Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Creazione


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I numerosi brani della Sacra Scrittura che si riferiscono alla c. vengono comunemente così raggruppati (dal Vacant [DB, II, 1101-05] in poi; cf. BRLK, II):

1) Tutto ciò che esiste: l'universo visibile e invisibile, quanto è in esso, è opera di Dio, e di Dio soltanto. Dalla Genesi all’Apocalisse tale verità è affermata continuamente. «All'inizio Iddio creò l'universo») (Gen. 1, 1): cielo e terra, stanno infatti per il cosmo intero.

Spesso nel Salterio: «Una parola del Signore creò i cieli, - e un soffio della sua bocca li ornò». «Egli dice ed è fatto - Egli comanda e tutto esiste» (Ps. 33, [32], 6.9). «Tuo è il giorno e tua pure è la notte - Tu formasti la luna e il sole» (89 [88], 12). «Suo è il mare poiché Egli l'ha fatto» (95[94], 5); cf. 102 (101), 26; 119(1l8), 90 s. «Fattore del cielo e della terra, - del mare e di quanto si trova in essi» (146 [145], 6). I Profeti si rifanno a Gen 1-2 per celebrare l'onnipotenza creatrice di Dio (cf. Am. 4, 13; 5, 8; 9, 5 ss.). «Egli con la potenza fece la terra; - con la sua sapienza stabilì fermamente il mondo; - con la sua intelligenza, distese i cieli» (Ier. 10, 12; cf. 51, 15). Ma specialmente Isaia cc. 40-56; e più determinatamente 44, 6-46, 13. «Iahweh è un Dio eterno - il creatore degli estremi confini della terra» (Is. 40, 28). «Così parla Iahweh, - che ha creato i cieli e li ha spiegati - che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce - che dà la vita a quei che vi camminano sopra» (42, 5). «Io sono Iahweh, il creatore dell'universo; - io solo ho spiegato i cieli - ho da solo disteso la terra» (44, 24). Così negli altri libri del Vecchio Testamento: «Tu solo sei Dio; tu facesti il cielo, il cielo dei cieli ed ogni loro ornamento, la terra e quanto esiste sovr'essa, i mari e quanto in essi si contiene - tu a tutti dai la vita» (Neh. 9, 6). «A te siano soggette tutte le cose da te create, - perché tu parlasti e furono fatte - emettesti il tuo soffio e le formò» (Iudt. 16, 14). Nei libri sapienziali vien celebrato l'attributo divino, la sapienza che presiedette alla c. (cf. Prov 8, 22-32; Sap. 7, 21-8, 19; Eccli. 39, 20-40, 1). La c. e le sue meraviglie sono descritte in Iob 9, 5.10; 26, 7, 14; 38- 42. «Dio dei miei padri, - Tu che hai creato ogni cosa con la tua parola - e con la tua sapienza hai formato l’uomo» (Sap. 9, 1). «Voglio ricordare le opere di Dio - Ad una Sua parola vennero formate, - e compiono i suoi voleri, conformemente al Suo decreto» (Eccli. 42, 15; cf. 43, 33 «ogni cosa l'ha fatta il Signore»).

Dio, creatore dell'universo, nel credo della chiesa primitiva (At. 4, 24; 14, 15; 17, 24). «Per fede sappiamo che l'universo è stato formato mediante la parola di Dio, e così quanto vediamo non è stato fatto da cose esistenti» (Hebr. 11, 3). «Degno sei Tu, o Signor nostro e nostro Dio - di ricevere la gloria, l'onore e la potenza ; - perché Tu hai creato tutte le cose - e per tua volontà sussistono e furono create» (Ap. 4, 11).

2) Dio ha creato dal nulla, mediante la sua onnipotenza. È detto espressamente in II Mach. 7, 28: «Ti prego, bimbo mio, riguarda il cielo e la terra, osserva tutto ciò che vi è in essi, e pensa che Iddio lo fece dal nulla». È presupposto, talvolta espressamente, dai testi ora citati. In Gen 1, 1, Dio crea l'intero universo, dunque nulla preesisteva. Il verbo bara' già per sé esprime che il mondo è frutto dell'onnipotenza divina; ricorre 47 volte nella Bibbia (forma qal e nifal) e sempre per esprimere un'azione divina, un intervento fuori dell'ordine naturale; è usato per la produzione della terra (Gen. l, 21; 2, 3 s.; Is. 40, 28); per la produzione del cielo (Is. 45, 18); per la produzione della vita degli animali (Gen. 1, 21); per la produzione dell'uomo (Gen. 1, 27; 5, Is.; 6, 7; Is. 45, 12; Eccle. 12, 1); per l'operazione di miracoli (Ex. 34, 10). Il contesto determina che qui il verbo bara' è adoperato nel suo senso particolare di "creare" e "creare dal nulla": «nel senso pieno della prima creazione, dietro la quale è il nulla» (Procksch).

La costruzione «Quando Dio iniziò a creare, la terra era solitudine e caos ... - disse: Sia la luce ecc». Esprimerebbe direttamente la creazione seconda. Ma tale costruzione (beresit bero' infinito costrutto) sintatticamente possibile, non è attestata da alcun manoscritto masoretico, da nessuna versione. Gen l, l è l'introduzione sintetica di tutto ciò che segue nell'intero capitolo. Inoltre la frase tohu wahohu, resa «solitudine e caos» potrebbe anche essere una descrizione popolare del nulla. Teodozione traduce «vacuità e niente».

In Ps. 33, 9; Iudt. 16, 14; Eccli. 42, 15 bastò un comando di Dio per creare; molti esegeti, anche acattolici vedono, a ragione, almeno un accenno alla creazione dal nulla. Il Nuovo Testamento esprime ciò nettamente in Hebr. 11, 3; Rom. 4, 17; Dio e il Cristo sono detti: «primo fondamento e creatore di ogni essere»: «Da lui e per lui è ogni cosa» Rom. 11, 36; I Cor 8, 6; Col. l, 15 s.; Io. l, 3: «In principio era il Verbo... (*** l'imperfetto esprime l'eternità, la vita continuata, immutata); tutte le cose per mezzo di lui sono state fatte» (***, l'inizio, il divenire in un dato momento del tempo).

L'espressione della Sap. 11, 17 «(Dio) creò il mondo da una materia informe» ***, presa dalla filosofia greca, vuol rendere in linguaggio allora in uso, *** di Gen. 1, 2, cui senz'altro si riferisce; l'autore, se ben si considera il contesto, parla infatti della c. degli esseri viventi, come si suol dire, della c. seconda: di separazione ed ornamento. Questo caos o materia informe era stato già creato da Dio: Gen. 1, 1; allo stesso modo delle tenebre di cui parla anche Gen. 1, 2 (Is. 45, 6 s.): cf. Sap. l, 14; 11, 26 (J. Weber, La Ste Bible, ed. Pirot 6, 1946, p. 475 s.).

3) Ancora: Dio ha creato all'inizio del tempo. Al sorgere del creato, per opera di Iahweh, viene opposta l'eternità di Dio, la preesistenza e la sapienza del Cristo: (Io. 1, 1.3); «Prima che nascessero i monti, e si formasse la terra... da una all'altra eternità tu esisti, o Dio» (Ps. 90 [89], 2). «Dio mi possedette - dice la Sapienza personificata - qual principio delle sue azioni, prima delle sue opere ... quando non v'erano abissi...» (Prov. 8, 22-32). E nel Nuovo Testamento: «Glorifica me, o Padre, di quella gloria che godevo presso di te, prima che il mondo fosse» (Io. 17, 5), cf. Eph. l, 4 «Ci ha eletti, prima della creazione del mondo».

4) La c. è opera buona, risponde al disegno divino, ed è frutto della Sapienza divina. Gen. l, 31; Eccli. 39, 33; Sap. l, 13 s. «Come sono numerose le tue opere, o Signore; e tutte le hai fatte con sapienza» (Ps. 104 [103], 24); Prov 3, 19; Ier. 51, 15; Eccli. 16, 26- 29; 42, 21, 26.

5) Dio ha creato con assoluta libertà (Ps. 135 [134] 6; Dan. 4, 32; «Egli compie tutto secondo il beneplacito della sua volontà» Eph. 1, 11; Ap. 4, 11), e per la sua gloria (Eccli. 17, 7 s.; Rom. 11, 36: «Da lui [Dio], per mezzo di lui, e per lui [fine] sono tutte le cose». E gli uomini del creato devono risalire al creatore: Sap. 13, 1-9; Rom. 1, 19 ss. Infine, la divinità di Cristo è chiaramente professata nei passi del Nuovo Testamento che lo dicono creatore: Io. 1, 1-3; «(Cristo) è il primogenito di tutta la creazione; perché in lui tutto è stato creato nei cieli e sulla terra; il mondo visibile e invisibile, - Troni, Principati, Potenze. - Tutto è stato creato da lui e per lui» (Col. 1, 15 s.). Per la narrazione biblica Gen. 1, v. Esamerone; per la creazione dell'uomo v. Adamo.
[F. S.]

BIBL. - F. CEUPPENS, Quaestiones selectae ex historia primaeva. 2a ed., Torino-Roma 1948, pp. 3-84: P. HEINISCH, Teologia del Vecchio Testamento (trad. it.: La S. Bibbia, S. Garofalo), Torino-Roma 1950, pp. 156-68.

Autore: Mons. Francesco Spadafora
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora