Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ecclesiastes 7


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VULGATABIBBIA
1 Quid necesse est homini majora se quærere,
cum ignoret quid conducat sibi in vita sua,
numero dierum peregrinationis suæ,
et tempore quod velut umbra præterit ?
aut quis ei poterit indicare
quod post eum futurum sub sole sit ?
1 Un buon nome è preferibile all'unguento profumato
e il giorno della morte al giorno della nascita.
2 Melius est nomen bonum quam unguenta pretiosa,
et dies mortis die nativitatis.
2 È meglio andare in una casa in pianto
che andare in una casa in festa;
perché quella è la fine d'ogni uomo
e chi vive ci rifletterà.
3 Melius est ire ad domum luctus
quam ad domum convivii ;
in illa enim finis cunctorum admonetur hominum,
et vivens cogitat quid futurum sit.
3 È preferibile la mestizia al riso,
perché sotto un triste aspetto il cuore è felice.
4 Melior est ira risu,
quia per tristitiam vultus corrigitur animus delinquentis.
4 Il cuore dei saggi è in una casa in lutto
e il cuore degli stolti in una casa in festa.
5 Cor sapientium ubi tristitia est,
et cor stultorum ubi lætitia.
5 Meglio ascoltare il rimprovero del saggio
che ascoltare il canto degli stolti:
6 Melius est a sapiente corripi,
quam stultorum adulatione decipi ;
6 perché com'è il crepitio dei pruni sotto la pentola,
tale è il riso degli stolti.
Ma anche questo è vanità.
7 quia sicut sonitus spinarum ardentium sub olla,
sic risus stulti.
Sed et hoc vanitas.
7 Il mal tolto rende sciocco il saggio
e i regali corrompono il cuore.

8 Calumnia conturbat sapientem,
et perdet robur cordis illius.
8 Meglio la fine di una cosa che il suo principio;
è meglio la pazienza della superbia.

9 Melior est finis orationis quam principium.
Melior est patiens arrogante.
9 Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché l'ira alberga in seno agli stolti.
10 Ne sis velox ad irascendum,
quia ira in sinu stulti requiescit.
10 Non domandare: "Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?", poiché una tale domanda non è ispirata da saggezza.
11 Ne dicas : Quid putas causæ est
quod priora tempora meliora fuere quam nunc sunt ?
stulta enim est hujuscemodi interrogatio.
11 È buona la saggezza insieme con un patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole;
12 Utilior est sapientia cum divitiis,
et magis prodest videntibus solem.
12 perché si sta all'ombra della saggezza come si sta all'ombra del denaro e il profitto della saggezza fa vivere chi la possiede.
13 Sicut enim protegit sapientia, sic protegit pecunia ;
hoc autem plus habet eruditio et sapientia,
quod vitam tribuunt possessori suo.
13 Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo?
14 Considera opera Dei,
quod nemo possit corrigere quem ille despexerit.
14 Nel giorno lieto sta' allegro e nel giorno triste rifletti: "Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché l'uomo non trovi nulla da incolparlo".
15 In die bona fruere bonis,
et malam diem præcave ;
sicut enim hanc, sic et illam fecit Deus,
ut non inveniat homo contra eum justas querimonias.
15 Tutto ho visto nei giorni della mia vanità: perire il giusto nonostante la sua giustizia, vivere a lungo l'empio nonostante la sua iniquità.

16 Hæc quoque vidi in diebus vanitatis meæ :
justus perit in justitia sua,
et impius multo vivit tempore in malitia sua.
16 Non esser troppo scrupoloso
né saggio oltre misura.
Perché vuoi rovinarti?
17 Noli esse justus multum,
neque plus sapias quam necesse est,
ne obstupescas.
17 Non esser troppo malvagio
e non essere stolto.
Perché vuoi morire innanzi tempo?

18 Ne impie agas multum,
et noli esse stultus,
ne moriaris in tempore non tuo.
18 È bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la mano da quello, perché chi teme Dio riesce in tutte queste cose.
19 Bonum est te sustentare justum :
sed et ab illo ne subtrahas manum tuam ;
quia qui timet Deum nihil negligit.
19 La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che governano la città.
20 Sapientia confortavit sapientem
super decem principes civitatis ;
20 Non c'è infatti sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non pecchi.
21 non est enim homo justus in terra
qui faciat bonum et non peccet.
21 Ancora: non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te,
22 Sed et cunctis sermonibus qui dicuntur
ne accomodes cor tuum,
ne forte audias servum tuum maledicentem tibi ;
22 perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto tante volte male degli altri.
23 scit enim conscientia tua
quia et tu crebro maledixisti aliis.
23 Tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: "Voglio essere saggio!", ma la sapienza è lontana da me!
24 Cuncta tentavi in sapientia.
Dixi : Sapiens efficiar :
et ipsa longius recessit a me,
24 Ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi lo può raggiungere?
25 multo magis quam erat.
Et alta profunditas, quis inveniet eam ?
25 Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia.
26 Lustravi universa animo meo,
ut scirem et considerarem,
et quærerem sapientiam, et rationem,
et ut cognoscerem impietatem stulti,
et errorem imprudentium :
26 Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.
27 et inveni amariorem morte mulierem,
quæ laqueus venatorum est,
et sagena cor ejus ;
vincula sunt manus illius.
Qui placet Deo effugiet illam ;
qui autem peccator est capietur ab illa.
27 Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione.
28 Ecce hoc inveni, dixit Ecclesiastes,
unum et alterum ut invenirem rationem,
28 Quello che io cerco ancora e non ho trovato è questo:

Un uomo su mille l'ho trovato:
ma una donna fra tutte non l'ho trovata.

29 quam adhuc quærit anima mea,
et non inveni.
Virum de mille unum reperi ;
mulierem ex omnibus non inveni.
29 Vedi, solo questo ho trovato:

Dio ha fatto l'uomo retto,
ma essi cercano tanti fallaci ragionamenti.
30 Solummodo hoc inveni,
quod fecerit Deus hominem rectum,
et ipse se infinitis miscuerit quæstionibus.
Quis talis ut sapiens est ?
et quis cognovit solutionem verbi ?