Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Caverna Cella


font righe continue visite 502
I. Nozione. I due termini hanno un significato metaforico identico: uno spazio spirituale dell'anima, nel quale l'azione santificante di Dio riceve accoglienza. Ad essi si può aggiungere per convergenza di senso, quello che s. Teresa d'Avila impiega nel Castello Interiore: morada o mansione o appartamento.

II. Nei mistici. S. Giovanni della Croce ha due indicazioni circa il primo termine; egli intende1 « le potenze dell'anima » (intelletto, volontà, memoria) che dovrebbero essere vuote, purificate, libere da ogni affetto alle cose create, in quanto realtà non riferite a Dio. Purificate, esse diventano grandi spazi spirituali, profondi, in grado di bramare maggior conoscenza di Dio (per l'intelletto), di desiderare intensamente l'amore divino (per la volontà), di dilatarsi al massimo per essere colmata dalla presenza di Dio (per la memoria). Le potenze, sottoposte alla purificazione tanto attiva (da parte della persona) che passiva (da parte di Dio) sperimentano una densa oscurità. In seguito, quando Dio alla sua azione purificante fa seguire una grazia d'illuminazione, d'innamoramento e di pienezza della sua presenza, esse trovano la loro ragion d'essere e rimandano a Dio la gloria ricevuta.
Con la seconda indicazione il Dottore mistico designa2 con la parola c. i misteri di Cristo. Scrive: « Come le c. sono profonde e hanno molte insenature, così ogni mistero di Cristo è profondissimo in sapienza ». L'anima, iniziata all'orazione e già sufficientemente purificata dall'ascesi, desidera approfondire i misteri della vita di Cristo. Il desiderio di scoprire le ricchezze dei misteri di Gesù è finalizzato al raggiungimento della « consumazione dell'amore divino ». Distanziandosi dalle verità umane per entrare in quelle divine, l'anima accede alla « c. del suo talamo » ed ivi può trasformarsi gloriosamente in Dio e bere « il mosto dei dolci granati »3 cioè l'amore nuziale.
Per s. Maria Maddalena dei Pazzi le c. sono le piaghe di Cristo, « dove il Verbo saetta e penetra il mio cuore ».4

Note: 1 Fiamma viva d'amore III, 17 18; 2 Cantico spirituale 37, 2 3; 3 Ibid. 38,9; 4 Cf G. Pozzi, Maria Maddalena de' Pazzi, Le parole dell'estasi, Milano 1984.

Bibl. J. Ohm, Der Begriff « carcer » in Klosterregeln des Frankenreichs, in Aa.Vv. Consuetudines monasticae. Eine Festgabe für Kassins Hallinger aus Anlass seines 70. Geburtstages, Roma 1982, 145 155; M.B. Pennington, The Cell. The Teaching of William of Saint Thierry, in Aa.Vv. Mélanges à la memoire du père A. Dimier, II3, Arbois 1984, 383 389; L. Reypens, Ame (Structures d'après les mystiques), in DSAM I, 433 469.

Autore: G.G. Pesenti
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)