Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Faccia


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1. Il volto ed il cuore. - «Come il riflesso del volto nell‘acqua, Così il cuore dell‘uomo per l‘uomo» (Prov 27, 19): lo specchio dell‘acqua rivela il paradosso del volto umano, che è, della persona, nello stesso tempo ciò che vede e Ciò che è visto; il faccia a faccia degli incontri umani simboleggia e suscita il riconoscimento interiore dei Cuori. Infatti il volto è lo specchio del cuore. Non vi si legge soltanto il dolore (Ger 30,6; Is 13, 8) o la fatica (Dan 1, 10), o l‘afflizione (Neem 2,2) ma anche la gioia (Prov 15,13) del Cuore in festa (Eccli 13, 26; Sal 104, 15), la severità che un padre deve mostrare alle sue figlie (EccIi 7, 24), ma anche la durezza spietata (Deut 28, 50), ostinata nel suo orgoglio (Ez 2, 4; Dan 8, 23): di fatto «il Cuore dell‘uomo modella il suo volto, sia in bene che in male» (Eccli 13,25). Ma lo specchio del volto può essere ingannatore. Mentre l‘uomo è incline a giudicare in base alle apparenze (Giac 2, 9), Dio guarda solo al cuore (1 Sam 16, 7) e giudica le azioni umane secondo i Cuori (Ger 11, 20; Eccli 35,22; MI 22,16).

2. Il volto del principe. - Le relazioni tra suddito e principe si esprimono in un gioco di volti: si chiede di vedere la faccia del re (2 Sam 14, 32), ma alla sua presenza ci si prostra «faccia a terra» (2 Sam 1, 2; 14, 33). È un favore insigne poter guardare il volto del re (Est 1, 14), una grazia ansiosamente spiata vederlo illuminarsi di un sorriso (Giob 29, 24 s), perché «nella luce del volto regale e la vita» (Prov 16, 15).

3. Cercare la faccia di Dio. - Benché Dio non sia un uomo (Num 23, 19) e nessuna creatura possa dare un‘idea della sua gloria (Is 40, 18; 46, 5), ha nondimeno, come un uomo, dei disegni e delle intenzioni, vuole entrare in comunicazione con l‘uomo; anche egli quindi ha un volto. Di volta in volta lo può mostrare nella sua benevolenza (Sal 4, 7; 80, 4. 8. 20) e nasconderlo nella sua ira (Is 54, 8; Sal 30, 8; 104, 29). In mezzo ad Israele abita questo volto divino. Benché invisibile, esso è pieno della straordinaria vitalità del Dio vivente, e questa presenza della faccia divina è la forza del suo popolo (Es 33, 14; 2 Sam 17, 11; Deut 4, 37; Is 63, 7). Essa dà il suo valore all‘aspirazione cultuale di vedere la faccia di Dio (Sal 42, 3), di «cercare la faccia di Dio» (Am 5,4; Sal 27,8; 105,4). Ma poiché il volto di Jahve è quello del Dio santo e giusto, soltanto «i cuori retti contempleranno la sua faccia» (Sal 11, 7).

4. Il faccia a faccia con Dio- - La faccia di Dio è mortalmente temibile per l‘uomo (Giud 13, 22; Es 33, 20) a motivo del suo peccato (Is 6, 5; Sal 51, 11); e tuttavia è la vita e la salvezza dell‘uomo (Sal 51, 13 s). Eccezionalmente «Jahve conversava con Mosè faccia a faccia, come un uomo conversa Con il suo amico» (Es 33, 11). Ma quando Mosè chiede di vedere la gloria di Dio, vede Dio solo di spalle (Es 33,18-23). «Seguire uno significa vederlo di dietro. Così Mosè, che ardeva dal desiderio di vedere la faccia di Dio, impara Come si vede Dio: seguire Dio dovunque egli conduca, questo stesso è vedere Dio» (Gregorio Nisseno).

5. Sulla faccia di Cristo, Dio ha fatto rispondere per noi il suo volto e ci ha fatto grazia (cfr. Num 6, 24). Di fatto su questa faccia risplendette la gloria di Dio (2 Cor 4, 6); la gloria della trasfigurazione (Mt 17, 2 par). è il segno che, in Gesù, Dio stesso si è dato un volto (cfr. Apoc 1, 16) e che in lui si è fatta vedere la faccia Che «nessuno mai ha visto» (Gv 1, 18): «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Gv 14, 9). È una faccia umana, schernita, velata (Mc 14, 65 par.), sfigurata (cfr. Is 52, 14), ma è «l‘impronta della sostanza divina» (Ebr 1, 3). Per aver visto la gloria di questo volto, il Cristiano, per mezzo dello Spirito Santo che abita in esso, rimane in permanenza illuminato e trasformato, non Con una manifestazione passeggera Come il volto di Mosè (2 Cor 3, 7 s), ma con una irradiazione di vita e di salvezza: «Noi tutti Che, a volto scoperto, rispecchiamo la gloria del Signore, siamo trasformati in questa stessa immagine, sempre più gloriosa, Come Conviene all‘azione del Signore Che è spirito» (2 Cor 3, 18). Questa «gloria di Dio sul volto di Cristo» il servizio del vangelo la fa irradiare «su ogni coscienza umana» (2 Cor 4, 2-6). Così trasfigurati nello Spirito dalla gloria del Signore, i cristiani hanno la Certezza di scoprire un giorno «faccia a faccia» colui Che non Conoscono ancora se non «in uno specchio», di conoscere Come sono conosciuti (1 Cor 13, 12), di «vedere Dio» (Mt 5, 8). Sarà così soddisfatto il desiderio che attirava Israele al tempio: «Il trono di Dio e dell‘agnello sarà innalzato, ed i servi lo adoreranno, vedranno la sua faccia» (Apoc 22,3s).

Autore: P. Gils e J. Guillet
Fonte: Dizionario teologico biblico