Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Pietro (San)


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1. Vocazione. - Nonostante la sua traduzione classica, il nome di Cefa imposto da Cristo a Simone (Mt 16,18; Gv 1, 12; cfr. 1 Cor 1,12; 15, 5; Gal 1, 18) significa «*roccia» piuttosto che «pietra». In virtù di questo nuovo *nome, Simon-Pietro è partecipe della saldezza duratura e della fedeltà incrollabile di Jahve e del suo Messia. Ciò indica la sua situazione eccezionale. La scelta di Pietro non è dovuta alla sua personalità, per quanto interessante, od a qualche merito (non ha forse rinnegato il suo maestro?). Questa elezione gratuita gli ha conferito una grandezza, e questa grandezza poggia sulla missione che Cristo gli ha affidato e che egli doveva compiere nella fedeltà dell‘amore (Gv 21, 15 ss). 2. Primato. - Se non per primo, almeno tra i primi, Símone fu chiamato da *Gesù a *seguirlo (Gv 1, 35-42). 1 sinottici rivelano persino la tendenza a trasporre nel tempo il primato di Pietro ed a fare di lui il primo discepolo chiamato (Mt 4,18-22 par.). Comunque sia, Pietro occupa tra i discepoli un posto preminente, in testa alle liste di *apostoli (Mt 10, 2) od al gruppo dei tre privilegiati (ad es. Mt 17, 1 par.); a Cafarnao Gesù dimora ordinariamente nella casa di Pietro (ad es. Mc 1, 29); è Pietro a prendere la parola a nome di tutti (Mt 16, 16 par.; Gv 6,68) soprattutto nel momento solenne in cui riconosce la *messianicità di Gesù (Mt 16,16 par.; Gv 6,68); il messaggio affidato dagli angeli della risurrezione alle sante donne (MC 16,7) contiene una menzione speciale di Pietro; Giovanni lo lascia entrare per primo nel sepolcro (Gv 20, 1-10); infine, e soprattutto, Cristo risorto appare a Cefa prima di manifestarsi ai Dodici (LC 24, 34; 1 Cor 15,5). Dovunque, nel NT, è messa in rilievo questa preminenza di Pietro. Essa tuttavia non esclude né la ricerca laboriosa del disegno di Dio (cfr. Atti 10 - 15 e Gal 2 a proposito dell‘universalismo), né la responsabilità collegiale degli apostoli, né le iniziative di un Paolo. Questi, dopo la conversione, pur avendo coscienza della propria particolare vocazione (Gal 1, 15 s), si reca a Gerusalemme per prendere Contatto con Pietro (Gal 1, 18); e pur ricordando l‘incidente di Antiochia (Gal 2, 11-14), quando Pietro pusillanime esitò sulla Condotta da tenere in un caso pratico, Paolo si rivolge a Pietro come a colui la cui *autorità trascina Con sé tutta la Chiesa. 3. Missione. - Questo primato di Pietro è fondato sulla sua *missione, espressa in parecchi testi evangelici. a) Mt 16, 13-23. - Nuovo *Abramo, cava da Cui vengono estratte pietre viventi (cfr. Is 51, 1 ss e Mt 3, 9), fondamento sul quale Cristo edifica la propria Comunità escatologica, Pietro riceve una missione di Cui deve beneficiare tutto il popolo. Contro le forze del male, Che sono potenze di morte, la `Chiesa edificata su Pietro ha l‘assicurazione della vittoria. Così la missione suprema di radunare gli uomini in una comunità, in Cui ricevono la vita beata ed eterna, è affidata a Pietro, Che ha riconosciuto in Gesù il Figlio del Dio vivente. Come in un corpo una funzione vitale non può fermarsi, così nella Chiesa, organismo vivente e vivificatore, bi sogna che Pietro, in un modo o nell‘altro, sia sempre presente per comunicare senza sosta ai fedeli la vita di Cristo. b) Le 22, 31 s e Atti. - Alludendo senza dubbio al suo nome, Gesù annuncia a Pietro Che dovrà «confermare» i suoi fratelli, dopo essersi ravveduto del suo rinnegamento; la sua *fede, grazie alla preghiera di Cristo, non verrà meno. Questa è appunto la missione di Pietro, descritta da Luca negli Atti: egli sta alla testa del gruppo riunito nel cenacolo (Atti 1,13); presiede all‘elezione di Mattia (1, 15); giudica Anania e Safira (5, 1- 11); in nome degli altri apostoli, che sono con lui, proclama alle folle la glorificazione messianica di Cristo risorto ed annunzia il dono dello Spirito (2, 14-36); invita al battesimo tutti gli uomini (2, 37-41), compresi i «pagani» (10, 1- 11, 18) ed ispeziona tutte le Chiese (9,32). Come segni del suo potere sulla vita, in nome di Gesù guarisce gli ammalati (3, 1-10) e risuscita un morto (9,36-42). D‘altra parte, il fatto Che Pietro sia tenuto a giustificare la sua condotta in occasione del battesimo di Cornelio (11, l-18), lo svolgimento del concilio di Gerusalemme (15,1-35), nonché le allusioni di Paolo nella lettera ai Galati (Gal 1, 28 - 2,14), rivelano che nella direzione, in gran parte collegiale, della Chiesa di Gerusalemme, Giacomo aveva una posizione importante ed il suo accordo era fondamentale. Ma questi fatti e la loro relazione, lungi dal Creare ostacolo al primato ed alla missione di Pietro, ne illuminano il senso profondo. Di fatto l‘autorità di Giacomo non ha le stesse radici, né la stessa espressione di quella di Pietro: è a titolo particolare Che questi ha ricevuto, con tutto quello Che ciò comporta, la missione di trasmettere una regola di fede integra (cfr. Gal 1,18), ed è il depositario delle promesse di vita (Mt 16, 18 s). c) Gv 21. - In forma solenne, e forse giuridica, Cristo risorto per tre volte affida a Pietro la Cura di tutto il gregge, agnelli e pecore. Questa missione deve essere intesa alla luce della parabola del buon pastore (Gv 10,1-28). Il buon *pastore salva le sue pecore, raccolte in un sol gregge (10, 16; 11, 52), e queste hanno la vita in abbondanza; egli dà anche la propria vita per le sue pecore (10,11); perciò Cristo, annunziando a Pietro il suo futuro martirio, aggiunge: «Seguimi». Egli deve Camminare sulle orme del suo maestro, non soltanto dando la vita, ma comunicando la vita eterna alle sue pecore, affinché non periscano mai (10, 28). «Seguendo» Cristo, roccia, pietra vivente (1 Piet 2, 4), pastore che ha il potere di ammettere nella Chiesa, cioè di salvare dalla morte i fedeli e di Comunicare loro la vita divina, Pietro, inaugurando una funzione essenzíale alla Chiesa, è veramente il «vicario» di Cristo. Questa è la sua missione e la sua grandezza.

Autore: P. Laniarche
Fonte: Dizionario teologico biblico