Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Isaiæ 5


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VULGATABIBBIA
1 Cantabo dilecto meo
canticum patruelis mei vineæ suæ.
Vinea facta est dilecto meo
in cornu filio olei.
1 Canterò per il mio diletto
il mio cantico d'amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
2 Et sepivit eam, et lapides elegit ex illa,
et plantavit eam electam ;
et ædificavit turrim in medio ejus,
et torcular exstruxit in ea ;
et exspectavit ut faceret uvas,
et fecit labruscas.
2 Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato scelte viti;
vi aveva costruito in mezzo una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva,
ma essa fece uva selvatica.
3 Nunc ergo, habitatores Jerusalem
et viri Juda,
judicate inter me
et vineam meam.
3 Or dunque, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
4 Quid est quod debui ultra facere vineæ meæ,
et non feci ei ?
an quod exspectavi ut faceret uvas,
et fecit labruscas ?
4 Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?
5 Et nunc ostendam vobis
quid ego faciam vineæ meæ :
auferam sepem ejus,
et erit in direptionem ;
diruam maceriam ejus,
et erit in conculcationem.
5 Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
6 Et ponam eam desertam ;
non putabitur et non fodietur :
et ascendent vepres et spinæ,
et nubibus mandabo
ne pluant super eam imbrem.
6 La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
7 Vinea enim Domini exercituum
domus Israël est ;
et vir Juda
germen ejus delectabile :
et exspectavi ut faceret judicium,
et ecce iniquitas ;
et justitiam, et ecce clamor.
7 Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa di Israele;
gli abitanti di Giuda
la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

8 Væ qui conjungitis domum ad domum,
et agrum agro copulatis
usque ad terminum loci !
Numquid habitabitis vos soli
in medio terræ ?
8 Guai a voi, che aggiungete casa a casa
e unite campo a campo,
finché non vi sia più spazio,
e così restate soli ad abitare
nel paese.
9 In auribus meis sunt hæc,
dicit Dominus exercituum ;
nisi domus multæ desertæ fuerint,
grandes et pulchræ, absque habitatore.
9 Ho udito con gli orecchi il Signore degli eserciti:
"Certo, molti palazzi
diventeranno una desolazione,
grandi e belli
saranno senza abitanti".
10 Decem enim jugera vinearum facient lagunculam unam,
et triginta modii sementis facient modios tres.
10 Poiché dieci iugeri di vigna
produrranno solo un 'bat'
e un 'comer' di seme
produrrà un''efa'.
11 Væ qui consurgitis mane
ad ebrietatem sectandam,
et potandum usque ad vesperam,
ut vino æstuetis !
11 Guai a coloro che si alzano presto al mattino
e vanno in cerca di bevande inebrianti
e si attardano alla sera
accesi in volto dal vino.
12 Cithara, et lyra, et tympanum,
et tibia, et vinum in conviviis vestris ;
et opus Domini non respicitis,
nec opera manuum ejus consideratis.
12 Ci sono cetre e arpe,
timpani e flauti
e vino per i loro banchetti;
ma non badano all'azione del Signore,
non vedono l'opera delle sue mani.
13 Propterea captivus ductus est populus meus,
quia non habuit scientiam,
et nobiles ejus interierunt fame,
et multitudo ejus siti exaruit.
13 Perciò il mio popolo sarà deportato
senza che neppure lo sospetti.
I suoi grandi periranno di fame,
il suo popolo sarà arso dalla sete.
14 Propterea dilatavit infernus animam suam,
et aperuit os suum absque ullo termino ;
et descendent fortes ejus,
et populus ejus, et sublimes gloriosique ejus, ad eum.
14 Pertanto gli inferi dilatano le fauci,
spalancano senza misura la bocca.
Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo,
il frastuono e la gioia della città.
15 Et incurvabitur homo, et humiliabitur vir,
et oculi sublimium deprimentur.
15 L'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato,
gli occhi dei superbi si abbasseranno.
16 Et exaltabitur Dominus exercituum in judicio ;
et Deus sanctus sanctificabitur in justitia.
16 Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio
e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.
17 Et pascentur agni juxta ordinem suum,
et deserta in ubertatem versa advenæ comedent.
17 Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati,
sulle rovine brucheranno i capretti.
18 Væ qui trahitis iniquitatem
in funiculis vanitatis,
et quasi vinculum plaustri peccatum !
18 Guai a coloro che si tirano addosso il castigo
con corde da buoi
e il peccato con funi da carro,
19 qui dicitis : Festinet,
et cito veniat opus ejus, ut videamus ;
et appropiet, et veniat
consilium sancti Israël,
et sciemus illud !
19 che dicono: "Faccia presto,
acceleri pure l'opera sua,
perché la vediamo;
si facciano più vicini e si compiano
i progetti del Santo di Israele,
perché li conosciamo".
20 Væ qui dicitis malum bonum,
et bonum malum ;
ponentes tenebras lucem,
et lucem tenebras ;
ponentes amarum in dulce,
et dulce in amarum !
20 Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.
21 Væ qui sapientes estis in oculis vestris,
et coram vobismetipsis prudentes.
21 Guai a coloro che si credono sapienti
e si reputano intelligenti.
22 Væ qui potentes estis ad bibendum vinum,
et viri fortes ad miscendam ebrietatem !
22 Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino,
valorosi nel mescere bevande inebrianti,
23 qui justificatis impium pro muneribus,
et justitiam justi aufertis ab eo !
23 a coloro che assolvono per regali un colpevole
e privano del suo diritto l'innocente.
24 Propter hoc, sicut devorat stipulam lingua ignis,
et calor flammæ exurit,
sic radix eorum quasi favilla erit,
et germen eorum ut pulvis ascendet ;
abjecerunt enim legem Domini exercituum,
et eloquium sancti Israël blasphemaverunt.
24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e una fiamma consuma la paglia,
così le loro radici diventeranno un marciume
e la loro fioritura volerà via come polvere,
perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti,
hanno disprezzato la parola del Santo di Israele.

