Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Sapienza 8


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Attingit ergo a fine usque ad finem fortiter
et disponit omnia suaviter.
1 Essa si estende da un confine all'altro con forza,
governa con bontà eccellente ogni cosa.

2 Hanc amavi et exquisivi a iuventute mea
et quaesivi sponsam mihi eam assumere
et amator factus sum formae illius.
2 Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza,
ho cercato di prendermela come sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
3 Generositatem suam glorificat contuberniumhabens Dei,
sed et omnium Dominus dilexit illam.
3 Essa manifesta la sua nobiltà,
in comunione di vita con Dio,
perché il Signore dell'universo l'ha amata.
4 Doctrix enim est disciplinae Dei
et electrix operum illius.
4 Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
5 Et, si divitiae sunt desiderabilis possessio in vita,
quid sapientia locupletius,
quae operatur omnia?
5 Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?
6 Si autem sensus operatur,
quis horum, quae sunt, magis quam illa est artifex?
6 Se l'intelligenza opera,
chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
7 Et, si iustitiam quis diligit,
labores huius sunt virtutes:
sobrietatem enim et prudentiam docet,
iustitiam et fortitudinem,
quibus utilius nihil est in vita hominibus.
7 Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
8 Et, si multam peritiam desiderat quis,
scit praeterita et futura conicit,
novit versutias sermonum et solutiones aenigmatum,
signa et monstra scit, antequam fiant,
et eventus momentorum et temporum.
8 Se uno desidera anche un'esperienza molteplice,
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

9 Proposui ergo hanc adducere mihi ad convivendum,
sciens quoniam erit mihi consiliaria bonorum
et consolatio sollicitudinum et taedii.
9 Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita,
sapendo che mi sarà consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10 Habebo propter hanc claritatem ad turbas
et honorem apud seniores iuvenis;
10 Per essa avrò gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11 acutus inveniar in iudicio
et in conspectu potentium admirabilis ero.
11 Sarò trovato acuto in giudizio,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
12 Tacentem me sustinebunt
et loquentem me respicient
et, sermocinante me plura,
manus ori suo imponent.
12 Se tacerò, resteranno in attesa;
se parlerò, mi presteranno attenzione;
se prolungherò il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
13 Habebo per hanc immortalitatem
et memoriam aeternam his, qui post me futuri sunt, relinquam.
13 Per essa otterrò l'immortalità
e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
14 Disponam populos,
et nationes mihi erunt subditae;
14 Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
15 timebunt me audientes reges horrendi,
in multitudine videbor bonus
et in bello fortis.
15 sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
16 Intrans in domum meam, conquiescam cum illa;
non enim habet amaritudinem conversatio illius
nec taedium convictus illius,
sed laetitiam et gaudium.
16 Ritornato a casa, riposerò vicino a lei,
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.

17 Haec cogitans apud me
et commemorans in corde meo
quoniam immortalitas est in cognatione sapientiae,
17 Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell'unione con la sapienza c'è l'immortalità
18 et in amicitia illius delectatio bona,
et in laboribus manuum illius divitiae sine defectione,
et in certamine loquelae illius sapientia,
et praeclaritas in communicatione sermonum ipsius,
circuibam quaerens, ut mihi illam assumerem.
18 e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell'assiduità del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
19 Puer autem eram ingeniosus
et sortitus sum animam bonam;
19 Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un'anima buona
20 quin potius, cum essem bonus,
veni in corpus incoinquinatum.
20 o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21 Et, ut scivi quoniam aliter non possem esse continens, nisi Deus det,
C et hoc ipsum erat sapientiae scire, cuius esset hoc donum C
adii Dominum et deprecatus sum illum
et dixi ex toto corde meo:
21 Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l'avesse concessa,
- ed era proprio dell'intelligenza
sapere da chi viene tale dono -
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il cuore: