Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Fedeltà


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La fedeltà (ebr.‘emet), Che caratterizza Dio (Es 34, 6), è associata sovente alla sua bontà paterna (ebr. hesed) verso il popolo dell‘alleanza. Questi due attributi complementari indicano Che l‘ alleanza è nello stesso tempo un dono gratuito ed un legame la cui saldezza è a prova di secoli (Sal 119, 90). A questi due atteggiamenti, in cui sono riassunte le vie di Dio (Sai 25, 10), l‘uomo deve rispondere conformandovisi; la pietà filiale, che egli deve a Dio, avrà come prova della sua verità la fedeltà nell‘osservare i precetti dell‘alleanza. Lungo la storia della salvezza, la fedeltà divina si rivela immutabile dinanzi alla costante infedeltà dell‘uomo, fino a che Cristo, testimone fedele della verità (Gv 18,37; Apoc 3,14), comunichi agli uomini la grazia di cui è ripieno (Gv 1, 14.16) e li renda capaci di meritare la corona della vita, imitando la sua fedeltà fino alla morte (Apoc 2, 10).

VT

1. Fedeltà di Dio. - Dio è la «roccia» di Israele (Deut 32, 4); questo nome simboleggia la sua immutabile fedeltà, la verità delle sue parole, la fermezza delle sue promesse. Le sue parole non passano (Is 40, 8), le sue promesse saranno mantenute (Tob 14,4); Dio non mente, né si ritratta (Num 23, 19); il suo disegno è attuato (Is 25, 1) mediante la potenza della sua parola che, uscita dalla ,sua bocca, non ritorna se non dopo aver Compiuto la sua missione (Is 55, 11); Dio non muta (Mal 3, 6). Egli quindi vuole unire a sé la sposa che si è scelta mediante il legame di una fedeltà perfetta (Os 2, 22) senza la quale non si può conoscere Dio (4, 2). Non è quindi sufficiente lodare la fedeltà divina che supera i Cieli (Sai 36, 6), né proclamarla per invocarla (Sai 143, 1) o per ricordare a Dio le sue promesse (Sai 89, 1-9. 25-40). Bisogna pregare il Dio fedele per ottenere da lui la fedeltà (1 Re 8, 56 ss), e cessare di rispondere alla sua fedeltà Con l‘empietà (Neem 9, 33). Di fatto Dio solo può convertire il suo popolo infedele e dargli la felicità, facendo germogliare dalla terra la fedeltà che ne deve essere il frutto (Sai 85,5.11 ss). 2. Fedeltà dell’uomo. - Dio esige dal suo popolo la fedeltà all‘alleanza Che egli rinnova liberamente (Gios 24, 14); i sacerdoti devono essere fedeli in modo speciale (1 Sam 2,35). Se Abramo e Mosè (Neem 9,8; Eccli 45,4) sono modelli di fedeltà, Israele nel suo complesso imita l‘infedeltà della generazione del deserto (Sal 78, 8 ss. 36 s; 106, 6). E quando non si è fedeli a Dio, sparisce la fedeltà verso gli uomini; non si può contare su nessuno (Ger 9, 2-8). Questa corruzione non è esclusiva di Israele, perché vale per tutti i luoghi il proverbio: «Un uomo sicuro, chi lo troverà?» (Prov 20, 6). Israele, scelto da Dio per essere suo testimone, non è quindi stato un servo fedele; è rimasto cieco e sordo (Is 42, 18 s). Ma Dio ha eletto un altro servo sul quale ha posto il suo spirito (Is 42, 1 ss), al quale ha fatto il dono di ascoltare e di parlare; questo eletto proclama fedelmente la giustizia, senza che le prove lo possano rendere infedele alla sua missione (Is 50, 4-7), perché Dio è la sua forza (Is 49, 5).

NT

1. Fedeltà di Gesù. - Il servo fedele Così annunciato è Gesù Cristo, Figlio e Verbo di Dio, il vero ed il fedele, Che viene a compiere la Scrittura e l‘opera del Padre suo (MC 10, 45; Lc 24, 44; Gv 19, 28. 30; Apoc 19, 11 ss). Per mezzo suo sono mantenute tutte le promesse di Dio (2 Cor 1, 20); in lui sono la salvezza e la gloria degli eletti (2 Tim 2, 10); con lui, gli uomini sono chiamati dal Padre ad entrare in comunione; e per mezzo suo i credenti saranno confermati e resi fedeli alla loro vocazione fino al termine (1 Cor 1, 8 s). In Cristo quindi si manifesta in pienezza la fedeltà di Dio (1 Tess 5, 23 s) e il fedele viene rassicurato (2 Tess 3, 3 ss): i doni di Dio sono irrevocabili (Rom 11, 29). Dobbiamo imitare la fedeltà di Cristo, tenendo duro fino alla morte, e contare sulla sua fedeltà per vivere e regnare con lui (2 Tim 2, 11 s). Più ancora, anche se noi siamo infedeli, egli rimane fedele; perché, se può rinnegarci, non può rinnegare se stesso (2 Tim 2, 13); oggi, come ieri e per sempre, egli rimane ciò che è (Ebr 13, 8), il sommo sacerdote misericordioso e fedele (Ebr 2, 17) che permette di accedere con sicurezza al trono della grazia (Ebr 4, 14 ss) a coloro Che, fondandosi sulla fedeltà della promessa divina, Conservano una fede ed una speranza indefettibili (Ebr 10, 23).

2. I fedeli di Cristo. - Il titolo di «fedeli» è sufficiente a designare i discepoli di Cristo, coloro Che hanno fede in lui (Atti 10, 45; 2 Cor 6, 15; Ef 1, 1). Esso include certamente le virtù naturali di lealtà e di buona fede che i Cristiani devono aver cura di praticare (Fil 4, 8); designa inoltre quella fedeltà religiosa, che è una delle prescrizioni principali di cui Cristo esige l‘osservanza(Mt 23, 23), e che Caratterizza Coloro che sono mossi dallo Spirito Santo tGal 5,22) e in modo tutto particolare gli apostoli, intendenti dei misteri di Dio (1 Cor 4,1s; Li: 12,42); essa appare nelle minute circostanze dell‘esistenza (LC 16, 10 ss) e domina così tutta la vita sociale. Nella nuova alleanza questa fedeltà ha un‘anima, ed è l‘ amore; per contro, essa è la prova dell‘amore autentico. Gesù insiste su questo punto: «Rimanete nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore» (Gv 15, 9 s; cfr. 14, 15. 21. 23 s). Giovanni, fedele alla lezione di Cristo, la inculca ai suoi «figli», invitandoli a «camminare nella verità», Cioè nella fedeltà al comandamento del mutuo amore (2 Gv 4 s); ma aggiunge subito: «Ora l‘amore consiste nel vivere secondo i comandamenti di Dio» (2 Gv 6). A questa fedeltà è riservata la ricompensa di partecipare alla gioia del Signore (Mi 25, 21.23; Gv 15, 11). Ma questa fedeltà esige una lotta contro il tentatore, il maligno, Che richiede vigilanza e preghiera (Mt 6, 13; 26, 41; 1 Piet 5, 8 s). Negli ultimi tempi la prova di questa fedeltà sarà terribile: i santi vi dovranno esercitare una costanza (Apoc 13, 10; 14, 12), la cui grazia viene loro dal sangue dell‘agnello (Apoc 7, 14; 12, 11).

Autore: C. Spicq e M.F. Lacan
Fonte: Dizionario teologico biblico