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Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Latte


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In una civiltà pastorale come quella degli Ebrei nel deserto, il latte, dono della natura non fabbricato dall‘uomo, è un nutrimento d‘importanza vitale. Rimase sempre uno degli alimenti usuali di Israele (Giud 5, 25; Prov 27, 27; Eccli 39, 26). Aver latte in abbondanza era un segno di ricchezza (Giob 29, 6). Per il suo legame con le promesse e per il suo uso figurato il latte acquista un significato teologico. 1. Tenerezza divina. - La madre che allatta il suo bambino è uno dei simboli più naturali per esprimere una tenerezza e una dedizione senza limiti (2 Mac 7, 27). Nulla di sorprendente che Israele abbia utilizzato questa immagine per descrivere l‘infinita tenerezza e le premure attente di Jahve per il suo popolo, -in particolare nella cornice dell‘uscita dall‘Egitto e della marcia verso la terra promessa (Num 1, 12). Per questo, il salmista invita il popolo ad abbandonarsi a Dio, come il bimbo nutrito al seno della madre (Sal 131, 2 s). 2. Immagine delle benedizioni divine e delle promesse messianiche. - L‘abbondanza del latte fa parte della descrizione classica delle promesse. La terra in Cui farà il suo ingresso Israele è descritta sovente nel VT come il «paese dove scorrono il latte ed il miele» (Es 3, 8; 13, 5; Deut 6, 3; 11, 9; Ger 11, 5; Ez 20,6. 15 ecc.): con le ricchezze della vita nomade viene descritta «questa regione fertile e vasta» (Es 3, 8), «questo paese più bello di tutti» (Ez 20, 6. 15). Nella benedizione di Giuda (Gen 49, 8-12), che si apre su una prospettiva messianica, la prosperità straordinaria della terra di Giuda è descritta Con l‘abbondanza del vino e del latte. Nei profeti questo quadro di prosperità serve a descrivere la terra ideale dei tempi futuri (Gioe 4, 18; Is 55, 1; 60, 16), è una imma gine della consolazione e della salvezza messianiche (Is 66, 11); nel Cantico il latte simboleggia le delizie dell‘amore tra lo sposo e la sposa (4, 11; 5, 1). In tempi di carestia questo nutrimento del deserto tornerà ad essere l‘alimento base dell‘Emmanuele e dei superstiti; ma la sua abbondanza servirà a richiamare alla mente le promesse (Is 7, 15.22). Se la prosperità è un pegno delle benedizioni divine, la mancanza di latte e la desolazione generale sono un segno del castigo e della maledizione di Dio. A causa dei crimini di Israele, Osea chiede a Jahve di dargli delle viscere sterili e delle mammelle asciutte (Os 9,14). Nella prospettiva del NT, il giudizio escatologico sarà talmente terribile Che Gesù proclama beate le donne che in quei giorni non allatteranno (LC 23, 29; cfr. 21, 23 par.). 3. Il latte dei figli di Dio. - Il NT in genere parla del latte in senso metaforico e con ciò intende esprimere l‘insegnamento, come nutrimento dei figli (cfr. bambino) di Dio. Per Paolo, che vede soprattutto nel bambino la sua immaturità, il latte dato ai Corinzi ancora Carnali, è il primo messaggio cristiano, in opposizione al nutrimento solido della sapienza riservato ai perfetti (1 Cor 3, 2; cfr. Ebr. 5, 12 ss). Secondo 1 Piet 2, 2, invece, il fedele nato alla nuova vita deve continuare a desiderare il latte della parola per crescere e raggiungere la salvezza, perché rimane sempre un bambino in fase di crescita ed avrà sempre bisogno del latte della parola di Dio. Questa parola, in fondo, è Cristo stesso (2, 3), Come ben hanno mostrato parecchi Padri: «Beviamo il Verbo, nutrimento di verità» (Clemente Alessandrino).

Autore: J. Delorme
Fonte: Dizionario teologico biblico