Scrutatio

Martedi, 16 aprile 2024 - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 38


font
VULGATABIBBIA
1 Honora medicum propter necessitatem :
etenim illum creavit Altissimus.
1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.
2 A Deo est enim omnis medela,
et a rege accipiet donationem.
2 Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3 Disciplina medici exaltabit caput illius,
et in conspectu magnatorum collaudabitur.
3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 Altissimus creavit de terra medicamenta,
et vir prudens non abhorrebit illa.
4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5 Nonne a ligno indulcata est aqua amara ?
5 L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6 Ad agnitionem hominum virtus illorum :
et dedit hominibus scientiam Altissimus,
honorari in mirabilibus suis.
6 Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7 In his curans mitigabit dolorem :
et unguentarius faciet pigmenta suavitatis,
et unctiones conficiet sanitatis :
et non consummabuntur opera ejus.
7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8 Pax enim Dei super faciem terræ.
8 Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Fili, in tua infirmitate ne despicias teipsum :
sed ora Dominum, et ipse curabit te.
9 Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Averte a delicto, et dirige manus,
et ab omni delicto munda cor tuum.
10 Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11 Da suavitatem et memoriam similaginis,
et impingua oblationem, et da locum medico :
11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 etenim illum Dominus creavit, et non discedat a te,
quia opera ejus sunt necessaria.
12 Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
13 Est enim tempus quando in manus illorum incurras :
13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
14 ipsi vero Dominum deprecabuntur, ut dirigat requiem eorum,
et sanitatem, propter conversationem illorum.
14 Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
15 Qui delinquit in conspectu ejus qui fecit eum,
incidet in manus medici.
15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

16 Fili, in mortuum produc lacrimas,
et quasi dira passus incipe plorare :
et secundum judicium contege corpus illius,
et non despicias sepulturam illius.
16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17 Propter delaturam autem amare fer luctum illius uno die,
et consolare propter tristitiam :
17 Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
18 et fac luctum secundum meritum ejus
uno die, vel duobus, propter detractionem :
18 Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 a tristitia enim festinat mors, et cooperit virtutem,
et tristitia cordis flectit cervicem.
19 In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
20 In abductione permanet tristitia,
et substantia inopis secundum cor ejus.
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21 Ne dederis in tristitia cor tuum,
sed repelle eam a te, et memento novissimorum.
21 Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Noli oblivisci, neque enim est conversio :
et huic nihil proderis, et teipsum pessimabis.
22 Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23 Memor esto judicii mei : sic enim erit et tuum :
mihi heri, et tibi hodie.
23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.

24 In requie mortui requiescere fac memoriam ejus,
et consolare illum in exitu spiritus sui.
24 La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.
25 Sapientia scribæ in tempore vacuitatis,
et qui minoratur actu sapientiam percipiet,
qua sapientia replebitur.
25 Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 Qui tenet aratrum,
et qui gloriatur in jaculo, stimulo boves agitat,
et conversatur in operibus eorum,
et enarratio ejus in filiis taurorum.
26 Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Cor suum dabit ad versandos sulcos,
et vigilia ejus in sagina vaccarum.
27 Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Sic omnis faber et architectus,
qui noctem tamquam diem transigit :
qui sculpit signacula sculptilia,
et assiduitas ejus variat picturam :
cor suum dabit in similitudinem picturæ,
et vigilia sua perficiet opus.
28 Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Sic faber ferrarius sedens juxta incudem,
et considerans opus ferri :
vapor ignis uret carnes ejus,
et in calore fornacis concertatur.
29 Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30 Vox mallei innovat aurem ejus,
et contra similitudinem vasis oculus ejus.
30 Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31 Cor suum dabit in consummationem operum,
et vigilia sua ornabit in perfectionem.
31 Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
32 Sic figulus sedens ad opus suum,
convertens pedibus suis rotam,
qui in sollicitudine positus est semper propter opus suum,
et in numero est omnis operatio ejus.
32 Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.
33 In brachio suo formabit lutum,
et ante pedes suos curvabit virtutem suam.
33 Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34 Cor suum dabit ut consummet linitionem,
et vigilia sua mundabit fornacem.
34 Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.
35 Omnes hi in manibus suis speraverunt,
et unusquisque in arte sua sapiens est.
36 Sine his omnibus non ædificatur civitas,
37 et non inhabitabunt, nec inambulabunt,
et in ecclesiam non transilient.
38 Super sellam judicis non sedebunt,
et testamentum judicii non intelligent,
neque palam facient disciplinam et judicium,
et in parabolis non invenientur :
39 sed creaturam ævi confirmabunt :
et deprecatio illorum in operatione artis,
accomodantes animam suam,
et conquirentes in lege Altissimi.