Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Antonio dello Spirito Santo


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I. Vita e opere. A. nasce il 20 giugno 1618 a Montemor o Velho, diocesi di Coimbra, in Portogallo, da Jerónimo Soares Carraca e Felipa Gaspar. Veste l'abito dei Carmelitani scalzi nel convento di Lisbona il 26 maggio 1635 ed emette i voti religiosi l'anno seguente, il 29 maggio 1636. Studia arti a Figueiro e teologia a Coimbra. Nel 1648 chiede di ritirarsi nell'eremo di Bussaco, ma viene invece nominato professore di teologia morale a Viana do Castelo, dove insegna per dodici anni. E eletto definitore provinciale della provincia portoghese e dal 1668 al 1670 è definitore generale della Congregazione di Spagna dei carmelitani scalzi. Nel 1670 diviene priore del convento di Lisbona. Nel 1672 è designato dal re Pietro II di Portogallo vescovo del Congo, nomina confermata dalla Curia romana il 14 novembre 1672. Riceve la consacrazione episcopale a Lisbona l'8 gennaio 1673, si imbarca il 16 luglio seguente e prende possesso della sua diocesi l'11 dicembre. Indebolito dalle fatiche del viaggio, si ammala e muore il 12 o, secondo altri, il 27 gennaio 1674. La sua produzione letteraria, riflette gli interessi coltivati durante gli anni di insegnamento. Nel 1661 vede la luce a Lione il Directorium regularium, cui seguono Consulta varia, theologica, iuridica et regularia pro conscientiarum instructione (Lione 1671) e il Directorium confessariorum (Lione 1671). Prende parte, in difesa della tradizione dell'Ordine, alla controversia circa la paternità eliana del Carmelo, che si agita fortemente in quegli anni, con l'opera intitolata Primatus sive principatus Eliae, che ha due edizioni contemporanee a Lisbona e a Lione nel 1671.

L'opera cui deve la sua fama è il manuale di teologia mistica che inizia a scrivere nel 1670 su commissione del Capitolo generale celebrato in quell'anno a Pastrana, nell'ambito di una politica tendente a dotare le case di studio dell'Ordine di una serie di strumenti che possano servire come testi di riferimento. Alla fine del 1671 la stesura è terminata e all'inizio del 1673 l'opera è pronta per la stampa, avendo ottenuto i necessari permessi delle diverse censure. Essa, però, vede la luce solo nel 1676 a Lione con il titolo: Directorium mysticum, in quo tres difficillimae viae, scilicet purgativa, illuminativa et unitiva undique illucidantur.

II. Dottrina mistica. Il manuale di A. è una delle principali opere sistematiche di mistica apparse nella seconda metà del sec. XVII. I quattro trattati di cui è composto sviluppano successivamente le questioni relative alla teologia mistica in generale ed alle tre vie classiche, purgativa, illuminativa ed unitiva, che corrispondono ai tre gradi di principianti, proficienti e perfetti. Sue fonti di ispirazione sono la dottrina di Teresa di Gesù e di Giovanni della Croce; utilizza, inoltre, gli scritti di Giovanni di Gesù Maria, Tommaso di Gesù e José de Jesús María Quiroga ( 1628). Particolare predilezione dimostra per la Summa Theologiae Mysticae di Filippo della SS.ma Trinità e per le opere del domenicano Tomás de Vallgornera ( 1675). Assieme a Filippo della Trinità, A. afferma che la meditazione ha come termine e fine intrinseco la contemplazione, per cui i principianti non devono limitarsi a meditare, ma piuttosto aspirare alla contemplazione soprannaturale. Nel cammino spirituale, il soggetto passa dalla ricerca intellettiva all'operazione quieta del giudizio pratico, cioè allo sguardo di fede semplice e generale - preludio all'illuminazione divina -, la quale avviene quando egli ha posto fine ad ogni attività discorsiva. L'uomo ha, comunque, bisogno di disporsi a ricevere la luce divina rimuovendo i due ostacoli principali che vi si oppongono: le forme e le rappresentazioni di oggetti naturali e sensibili e l'operazione attiva e discorsiva dell'intelligenza. Questo processo di semplificazione altro non è se non il semplice sguardo di fede. In ogni caso, la contemplazione resta un dono gratuito che Dio accorda a chi vuole, concedendola a volte agli imperfetti e negandola ai perfetti.

Bibl. Opere: Anastasius a Sancto Paulo, Cursus theologiae mystico scolasticae... auctor P. Fr. A. a Sp. S., t. I, Brugis 1924, App., 187 288. Studi: G. Beltran i Larroya, Catálogo de los superiores generales del Carmen descalzo (1600 1875), Roma 1995, 33; Bibliotheca carmelitico lusitana, historica, critica, chronologica excudebat J.G. Salomonius, Romae 1754, 28 30; Crisógono de Jesús Sacramentado, La escuela mística carmelitana, Madrid Avila 1930, 188 189; David do Coração de Jesus, A reforma teresiana em Portugal, Lisboa 1962, 209 210; F. De Almeida, História da Igreja em Portugal, III2, Coímbra 1915, 994; Elisée de la Nativité, s.v., in DSAM I, 717 718; Gabriel de Sainte Marie Madeleine, L'École d'oraison carmélitaine, in ÉtCarm 17 (1932)II, 30 31; Id., École mystique thérésienne (Carmes déchaussés), in DSAM II, 176 177, 186; Giovanna della Croce, Der Karmel und seine mystische Schule, in JMT 8 (1962), 82 85; R. Ritzler - P. Serfin, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, V, Patavii 1952, 168 169; Silverio de santa Teresa, Historia del Carmen descalzo en España, Portugal y América, X, Burgos 1942, 665 666; Simeone della Sacra Famiglia, Panorama storico bibliografico degli autori spirituali teresiani, in Archivum Bibliographicum Carmelitanum, 12 (1970), 46* 47*; Id., s.v., in DES I, 174 175.

Autore: S. Giordano
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)