Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Divinazione


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I. Il termine. La d. è la predizione di fatti futuri. Tale termine deriva dal fatto che, non distinguendosi il modo di predirli né la natura dei fatti futuri, tale cognizione non può venire che da Dio. In realtà, si devono, però, distinguere anche altre forme di d., che non vengono da Dio.

II. Divinazione come profezia. Soltanto una forma di predizione viene da Dio: la profezia in senso stretto. Essa è la predizione certa e determinata, ossia nei particolari, di avvenimenti futuri e liberi. Così intesa, la profezia è propria e solo di Dio. Infatti, è impossibile che una mente finita, qual è la nostra, per quanto illuminata, possa conoscere con certezza un fatto che ancora non esiste, né in sé, perché futuro, né nella sua causa, perché libera, la quale quindi può agire e può non agire e agire in un modo, piuttosto che in un altro. Dio, eterno e onnisciente, può conoscere anche il futuro libero. « Dio vede l'infinita moltitudine dei possibili nella sua essenza ».1
L'uomo può fare al più previsioni certe, fondandosi su fatti o fenomeni necessitati. E queste non sono profezie in senso stretto. Ci si deve perciò guardare da coloro che pretendono di conoscere con certezza il futuro libero: gli indovini per mestiere, gli astrologi, i chiromanti, i fattucchieri, i praticanti la magia.
Il noto parapsicologo Amadou 2 osserva che tutte le « predizioni » paranormali sono « previsioni, che si fondano su una maggiore conoscenza di se stessi, delle proprie tendenze o di quelle degli altri, non solo mediante la conoscenza normale, ma anche attraverso quella telepatica ».3
Nella vita cristiana o nell'esperienza mistica bisogna evitare qualsiasi desiderio di conoscere il futuro e, più ancora, quel desiderio morboso che può indurre tale conoscenza. Al contrario, occorre nutrire fiducia nella provvidenza di Dio e a lui sottomettersi in umile e filiale abbandono. Note: 1 R. Garrigou Lagrange, Dieu. Son existence et sa nature, Paris 1919, 401; 2 R. Amadou ebbe un'esperienza non comune. Fu segretario dell'Institut Métapsychique International di Parigi e direttore della « Revue de Parapsychologie »; 3 R. Amadou, La parapsychologie, Paris 1954, 260.

Bibl. A. Alvarez de Linera, Adivinación y psicología, in Revista Española de Teologia, 9 (1949), 489 525; R. Amadou, La parapsychologie, Paris 1954; F. Klein, Peut on connaître l'avenir?, Genève 1969, 214; V. Marcozzi, Fenomeni paranormali e doni mistici, Cinisello Balsamo (MI) 1990, 87 89; W. Schamoni, Wunder under Tatsachen W. Naumam, Würzburg 1976, 252 285; I. Rodríguez, s.v., in DES I, 817 818.

Autore: V. Marcozzi
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)