25 Ideo iratus est furor Domini in populum suum,
et extendit manum suam super eum, et percussit eum :
et conturbati sunt montes,
et facta sunt morticina eorum quasi stercus in medio platearum.
In his omnibus non est adversus furor ejus,
sed adhuc manus ejus extenta.
25 Per questo è divampato
lo sdegno del Signore contro il suo popolo,
su di esso ha steso la sua mano per colpire;
hanno tremato i monti,
i loro cadaveri erano come lordura
in mezzo alle strade.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e la sua mano resta ancora tesa.

26 Et elevabit signum in nationibus procul,
et sibilabit ad eum de finibus terræ :
et ecce festinus velociter veniet.
26 Egli alzerà un segnale a un popolo lontano
e gli farà un fischio all'estremità della terra;
ed ecco verrà veloce e leggero.
27 Non est deficiens neque laborans in eo ;
non dormitabit, neque dormiet ;
neque solvetur cingulum renum ejus,
nec rumpetur corrigia calceamenti ejus.
27 Nessuno fra essi è stanco o inciampa,
nessuno sonnecchia o dorme,
non si scioglie la cintura dei suoi fianchi
e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali.
28 Sagittæ ejus acutæ, et omnes arcus ejus extenti.
Ungulæ equorum ejus ut silex,
et rotæ ejus quasi impetus tempestatis.
28 Le sue frecce sono acuminate,
e ben tesi tutti i suoi archi;
gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre
e le ruote dei suoi carri come un turbine.
29 Rugitus ejus ut leonis ;
rugiet ut catuli leonum :
et frendet, et tenebit prædam,
et amplexabitur, et non erit qui eruat.
29 Il suo ruggito è come quello di una leonessa,
ruggisce come un leoncello;
freme e afferra la preda,
la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
30 Et sonabit super eum in die illa sicut sonitus maris :
aspiciemus in terram,
et ecce tenebræ tribulationis,
et lux obtenebrata est in caligine ejus.
30 Fremerà su di lui in quel giorno
come freme il mare;
si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia
e la luce sarà oscurata dalla caligine.