Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Jeremiæ 52


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VULGATABIBBIA
1 Filius viginti et unius anni erat Sedecias cum regnare cœpisset, et undecim annis regnavit in Jerusalem. Et nomen matris ejus Amital filia Jeremiæ de Lobna.1 Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna.
2 Et fecit malum in oculis Domini, juxta omnia quæ fecerat Joakim,2 Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.
3 quoniam furor Domini erat in Jerusalem et in Juda, usquequo projiceret eos a facie sua : et recessit Sedecias a rege Babylonis.3 Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.
4 Factum est autem in anno nono regni ejus, in mense decimo, decima mensis, venit Nabuchodonosor rex Babylonis, ipse et omnis exercitus ejus, adversus Jerusalem : et obsederunt eam, et ædificaverunt contra eam munitiones in circuitu.4 Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio.
5 Et fuit civitas obsessa usque ad undecimum annum regis Sedeciæ.5 La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
6 Mense autem quarto, nona mensis, obtinuit fames civitatem, et non erant alimenta populo terræ.6 Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione,
7 Et dirupta est civitas, et omnes viri bellatores ejus fugerunt, exieruntque de civitate nocte, per viam portæ quæ est inter duos muros, et ducit ad hortum regis, Chaldæis obsidentibus urbem in gyro, et abierunt per viam quæ ducit in eremum.7 fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
8 Persecutus est autem Chadæorum exercitus regem, et apprehenderunt Sedeciam in deserto quod est juxta Jericho : et omnis comitatus ejus diffugit ab eo.8 Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gèrico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse.
9 Cumque comprehendissent regem, adduxerunt eum ad regem Babylonis in Reblatha, quæ est in terra Emath, et locutus est ad eum judicia.9 Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui.
10 Et jugulavit rex Babylonis filios Sedeciæ in oculis ejus, sed et omnes principes Juda occidit in Reblatha.10 Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla;
11 Et oculos Sedeciæ eruit, et vinxit eum compedibus, et adduxit eum rex Babylonis in Babylonem, et posuit eum in domo carceris usque ad diem mortis ejus.11 cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.
12 In mense autem quinto, decima mensis, ipse est annus nonusdecimus Nabuchodonosor regis Babylonis, venit Nabuzardan princeps militiæ, qui stabat coram rege Babylonis, in Jerusalem,12 Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme.
13 et incendit domum Domini, et domum regis, et omnes domos Jerusalem : et omnem domum magnam igni combussit :13 Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili.
14 et totum murum Jerusalem per circuitum destruxit cunctus exercitus Chaldæorum qui erat cum magistro militiæ.14 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.
15 De pauperibus autem populi, et de reliquo vulgo quod remanserat in civitate, et de perfugis qui transfugerant ad regem Babylonis, et ceteros de multitudine transtulit Nabuzardan princeps militiæ.15 Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò:
16 De pauperibus vero terræ reliquit Nabuzardan princeps militiæ vinitores et agricolas.16 dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli.
17 Columnas quoque æreas quæ erant in domo Domini, et bases, et mare æneum quod erat in domo Domini, confregerunt Chaldæi, et tulerunt omne æs eorum in Babylonem,17 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia.
18 et lebetes, et creagras, et psalteria, et phialas, et mortariola, et omnia vasa ærea quæ in ministerio fuerant, tulerunt :18 Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto.
19 et hydrias, et thymiamateria, et urceos, et pelves, et candelabra, et mortaria, et cyathos, quotquot aurea, aurea, et quotquot argentea, argentea, tulit magister militiæ :19 Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento.
20 et columnas duas, et mare unum, et vitulos duodecim æreos qui erant sub basibus quas fecerat rex Salomon in domo Domini. Non erat pondus æris omnium horum vasorum.20 Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi.
21 De columnis autem decem et octo cubiti altitudinis erant in columna una, et funiculus duodecim cubitorum circuibat eam : porro grossitudo ejus quatuor digitorum, et intrinsecus cava erat.21 Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno.
22 Et capitella super utramque ærea : altitudo capitelli unius quinque cubitorum, et retiacula et malogranata super coronam in circuitu, omnia ærea : similiter columnæ secundæ, et malogranata.22 Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna.
23 Et fuerunt malogranata nonaginta sex dependentia : et omnia malogranata centum, retiaculis circumdabantur.23 Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.
24 Et tulit magister militiæ Saraiam sacerdotem primum, et Sophoniam sacerdotem secundum, et tres custodes vestibuli :24 Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia.
25 et de civitate tulit eunuchum unum, qui erat præpositus super viros bellatores : et septem viros de his qui videbant faciem regis, qui inventi sunt in civitate : et scribam principem militum, qui probabat tyrones : et sexaginta viros de populo terræ, qui inventi sunt in medio civitatis.25 Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città.
26 Tulit autem eos Nabuzardan magister militiæ, et duxit eos ad regem Babylonis in Reblatha :26 Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla.
27 et percussit eos rex Babylonis, et interfecit eos in Reblatha in terra Emath : et translatus est Juda de terra sua.27 Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.
28 Iste est populus quem transtulit Nabuchodonosor : in anno septimo, Judæos tria millia et viginti tres :28 Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitré Giudei;
29 in anno octavodecimo Nabuchodonosor, de Jerusalem animas octingentas triginta duas :29 nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;
30 in anno vigesimo tertio Nabuchodonosor, transtulit Nabuzardan magister militiæ animas Judæorum septingentas quadraginta quinque. Omnes ergo animæ, quatuor millia sexcentæ.30 nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
31 Et factum est in trigesimo septimo anno transmigrationis Joachin regis Juda, duodecimo mense, vigesima quinta mensis, elevavit Evilmerodach rex Babylonis, ipso anno regni sui, caput Joachin regis Juda, et eduxit eum de domo carceris.31 Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione.
32 Et locutus est cum eo bona, et posuit thronum ejus super thronos regum qui erant post se in Babylone.32 Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia.
33 Et mutavit vestimenta carceris ejus, et comedebat panem coram eo semper cunctis diebus vitæ suæ.33 Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita.
34 Et cibaria ejus, cibaria perpetua dabantur ei a rege Babylonis, statuta per singulos dies, usque ad diem mortis suæ, cunctis diebus vitæ ejus.34 Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.