Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Pienezza


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A designare la potenza salvatrice di Cristo, che ha ricevuto ogni potere in cielo ed in terra, è particolarmente adatto il termine pienezza, che evoca la *perfezione nell‘abbondanza. Tuttavia il vocabolo greco soggiacente (plèroma) presenta una maggior varietà di senso: significando primitivamente sia il contenuto che riempie uno spazio, il mare (1 Cron 16, 32) o la terra (Sal 24, l; cfr. 1 Cor 10, 26), sia Ciò che Completa qualcosa (Mt 9,16; Me 2,21; Col 1,24), può designare parimenti il contenente od anche la totalità (Rom 11,12), l‘abbondanza (Rom 15,29), il compimento (Rom 13,10). 1. La pienezza dei tempi. - Come per Elisabetta (Le 1, 57) e per Maria (Le 2, 6) «si compiono» i giorni in Cui devono partorire, Così per la terra i tempi sono «*compiuti» (Mc 1, 15), e si può parlare della pienezza dei *tempi messianici ed escatologici (Gal 4, 4; Ef 1, 10). Questa misura infine, completa, che fa pensare al contenuto di una clessidra ripiena, non corrisponde ad una maturità o ad una perfezione raggiunta dagli uomini, ma ad un tempo fissato da Dio. Allora Gesù «adempie» «*compie» le profezie. 2. La pienezza che abita in Cristo. - Dio si è compiaciuto di far abitare in Cristo risorto tutta la pienezza (Col 1, 19). Per spiegare questa espressione meritano di essere indicate, tra le altre, due interpretazioni. Secondo la prima, più statica, il «pleroma» sarebbe l‘universo riempito dalla *presenza di Dio. In questo caso Paolo sarebbe stato influenzato nello stesso tempo dallo stoicismo volgarizzato e dall‘ambiente sapienziale; di fatto la sapienza «riempie l‘universo e tiene unite tutte le cose» (Sap 1, 7). Secondo l‘altra interpretazione, più dinamica, Paolo rifletterebbe altre immagini della letteratura sapienziale: la sapienza, al pari delle acque dei più grandi fiumi, scorre gonfia, trabocca e si espande. Più vasta del mare, più grande dell‘abisso, essa riempie il sapiente, e questi da prima semplice Canale di derivazione, è trasformato anch‘esso in fiume ed in mare (Eccli 24, 25-31; cfr. Prov 8, 12 ss). D‘altra parte Dio ha fatto abitare in Israele la sapienza (Eccli 24, 8-12). Ora, precisamente in Cristo, nel quale abita tutta la pienezza (Col 1, 19; 2, 9), si trovano nascosti tutti i tesori della sapienza (Col 2, 3). Questi tesori non hanno nulla a che vedere Con ricchezze ammassate e cupidamente conservate, ma, simili ad acque vive che si espandono, sono pienezza di *vita che si oppone al vuoto della morte (Fil 2, 7), *potenza salvatrice sovrabbondante che fluisce dal *nome che è al di sopra di ogni nome (Fil 2, 9). Questa sovrabbondanza traspare dovunque nelle lettere paoline, specialmente nei passi più lirici, come Rom 5, l-5-21; 8, 31-39; 11, 33-36; Fil 2, 9 ss; prorompe in modo particolarissimo nell‘inno agli Efesini, dove lo stile inesauribile si sforza di tradurre la ricchezza traboccante della *grazia di cui Dio ci ha ricolmati nel suo Figlio diletto. 3. La Chiesa, pienezza di Cristo- - In Cristo, perfettamente ricolmo della onnipotenza divina (Col 1, 19; 2, 9), i fedeli si trovano associati alla sua pienezza (Col 2, 10; Ef 3, 19). Infatti, la vita eterna e la santificazione sovrabbondante che risiedono nel corpo glorificato di Cristo (Col 2, 9) si Comunicano alla Chiesa, che diventa suo corpo. Per questo fin d‘ora la Chiesa può essere chiamata la pienezza di Cristo (Ef 1, 23)- Questi due appellativi, corpo e pienezza, non sono applicabili all‘universo ma solo alla Chiesa. Questa, tuttavia, deve svilupparsi ulteriormente per raggiungere le dimensioni della pienezza di Cristo (4, 13). Questa crescita avverrà sia in profondità (cfr. 4, 14 ss) sia in estensione. Infatti, la Chiesa è destinata ad estendersi a tutta la creazione, Che geme nell‘attesa (cfr. Rom 8, 19-23), per riunire tutto e salvare tutto: per mezzo suo, quindi, Cristo r:empie progressivamente l‘universo della propria pienezza (Ef 1, 20 ss; 4, 10). S. Giovanni, nel suo prologo, riprende in termini più semplici questa dottrina: nella sua gloria, il Figlio unico «pieno di grazia e di verità» (Gv 1, 14) effonde sugli uomini l‘abbondanza inesauribile della benevolenza divina. «Noi tutti abbiamo ricevuto dalla pienezza di Cristo» (Gv 1, 16).

Autore: P. Lamarche
Fonte: Dizionario teologico biblico