Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Giudici 16


font
NOVA VULGATABIBBIA
1 Abiit Samson in Gazam et vidit ibi meretricem mulie rem ingressusque est ad eam.1 Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei.
2 Cum nuntiatum esset Gazaeis intrasse urbem Samson, circuierunt et insidiabantur ei in porta civitatis; tota autem nocte quieverunt praestolantes, ut, facto mane, exeuntem occiderent.2 Fu detto a quelli di Gaza: "È venuto Sansone". Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: "Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo".
3 Dormivit autem Samson usque ad noctis medium et inde consurgens apprehendit ambas portae fores cum postibus suis et evellit eas cum sera, impositasque umeris portavit ad verticem montis, qui respicit Hebron.
3 Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.
4 Post haec amavit mulierem, quae habitabat in valle Sorec et vocabatur Dalila.4 In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila.
5 Veneruntque ad eam principes Philisthinorum atque dixerunt: “ Decipe eum et disce ab illo in quo tantam habeat fortitudinem, et quomodo eum superare valeamus et vinctum humiliare; quod si feceris, dabimus tibi singuli mille centum argenteos ”.
5 Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: "Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento".
6 Locuta est ergo Dalila ad Samson: “ Dic mihi, obsecro, in quo sit tua maxima fortitudo, et quid sit, quo ligatus humilieris ”.6 Dalila dunque disse a Sansone: "Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?".
7 Cui respondit Samson: “ Si septem nerviceis funibus necdum siccis et adhuc humentibus ligatus fuero, deficiam eroque ut ceteri homines ”.7 Sansone le rispose: "Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque".
8 Attuleruntque ad eam satrapae Philisthinorum septem funes, ut dixerat; quibus vinxit eum,8 Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse.
9 latentibus apud se insidiis in cubiculo. Clamavitque ad eum: “ Philisthim super te, Samson! ”. Qui rupit vincula, quomodo si rumpat quis filum de stuppa tortum, cum odorem ignis acceperit; et non est cognitum in quo esset fortitudo eius.
9 L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto.
10 Dixitque ad eum Dalila: “ Ecce illusisti mihi et falsum locutus es; saltem nunc indica mihi quo ligari debeas ”.10 Poi Dalila disse a Sansone: "Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare".
11 Cui ille respondit: “ Si ligatus fuero novis funibus, qui numquam fuerunt in opere, infirmus ero et aliorum hominum similis ”.11 Le rispose: "Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque".
12 Quibus rursum Dalila vinxit eum et clamavit: “ Philisthim super te, Samson! ”, in cubiculo insidiis praeparatis. Qui ita rupit vincula brachiorum quasi fila telarum.
12 Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia.
13 Dixitque Dalila rursum ad eum: “ Usquequo decipis me et falsum loqueris? Ostende quo vinciri debeas ”. Cui respondit Samson: “ Si septem crines nexos capitis mei cum licio plexueris et paxillo fixeris, deficiam eroque ut ceteri homines ”.13 Poi Dalila disse a Sansone: "Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare". Le rispose: "Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque".
14 Quae cum dormire eum fecisset et septem crines nexos capitis eius cum licio plexisset et paxillo fixisset, dixit ad eum: “ Philisthim super te, Samson! ”. Qui consurgens de somno extraxit paxillum cum navicula et licio.
14 Essa dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito.
15 Dixitque ad eum Dalila: “ Quomodo dicis quod ames me, cum animus tuus non sit mecum? Per tres vices mentitus es mihi et noluisti dicere in quo sit tua maxima fortitudo ”.15 Allora essa gli disse: "Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande".
16 Cumque molesta ei esset et per multos dies iugiter eum urgeret, defecit anima eius et ad mortem usque lassata est.16 Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte
17 Tunc aperiens ei totum cor suum dixit ad eam: “ Novacula numquam ascendit super caput meum, quia nazaraeus consecratus Deo sum de utero matris meae; si rasum fuerit caput meum, recedet a me fortitudo mea, et deficiam eroque ut ceteri homines ”.
17 e le aprì tutto il cuore e le disse: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque".
18 Videns illa quod confessus ei esset omnem animum suum, misit ad principes Philisthinorum atque mandavit: “ Ascendite adhuc semel, quia nunc mihi aperuit totum cor suum ”. Qui ascenderunt, assumpta pecunia, quam promiserant.18 Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore". Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro.
19 At illa dormire eum fecit super genua sua vocavitque tonsorem et fecit radere septem crines eius et coepit humiliare eum; statim enim ab eo fortitudo discessit.19 Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui.
20 Dixitque: “ Philisthim super te, Samson! ”. Qui de somno consurgens dixit in animo suo: “ Egrediar, sicut ante feci, et me excutiam ”, nesciens quod Dominus recessisset ab eo.20 Allora essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: "Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò". Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui.
21 Quem cum apprehendissent Philisthim, statim eruerunt oculos eius et duxerunt Gazam vinctum duabus catenis aeneis et clausum in carcere molere fecerunt.
21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22 Iamque capilli eius renasci coeperant, postquam rasi sunt.22 Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli.
23 Principes autem Philisthinorum convenerunt in unum, ut immolarent hostias magnificas Dagon deo suo et epularentur dicentes:
“ Tradidit deus noster
in manus nostras
inimicum nostrum Samson ”.
23 Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:

"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico".

24 Quem etiam populus videns laudabat deum suum eademque dicebat:
“ Tradidit deus noster in manus nostras
adversarium nostrum,
qui vastavit terram nostram
et occidit plurimos nostrum ”.
24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire:

"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri".

25 Cum enim iam hilariores essent, postulaverunt, ut vocaretur Samson et ante eos luderet. Qui adductus de carcere ludebat ante eos; feceruntque eum stare inter duas columnas.25 Nella gioia del loro cuore dissero: "Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne.
26 Qui dixit puero tenenti manum suam: “ Dimitte me, ut tangam columnas, quibus imminet domus, et recliner super eas et paululum requiescam ”.26 Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: "Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse".
27 Domus autem plena erat virorum ac mulierum; et erant ibi omnes principes Philisthinorum, ac de tecto circiter tria milia utriusque sexus spectabant ludentem Samson.27 Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi.
28 At ille invocavit Dominum dicens: “ Domine Deus, memento mei! Et redde mihi tantum hac vice fortitudinem pristinam, Deus, ut ulciscar me de Philisthim saltem pro uno duorum luminum meorum! ”.28 Allora Sansone invocò il Signore e disse: "Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!".
29 Et tangens ambas columnas medias, quibus innitebatur domus, obnixusque contra alteram earum dextera et contra alteram laeva29 Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra.
30 ait: “ Moriatur anima mea cum Philisthim! ”. Concussisque fortiter columnis, cecidit domus super omnes principes et ceteram multitudinem, quae ibi erat; multoque plures interfecit moriens, quam ante vivus occiderat.30 Sansone disse: "Che io muoia insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita.
31 Descendentes autem fratres eius et universa cognatio tulerunt corpus eius et sepelierunt inter Saraa et Esthaol in sepulcro patris sui Manue; iudicavitque Israel viginti annis.
31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.