V. LA POTENZA DELLO SPIRITO IN COLORO CI-IE CREDONO IN CRISTO 1. Di fatto un olocausto suggellerà la nuova alleanza, quello di Gesù, in cui l‘onnipotente si rivela pienamente e per mezzo del quale porta a termine la sua opera. *Gesù Cristo è la parola onnipotente Che si fa carne nel seno di una umile vergine (Le 1, 27. 48 s; Gv 1, 14; Ebr 1, 2 s); questa venuta è l‘opera dello Spirito Santo, forza dell‘altissimo a cui nulla è impossibile (LC 1, 35 ss; MI 1, 20). Figlio dell‘uomo, Gesù è *unto Con spirito e con potenza (Atti 10, 38). Lo spirito riposa su di lui e gli è dato senza misura (Le 3,22 par.; Gv 1, 32 ss; 3, 34 s; cfr. Is 11, 2; 42, 1; 61, 1). Gesù manifesta la sua potenza mediante *miracoli Che lo accreditano (Atti 2,22) e che provano non soltanto che Dio è con lui (Gv 3, 2; 9, 33) e Che egli è l‘inviato del Padre (5,36), ma anche che egli è «Dio con noi» (Mt 1, 23). 2. Ora, lungi dall‘esercitare la sua potenza per la propria *gloria, secondo le concezioni di un messianismo temporale (Mt 4,3-7; Gv 8, 50), Gesù non cerca Che la gloria del Padre suo ed il compimento della sua volontà (Gv 5,30; 17,4). Questa *umiltà è la fonte dei suoi poteri. La Creazione gli è sottomessa (Mt 8, 27 par.; 14, 19 ss par.); egli guarisce gli ammalati e risuscita i morti (Mt 4, 23 s par.; 9, 25 par.); rimette i peccati (Mt 9, 6 ss par.) e, mediante lo spirito di Dio, scaccia i demoni (Mt 12,28 par.). Afferma il suo potere di date e di riprendere la propria vita (Gv 10, 18), cioè di sacrificarsi liberamente sulla Croce e di risorgere. Infine annunzia la sua venuta nell‘ultimo giorno per esercitare il suo potere di giudice sovrano (Me 13,26 par.; Gv 5, 21-29). «Vedrete il figlio dell‘uomo sedere alla destra della potenza e venire sulle nubi del cielo» (Mt 26, 64 par.). Questa affermazione è fatta dinanzi al sinedrio nel momento in Cui la potenza delle tenebre sembra trionfare (Le 22, 53). Ma, come aveva detto, «una volta innalzato» Gesù manifesta chi egli è (Gv 8, 28) e qual è la sua potenza: depone dal trono le potenze (Col 2,15) nonché il principe di questo *mondo, ed attira tutto a sé (Gv 12, 31 s). Per questo manda i suoi *discepoli ad attestare che egli ha ogni potere in cielo e sulla terra ed a sottomettere tutte le nazioni, mediante la fede e l‘obbedienza, al suo regno spirituale (Mt 28, 18 ss). Affinché essi compiano questa *missione non soltanto egli confermerà la loro *predicazione mediante miracoli (Mc 16,20), ma «sarà sempre Con essi sino alla fine dei tempi». Sarà con essi mediante il suo Spirito, forza dall‘alto, di Cui promette loro l‘invio (Le 24, 49; Atti 1, 8). 3. Lo Spirito Che riempì gli *apostoli il giorno della Pentecoste (Atti 2,4) è un dono che fa loro il Cristo risorto e che manifesta la sua potenza di salvatore (Atti 2, 32-36; 4, 7-12). Quando la loro parola potente ha Convertito i cuori (Atti 2, 37. 43; 4, 4. 33), gli apostoli esercitano il loro potere di rimettere i peccati (Gv 20, 21 ss) e di dare lo Spirito (Atti 8,17). L‘espansione della Chiesa conferma la promessa di Gesù ai suoi discepoli: essi compiono *opere superiori alle sue ed ottengono dal Padre tutto Ciò che gli domandano nel *nome del Figlio suo (Gv 14,12 ss; 16, 23 s). Di fatto la fede rende la *preghiera onnipotente (Mc 9, 23; 10, 27; 11, 22 ss). Paolo fa eco a Gesù insegnando che, per mezzo della *fede, l‘uomo si apre alla potenza di salvezza che è il *vangelo (Rom 1, 16). La fede permette di «*conoscere Cristo e la potenza della sua risurrezione e la partecipazione alle sue sofferenze» (Fil 3, 9 s). Gesù crocifisso salva i credenti; per essi, egli è potenza di Dio (1 Cor 1, 18. 23 s); infatti la debolezza di Dio è più forte degli uomini, e la sua potenza si dispiega nella debolezza dei suoi testimoni (1 Cor 1, 25; 2 Cor 12, 9); quando questi sono Consegnati alla morte a motivo di Gesù, la vita di Gesù è manifestata in essi (2 Cor 4, 10 ss), Che hanno creduto nella potenza di Dio Che ha risuscitato Cristo (Col 2, 12; 2 Cor 13, 4); essi sono potentemente fortificati dal suo Spirito (Ef 3, 16), il quale fa sl Che la loro parola sia la parola di Dio e ne abbia la potenza (1 Tess 2, 5; 2, 13); in essi agisce la incommensurabile grandezza della potenza divina che supera ogni domanda ed ogni pensiero (2 Cor 4, 7; Ef 1, 19 ss; 3, 20). 4. Questa stessa potenza li custodisce per la salvezza Che si rivelerà negli ultimi tempi (1 Piet 1, 5). Dio rende incrollabili coloro che si umiliano sotto la sua mano onnipotente e Che, mediante la fede, resistono al demonio (1 Piet 5, 5-10). Gli increduli, invece, saranno sedotti da Coloro la cui potenza viene dal demonio (2 Tess 2, 9-12; Apoc 13, 2-7) e Che il Signore distruggerà Col soffio della sua bocca nel *giorno della sua venuta (2 Tess 2, 8). In quel giorno sarà distrutta la morte assieme ad ogni potenza nemica (1 Cor 15, 24 ss); con la sua potenza Dio risusciterà i *corpi di coloro nei quali abita il suo Spirito (1 Cor 6, 14; Rom 8, 11); egli sarà tutto in tutti (1 Cor 15, 28). Nell‘Apocalisse si sentono gli eletti Cantare il Signore Iddio, l‘onnipotente (gr. Pantokràtor), di Cui l‘*agnello condivide il trono e che farà un universo nuovo «dove non ci sarà più *mare», cioè potenza di disordine (Apoc 21,1. 5): «Alleluia! Il Signore nostro Dio, l‘onnipotente, ha stabilito il suo *regno!» (Apoc 19, 6). Regno di *amore, perché questo onnipotente è il Padre di «colui che ci ama e Ci ha liberati dai nostri peccati Col suo sangue. A lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen» (Apoc 1, 5 s).

Autore: M.F. Lacan
Fonte: Dizionario teologico biblico