Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Labbra


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Nastro di porpora sul volto della diletta (Cani 4, 3), le labbra distillano il miele oleoso della parola (4, 11), sono perfino la parola (Giob 16, 5) allo stato nascente. A differenza della lingua, organo attivo che serve a parlare, le labbra e la bocca aspettano di essere aperte per esprimere il fondo del cuore. 1. Le labbra ed il cuore. - Le labbra sono al servizio del cuore, buono o cattivo (Prov 10, 32; 15, 7; 24, 2). Ne rivelano le qualità; la grazia del re ideale (Sal 45, 3) o l‘esca ingannevole della straniera (Prov 5, 3; 7, 21). Nel peccatore esse si pongono al servizio della doppiezza, Con il suo corteo di menzogna, di furberia, di calunnia (Prov 4, 24; 12, 22; Sal 120, 2; Eccli 51, 2); possono anche celare dietro una faccia cordiale l‘intima malvagità: «vernice su un vaso di terra, labbra dolci e cuore malvagio» (Prov 26, 23)- Doppiezza che tocca il dialogo Con Dio: «questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo Cuore è lontano da me» (Mi 15, 8 = Is 29,13). In opposizione a questa doppiezza, è tracciato l‘ideale di Colui le cui labbra son sempre sincere e giuste (Sal 17, 1; Prov 10, 18-21; 23,15s). Ma per preservarle in tal modo da ogni parola ingannevole (Sal 34,14 = 1 Piet 3, 10), bisogna che Dio stesso le istruisca (Prov 22, 17 s); bisogna Che esse siano sospese alle labbra di Dio mediante l‘obbedienza e la fedeltà (Sal 17, 4; Giob 23, 12). «Poni dunque, o Signore, una guardia alla mia bocca, e veglia sulla porta delle mie labbra!» (Sal 141, 3; cfr. Eccli 22, 27 s). 2. «Signore, apri le mie labbra!». - Per ottenere la grazia della semplicità nel dialogo con gli altri, il salmista sa che deve fare appello a Dio. Ma dinanzi a Dio l‘uomo non può far altro che confessare la sua corruzione profonda: «Ohimè! io sono perduto, perché son un uomo dalle labbra impure, abito in mezzo ad un popolo dalle labbra impure, ed i miei occhi hanno visto il re, Jahve Sabaoth» (Is 6,5). Egli sa di dover glorificare ed acclamare Dio (cfr. Sal 63, 4. 6), offrire una lode autentica (Os 14, 3), ma conosce pure la sua impurità radicale. Non aspetta semplicemente che Dio si degni di aprirgli le labbra per dare una risposta (Giob 11, 5): affinché il suo peccato sia tolto, le sue labbra devono essere purificate mediante il fuoco (Is 6, 6). Di fatto Dio, nel suo giorno, «accorderà ai popoli labbra pure» (Sof 3, 9), così come Creerà in essi un cuore nuovo (Ez 36, 26). Oggi una simile speranza è realizzata in Gesù Cristo, «per mezzo del quale possiamo offrire Continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome» (Ebr 13, 15). Con la certezza di essere esaudito, ciascuno può quindi fare questa preghiera: «Apri, o Signore, le mie labbra, e la mia bocca annuncerà la tua lode!» (Sal 51, 17).

Autore: C. Lesquivit e X. Leon Dufour
Fonte: Dizionario teologico biblico