Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Iudicum 5


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VULGATABIBBIA
1 Cecineruntque Debbora et Barac filius Abinoëm in illo die, dicentes :1 In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò questo canto:

2 Qui sponte obtulistis de Israël animas vestras ad periculum,
benedicite Domino.
2 "Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3 Audite, reges ; auribus percipite, principes :
ego sum, ego sum, quæ Domino canam,
psallam Domino Deo Israël.
3 Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4 Domine, cum exires de Seir,
et transires per regiones Edom,
terra mota est,
cælique ac nubes distillaverunt aquis.
4 Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5 Montes fluxerunt a facie Domini,
et Sinai a facie Domini Dei Israël.
5 Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6 In diebus Samgar filii Anath,
in diebus Jahel quieverunt semitæ :
et qui ingrediebantur per eas,
ambulaverunt per calles devios.
6 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7 Cessaverunt fortes in Israël, et quieverunt :
donec surgeret Debbora,
surgeret mater in Israël.
7 Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8 Nova bella elegit Dominus,
et portas hostium ipse subvertit :
clypeus et hasta si apparuerint
in quadraginta millibus Israël.
8 Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9 Cor meum diligit principes Israël :
qui propria voluntate obtulistis vos discrimini,
benedicite Domino.
9 Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10 Qui ascenditis super nitentes asinos,
et sedetis in judicio,
et ambulatis in via,
loquimini.
10 Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11 Ubi collisi sunt currus,
et hostium suffocatus est exercitus,
ibi narrentur justitiæ Domini,
et clementia in fortes Israël :
tunc descendit populus Domini ad portas,
et obtinuit principatum.
11 unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12 Surge, surge Debbora ;
surge, surge, et loquere canticum :
surge Barac, et apprehende captivos tuos, fili Abinoëm.
12 Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13 Salvatæ sunt reliquiæ populi :
Dominus in fortibus dimicavit.
13 Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14 Ex Ephraim delevit eos in Amalec,
et post eum ex Benjamin in populos tuos, o Amalec :
de Machir principes descenderunt,
et de Zabulon qui exercitum ducerent ad bellandum.
14 Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15 Duces Issachar fuere cum Debbora,
et Barac vestigia sunt secuti,
qui quasi in præceps ac barathrum se discrimini dedit :
diviso contra se Ruben,
magnanimorum reperta est contentio.
15 I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16 Quare habitas inter duos terminos,
ut audias sibilos gregum ?
diviso contra se Ruben,
magnanimorum reperta est contentio.
16 Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17 Galaad trans Jordanem quiescebat,
et Dan vacabat navibus :
Aser habitabat in littore maris,
et in portubus morabatur.
17 Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.
18 Zabulon vero et Nephthali obtulerunt animas suas morti
in regione Merome.
18 Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!
19 Venerunt reges et pugnaverunt :
pugnaverunt reges Chanaan
in Thanach juxta aquas Mageddo,
et tamen nihil tulere prædantes.
19 Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20 De cælo dimicatum est contra eos :
stellæ manentes in ordine et cursu suo,
adversus Sisaram pugnaverunt.
20 Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21 Torrens Cison traxit cadavera eorum,
torrens Cadumim, torrens Cison :
conculca, anima mea, robustos.
21 Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22 Ungulæ equorum ceciderunt, fugientibus impetu,
et per præceps ruentibus fortissimis hostium.
22 Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23 Maledicite terræ Meroz, dixit angelus Domini :
maledicite habitatoribus ejus,
quia non venerunt ad auxilium Domini,
in adjutorium fortissimorum ejus.
23 Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24 Benedicta inter mulieres Jahel uxor Haber Cinæi,
et benedicatur in tabernaculo suo.
24 Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25 Aquam petenti lac dedit,
et in phiala principum obtulit butyrum.
25 Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26 Sinistram manum misit ad clavum,
et dexteram ad fabrorum malleos.
Percussitque Sisaram quærens in capite vulneri locum,
et tempus valide perforans :
26 Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27 inter pedes ejus ruit ; defecit, et mortuus est :
volvebatur ante pedes ejus,
et jacebat exanimis et miserabilis.
27 Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28 Per fenestram respiciens, ululabat mater ejus :
et de cœnaculo loquebatur :
Cur moratur regredi currus ejus ?
quare tardaverunt pedes quadrigarum illius ?
28 Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29 Una sapientior ceteris uxoribus ejus,
hæc socrui verba respondit :
29 Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
30 Forsitan nunc dividit spolia,
et pulcherrima feminarum eligitur ei :
vestes diversorum colorum Sisaræ traduntur in prædam,
et supellex varia ad ornanda colla congeritur.
30 Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,

un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31 Sic pereant omnes inimici tui, Domine :
qui autem diligunt te, sicut sol in ortu suo splendet, ita rutilent.
31 Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.
32 Quievitque terra per quadraginta annos.