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Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Ombra


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Come la notte o la nube, l‘ombra simboleggia una duplice esperienza, secondo che afferma l‘assenza o suppone la presenza della luce. L‘uomo vuole la piena luce e ricerca l‘ombra; Dio è luce e fuoco ardente, ma anche ombra rinfrescante, ed ha deciso di abitare nella nube oscura. La Bibbia gioca su questa ambivalenza di significato.

I. ANNUNZIO DI MORTE

1. L’ombra che fugge. - Creatura che sa di essere votata a scomparire, l‘uomo riconosce il suo destino nel salire o nella presenza fugace dell‘ombra: «Il giorno declina, le ombre della sera si allungano» (Ger 6, 4), così la vita umana, i cui gradi si aggiungono inesorabilmente nel quadrante del tempo (2 Re 20, 9 ss). «Un‘ombra che fugge senza arrestarsi», tale è l‘uomo (Giob 14, 2; cfr. 8, 9); i suoi giorni declinano nella notte Come l‘ombra (Sal 102, 12; 144, 4), passano senza speranza alla morte (1 Cron 29, 15; Sap 5, 9). Come un‘ombra (Sal 39, 7) egli cammina sul filo di una vita di vanità (Eccle 6, 12); ma in questo sviluppo irreversibíle, constatando la sua propria variabilità, egli tiene fede al «Padre degli astri, nel quale non esistono né le variazioni, né le ombre di un mutamento» (Giac 1, 17). 2. Le tenebre e i ‘ombra della morte. - Ricorrendo ad una etimologia discutibile, ma con un senso profondo della realtà, i Settanta hanno tradotto ordinariamente la parola ebraica che significa «ombra profonda» con «ombra della morte»; gli evangelisti hanno dato loro ragione (Is 9, 1; Mi: 4, 16; Le 1, 69). Di fatto l‘ombra non è semplicemente un fenomeno che muta e fugge, è un vuoto, un niente, quell‘oscurità tenebrosa che Giobbe desidera nella sua sventura (Giob 3,1-6)- Lo sheol senza speranza, paese della morte, è la terra di tenebre e di ombra (10, 21) dove ogni chiarezza non è che notte. La prova, già in questa vita, priva l‘uomo della luce dei viventi: «sulle mie palpebre è l‘ombra» (16, 16). 3. Il padrone dell’ombra. - Dinanzi all‘ombra minacciosa della morte non c‘è altro aiuto che Dio solo. Egli, che cambia in ombra spessa la luce fittizia Che il peccatore si ripromette (Ger 13, 16; cfr. Sal 44, 20), può pure «portare alla luce l‘ombra oscura» (Giob 12, 22), «trarre dall‘ombra e dalle tenebre coloro Che ne erano prigionieri» (Sal 107, 10.14). Perciò il salmista, pieno di fiducia, esclama: «Anche se dovessi andare in valle tenebrosa, non temerei alcun male, perché tu sei con me» (Sal 23, 4). Questa speranza è diventata realtà dopo che in Cristo si è Compiuta la profezia di Isaia: «Sugli abitanti delle ombre della morte risplendette una luce» (Mt 4, 16; Is 9, 1).

II. PRESENZA PROTETTRICE

Come la nube era tenebra minacciosa per gli uni, luce e protezione per gli altri, cos) l‘ombra terribile può essere protettrice; attraverso la protezione che essa assicura, l‘uomo scopre una presenza. 1. Ombre terrene. - Nella vita quotidiana, soprattutto in Oriente, l‘ombra è apprezzata, perché preserva dall‘ardore del sole. Le creature domandano tutte ombra: al loto, il feroce Behemoth (Giob 40, 22), agli alberi, uccelli, animali e uomini (Ez 31, 6). Perciò l‘albero che dà ombra simboleggia la potenza protettrice; come Daniele spiega a Nabuchodonosor: «l‘albero sei tu, o re» (Dan 4, 17 ss). Così pure la sicurezza è garantita all‘ombra del re (Giud 9, 15); il principe giusto è «come l‘ombra di una roccia su una terra arida» (Is 32, 2). Solo che una simile ombra, ambigua, può deludere: sia quella del ricino seccato sul capo di Giona (Giona 4, 5 ss), come quella del re di Israele (Lam 4, 20); quanto più quella dell‘Egitto (Is 30, 2), o quella dei «cedri del Libano», che possono essere divelti in un istante e precipitati nella fossa Con coloro Che hanno Confidato nella loro ombra mendace (Ez 31; Dan 4). 2- L’ombra di Dio. - Invece di una fragile protezione, Dio solo offre un‘ombra sicura- Bisogna lasciare le ombre piacevoli degli al beri sacri (Os 4, 13) e trovare in Jahve il proprio riparo in ogni tempo (Sal 121, 5; Is 25, 4 s). Il sogno del fedele è di «dimorare all‘ombra di Shaddaj» (Sal 91, 1), di essere, da vero servo, all‘ombra della sua mano potente (Is 49, 2; 51, 16) o delle sue ali (Sal 17, 8; 57, 2; 63, 8). Dietro queste metafore si ritrovano alcuni ricordi dell‘esodo. L‘hanno sentito i Settanta, quando hanno tradotto il verbo sakan (coprire, rimanere, riposare) con skiàzein, -piskiàzein (coprire con la propria ombra, adombrare). Allora la -nube adombrava la tenda di Dio (Es 40, 35), determinando così la durata dei campeggi (Num 9, 18. 22); ricopriva pure gli Israeliti con la sua ombra (10, 34), proteggendoli meravigliosamente, Come dice il libro della Sapienza (19, 7). Questa protezione sarà rinnovata negli ultimi tempi. Su Sion purificata riposerà la gloria di Jahve, come «un baldacchino ed una tenda, per fare ombra di giorno contro il Caldo, e per servire di rifugio e di riparo contro la pio; gia e l‘uragano» (Is 4,5 s). E mentre Israele camminerà sotto questa gloria divina, «le foreste gli faranno ombra» (Bar 5, 7 ss; cfr. 1,12). In occasione della consacrazione del tempio, la nube invase il santo dei santi, e Salomone esclamò: «Jahve ha deciso di abitare nella nube oscura» (1 Re 8, 12). All‘idea di protezione qui si aggiunge quella della presenza intima di Dio; in tale senso Gerusalemme, Come la sposa del Cantico, può «sedersi alla sua ombra desiderata» (Cant 2, 3). In Maria il sogno è divenuto realtà, quando essa è stata adombrata dalla potenza di Dio (Le 1, 35), concependo colui sul quale si sarebbe posata la nube al momento della trasfigurazione (9, 34 par.). 3. L’ombra di Israele. - Il popolo eletto diventa a sua volta fonte di protezione divina. Un tempo, la vigna di Israele, superiore agli altri regni, ricopriva della sua ombra i monti (Sal 80, 11), Abbattuto da un giudizio divino, Israele tornerà infine ad essere un albero verdeggiante dove gli uccelli verranno a fare il nido (Ez 17, 23; cfr. Dan 4, 9), figura visibile del regno di Dio aperto a tutte le nazioni (Mt 13, 32 par.). Così pure Pietro, quando guarisce gli ammalati con la sua ombra (Atti 5, 15), rivela la presenza salvifica di Dio nella sua Chiesa.

Autore: X. Leon Dufour
Fonte: Dizionario teologico biblico