Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Isaiæ 40


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VULGATABIBBIA
1 Consolamini, consolamini, popule meus,
dicit Deus vester.
1 "Consolate, consolate il mio popolo,
dice il vostro Dio.
2 Loquimini ad cor Jerusalem,
et advocate eam,
quoniam completa est malitia ejus,
dimissa est iniquitas illius :
suscepit de manu Domini duplicia
pro omnibus peccatis suis.
2 Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finita la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
doppio castigo per tutti i suoi peccati".
3 Vox clamantis in deserto :
Parate viam Domini,
rectas facite in solitudine semitas Dei nostri.
3 Una voce grida:
"Nel deserto preparate
la via al Signore,
appianate nella steppa
la strada per il nostro Dio.
4 Omnis vallis exaltabitur,
et omnis mons et collis humiliabitur,
et erunt prava in directa,
et aspera in vias planas :
4 Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in pianura.
5 et revelabitur gloria Domini,
et videbit omnis caro pariter
quod os Domini locutum est.
5 Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato".
6 Vox dicentis : Clama.
Et dixi : Quid clamabo ?
Omnis caro fœnum,
et omnis gloria ejus quasi flos agri.
6 Una voce dice: "Grida"
e io rispondo: "Che dovrò gridare?".
Ogni uomo è come l'erba
e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
7 Exsiccatum est fœnum, et cecidit flos,
quia spiritus Domini sufflavit in eo.
Vere fœnum est populus :
7 Secca l'erba, il fiore appassisce
quando il soffio del Signore spira su di essi.
8 exsiccatum est fœnum, et cecidit flos ;
verbum autem Domini nostri manet in æternum.
8 Secca l'erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura sempre.
Veramente il popolo è come l'erba.
9 Super montem excelsum ascende,
tu qui evangelizas Sion ;
exalta in fortitudine vocem tuam,
qui evangelizas Jerusalem :
exalta, noli timere.
Dic civitatibus Juda :
Ecce Deus vester :
9 Sali su un alto monte,
tu che rechi liete notizie in Sion;
alza la voce con forza,
tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!
10 ecce Dominus Deus in fortitudine veniet,
et brachium ejus dominabitur :
ecce merces ejus cum eo,
et opus illius coram illo.
10 Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e i suoi trofei lo precedono.
11 Sicut pastor gregem suum pascet,
in brachio suo congregabit agnos,
et in sinu suo levabit ;
fœtas ipse portabit.
11 Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul seno
e conduce pian piano le pecore madri".

12 Quis mensus est pugillo aquas,
et cælos palmo ponderavit ?
quis appendit tribus digitis molem terræ,
et libravit in pondere montes,
et colles in statera ?
12 Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare
e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?
Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra,
ha pesato con la stadera le montagne
e i colli con la bilancia?
13 Quis adjuvit spiritum Domini ?
aut quis consiliarius ejus fuit, et ostendit illi ?
13 Chi ha diretto lo spirito del Signore
e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?
14 cum quo iniit consilium, et instruxit eum,
et docuit eum semitam justitiæ,
et erudivit eum scientiam,
et viam prudentiæ ostendit illi ?
14 A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse
e gli insegnasse il sentiero della giustizia
e lo ammaestrasse nella scienza
e gli rivelasse la via della prudenza?
15 Ecce gentes quasi stilla situlæ,
et quasi momentum stateræ reputatæ sunt ;
ecce insulæ quasi pulvis exiguus.
15 Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio,
contano come il pulviscolo sulla bilancia;
ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.
16 Et Libanus non sufficiet ad succendendum,
et animalia ejus non sufficient ad holocaustum.
16 Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,
né le sue bestie per l'olocausto.
17 Omnes gentes quasi non sint, sic sunt coram eo,
et quasi nihilum et inane reputatæ sunt ei.
17 Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui,
come niente e vanità sono da lui ritenute.
18 Cui ergo similem fecisti Deum ?
aut quam imaginem ponetis ei ?
18 A chi potreste paragonare Dio
e quale immagine mettergli a confronto?
19 Numquid sculptile conflavit faber ?
aut aurifex auro figuravit illud,
et laminis argenteis argentarius ?
19 Il fabbro fonde l'idolo,
l'orafo lo riveste di oro
e fonde catenelle d'argento.
(41,6)Si aiutano l'un l'altro;
uno dice al compagno: "Coraggio!".
Il fabbro incoraggia l'orafo;
(41,7)chi leviga con il martello incoraggia chi batte l'incudine,
dicendo della saldatura: "Va bene"
e fissa l'idolo con chiodi perché non si muova.
20 Forte lignum et imputribile elegit ;
artifex sapiens quærit
quomodo statuat simulacrum, quod non moveatur.
20 Chi ha poco da offrire
sceglie un legno che non marcisce;
si cerca un artista abile,
perché gli faccia una statua che non si muova.
21 Numquid non scitis ? numquid non audistis ?
numquid non annuntiatum est vobis ab initio ?
numquid non intellexistis fundamenta terræ ?
21 Non lo sapete forse? Non lo avete udito?
Non vi fu forse annunziato dal principio?
Non avete capito
le fondamenta della terra?
22 Qui sedet super gyrum terræ,
et habitatores ejus sunt quasi locustæ ;
qui extendit velut nihilum cælos,
et expandit eos sicut tabernaculum ad inhabitandum ;
22 Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo spiega come una tenda dove abitare;
23 qui dat secretorum scrutatores quasi non sint,
judices terræ velut inane fecit.
23 egli riduce a nulla i potenti
e annienta i signori della terra.
24 Et quidem neque plantatus, neque satus,
neque radicatus in terra truncus eorum ;
repente flavit in eos, et aruerunt,
et turbo quasi stipulam auferet eos.
24 Sono appena piantati, appena seminati,
appena i loro steli hanno messo radici nella terra,
egli soffia su di loro ed essi seccano
e l'uragano li strappa via come paglia.
25 Et cui assimilastis me, et adæquastis ?
dicit Sanctus.
25 "A chi potreste paragonarmi
quasi che io gli sia pari?" dice il Santo.
26 Levate in excelsum oculos vestros, et videte
quis creavit hæc :
qui educit in numero militiam eorum,
et omnes ex nomine vocat ;
præ multitudine fortitudinis et roboris, virtutisque ejus,
neque unum reliquum fuit.
26 Levate in alto i vostri occhi
e guardate: chi ha creato quegli astri?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e li chiama tutti per nome;per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuno.
27 Quare dicis, Jacob,
et loqueris, Israël :
Abscondita est via mea a Domino,
et a Deo meo judicium meum transivit ?
27 Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
"La mia sorte è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?".
28 Numquid nescis, aut non audisti ?
Deus sempiternus Dominus,
qui creavit terminos terræ :
non deficiet, neque laborabit,
nec est investigatio sapientiæ ejus.
28 Non lo sai forse?
Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore,
creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
29 Qui dat lasso virtutem,
et his qui non sunt, fortitudinem et robur multiplicat.
29 Egli da' forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
30 Deficient pueri, et laborabunt,
et juvenes in infirmitate cadent ;
30 Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
31 qui autem sperant in Domino mutabunt fortitudinem,
assument pennas sicut aquilæ :
current et non laborabunt,
ambulabunt et non deficient.
31 ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.