Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Matthæum 18


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VULGATABIBBIA
1 In illa hora accesserunt discipuli ad Jesum, dicentes : Quis, putas, major est in regno cælorum ?1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?".
2 Et advocans Jesus parvulum, statuit eum in medio eorum,2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
3 et dixit : Amen dico vobis, nisi conversi fueritis, et efficiamini sicut parvuli, non intrabitis in regnum cælorum.3 "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Quicumque ergo humiliaverit se sicut parvulus iste, hic est major in regno cælorum.4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

5 Et qui susceperit unum parvulum talem in nomine meo, me suscipit :5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
6 qui autem scandalizaverit unum de pusillis istis, qui in me credunt, expedit ei ut suspendatur mola asinaria in collo ejus, et demergatur in profundum maris.6 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
7 Væ mundo a scandalis ! Necesse est enim ut veniant scandala : verumtamen væ homini illi, per quem scandalum venit.7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
8 Si autem manus tua, vel pes tuus scandalizat te, abscide eum, et projice abs te : bonum tibi est ad vitam ingredi debilem, vel claudum, quam duas manus vel duos pedes habentem mitti in ignem æternum.8 Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.
9 Et si oculus tuus scandalizat te, erue eum, et projice abs te : bonum tibi est cum uno oculo in vitam intrare, quam duos oculos habentem mitti in gehennam ignis.9 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
10 Videte ne contemnatis unum ex his pusillis : dico enim vobis, quia angeli eorum in cælis semper vident faciem Patris mei, qui in cælis est.10 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
11 Venit enim Filius hominis salvare quod perierat.11 È venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto.

12 Quid vobis videtur ? si fuerint alicui centum oves, et erravit una ex eis : nonne relinquit nonaginta novem in montibus, et vadit quærere eam quæ erravit ?12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
13 Et si contigerit ut inveniat eam : amen dico vobis, quia gaudet super eam magis quam super nonaginta novem, quæ non erraverunt.13 Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
14 Sic non est voluntas ante Patrem vestrum, qui in cælis est, ut pereat unus de pusillis istis.
14 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.

15 Si autem peccaverit in te frater tuus, vade, et corripe eum inter te, et ipsum solum : si te audierit, lucratus eris fratrem tuum.15 Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello;
16 Si autem te non audierit, adhibe tecum adhuc unum, vel duos, ut in ore duorum, vel trium testium stet omne verbum.16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché 'ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni'.
17 Quod si non audierit eos : dic ecclesiæ. Si autem ecclesiam non audierit, sit tibi sicut ethnicus et publicanus.17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
18 Amen dico vobis, quæcumque alligaveritis super terram, erunt ligata et in cælo : et quæcumque solveritis super terram, erunt soluta et in cælo.18 In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.

19 Iterum dico vobis, quia si duo ex vobis consenserint super terram, de omni re quamcumque petierint, fiet illis a Patre meo, qui in cælis est.19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
20 Ubi enim sunt duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum.
20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".

21 Tunc accedens Petrus ad eum, dixit : Domine, quoties peccabit in me frater meus, et dimittam ei ? usque septies ?21 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?".
22 Dicit illi Jesus : Non dico tibi usque septies : sed usque septuagies septies.22 E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

23 Ideo assimilatum est regnum cælorum homini regi, qui voluit rationem ponere cum servis suis.23 A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
24 Et cum cœpisset rationem ponere, oblatus est ei unus, qui debebat ei decem millia talenta.24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
25 Cum autem non haberet unde redderet, jussit eum dominus ejus venundari, et uxorem ejus, et filios, et omnia quæ habebat, et reddi.25 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
26 Procidens autem servus ille, orabat eum, dicens : Patientiam habe in me, et omnia reddam tibi.26 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
27 Misertus autem dominus servi illius, dimisit eum, et debitum dimisit ei.27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
28 Egressus autem servus ille invenit unum de conservis suis, qui debebat ei centum denarios : et tenens suffocavit eum, dicens : Redde quod debes.28 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
29 Et procidens conservus ejus, rogabat eum, dicens : Patientiam habe in me, et omnia reddam tibi.29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
30 Ille autem noluit : sed abiit, et misit eum in carcerem donec redderet debitum.30 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
31 Videntes autem conservi ejus quæ fiebant, contristati sunt valde : et venerunt, et narraverunt domino suo omnia quæ facta fuerant.31 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
32 Tunc vocavit illum dominus suus : et ait illi : Serve nequam, omne debitum dimisi tibi quoniam rogasti me :32 Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
33 nonne ergo oportuit et te misereri conservi tui, sicut et ego tui misertus sum ?33 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
34 Et iratus dominus ejus tradidit eum tortoribus, quoadusque redderet universum debitum.34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
35 Sic et Pater meus cælestis faciet vobis, si non remiseritis unusquisque fratri suo de cordibus vestris.35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".