Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 41


font
VULGATABIBBIA
1 O mors, quam amara est memoria tua
homini pacem habenti in substantiis suis :
1 O morte, come è amaro il tuo pensiero
per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto,
ancora in grado di gustare il cibo!
2 viro quieto, et cujus viæ directæ sunt in omnibus,
et adhuc valenti accipere cibum !
2 O morte, è gradita la tua sentenza
all'uomo indigente e privo di forze,
vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
al ribelle che ha perduto la pazienza!
3 O mors, bonum est judicium tuum homini indigenti,
et qui minoratur viribus,
3 Non temere la sentenza della morte,
ricòrdati dei tuoi predecessori e successori.
4 defecto ætate, et cui de omnibus cura est,
et incredibili, qui perdit patientiam !
4 Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell'Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni;
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.

5 Noli metuere judicium mortis :
memento quæ ante te fuerunt,
et quæ superventura sunt tibi :
hoc judicium a Domino omni carni.
5 Figli abominevoli sono i figli dei peccatori,
una stirpe empia è nella dimora dei malvagi.
6 Et quid superveniet tibi in beneplacito Altissimi ?
sive decem, sive centum, sive mille anni :
6 L'eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
7 non est enim in inferno accusatio vitæ.
7 Contro un padre empio imprecano i figli,
perché sono disprezzati a causa sua.
8 Filii abominationum fiunt filii peccatorum,
et qui conversantur secus domos impiorum.
8 Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge di Dio altissimo!
9 Filiorum peccatorum periet hæreditas,
et cum semine illorum assiduitas opprobrii.
9 Quando nascete, nascete per la maledizione;
quando morite, erediterete la maledizione.
10 De patre impio queruntur filii,
quoniam propter illum sunt in opprobrio.
10 Quanto è dalla terra ritornerà alla terra,
così gli empi dalla maledizione alla distruzione.
11 Væ vobis, viri impii,
qui dereliquistis legem Domini Altissimi !
11 Il lutto degli uomini riguarda i loro cadaveri,
il nome non buono dei peccatori sarà cancellato.
12 Et si nati fueritis, in maledictione nascemini :
et si mortui fueritis, in maledictione erit pars vestra.
12 Abbi cura del nome, perché esso ti resterà
più di mille grandi tesori d'oro.
13 Omnia quæ de terra sunt in terram convertentur :
sic impii a maledicto in perditionem.
13 I giorni di una vita felice sono contati,
ma un buon nome dura sempre.

14 Luctus hominum in corpore ipsorum :
nomen autem impiorum delebitur.
14 Figli, custodite l'istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
l'una e l'altro a che servono?
15 Curam habe de bono nomine :
hoc enim magis permanebit tibi
quam mille thesauri pretiosi et magni.
15 Meglio chi nasconde la sua stoltezza
di chi nasconde la sua sapienza.
16 Bonæ vitæ numerus dierum :
bonum autem nomen permanebit in ævum.
16 Pertanto provate vergogna in vista della mia parola,
perché non è bene arrossire per qualsiasi vergogna;
non tutti stimano secondo verità tutte le cose.
17 Disciplinam in pace conservate, filii :
sapientia enim abscondita, et thesaurus invisus,
quæ utilitas in utrisque ?
17 Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e
alla madre
della menzogna davanti a un capo e a un potente,
18 Melior est homo qui abscondit stultitiam suam,
quam homo qui abscondit sapientiam suam.
18 del delitto davanti a un giudice e a un magistrato,
dell'empietà davanti all'assemblea del popolo,
19 Verumtamen reveremini in his quæ procedunt de ore meo :
19 della slealtà davanti al compagno e all'amico,
del furto nell'ambiente in cui ti trovi,
20 non est enim bonum omnem reverentiam observare,
et non omnia omnibus bene placent in fide.
20 di venir meno al giuramento e all'alleanza,
di piegare i gomiti sul pane,
21 Erubescite a patre et a matre de fornicatione :
et a præsidente et a potente de mendacio :
21 del disprezzo di ciò che prendi o che ti è dato,
di non rispondere a quanti salutano,
22 a principe et a judice de delicto :
a synagoga et plebe de iniquitate :
22 dello sguardo su una donna scostumata,
del rifiuto fatto a un parente,
23 a socio et amico de injustitia,
et de loco in quo habitas :
23 dell'appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
24 de furto, de veritate Dei, et testamento :
de discubitu in panibus, et ab obfuscatione dati et accepti :
24 della relazione con la sua schiava,
- non accostarti al suo letto -
25 a salutantibus de silentio,
a respectu mulieris fornicariæ,
et ab aversione vultus cognati.
25 delle parole ingiuriose davanti agli amici
- dopo aver donato, non offendere -
26 Ne avertas faciem a proximo tuo,
et ab auferendo partem et non restituendo.
26 della ripetizione di quanto hai udito
e della rivelazione di notizie segrete.
27 Ne respicias mulierem alieni viri,
et ne scruteris ancillam ejus,
neque steteris ad lectum ejus.
27 Allora sarai veramente pudico
e troverai grazia presso chiunque.
28 Ab amicis de sermonibus improperii :
et cum dederis, ne improperes.